L'esame intermedio

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I giorni passano veloci, quasi non ce ne accorgiamo: lezioni di bon ton, esercizi fisici, conversazioni in italiano e in inglese... Madame Valerie ci tiene sempre allenate, tanto che la sera ceniamo presto e crolliamo a letto sfinite. Le mie compagne di stanza sono belle e gioviali, eppure ogni volta che abbiamo quei momenti di passione, poi ci allontaniamo per un po'. È come se ci vergognassimo di esserci lasciate andare, come se volessimo distanziarci l'una dall'altra. Ma io so che il piacere che proviamo insieme è reale, così come la nostra attrazione fisica. Io sono attratta da entrambe, ognuna a suo modo è affascinante. Dopo l'ultima festa, penso anche alla cameriera misteriosa di cui non so il nome, ma che ormai si limita solo a portarmi il piatto in tavola. Gelida e distaccata, anche lei.
Dopo un mesetto di lezioni, Madame Valerie ci annuncia: "Ragazze mie, è arrivato il momento del primo test. Vi lascerò due giorni per ripassare e poi ci saranno due giorni di esami."
Legge dei fogli che ha sulla scrivania, inforcando gli occhiali. Con lo chignon e la camicia azzurra, incarna la perfetta professoressa dei miei sogni erotici.
"Il primo giorno avrete prova scritta di bon ton, poi cultura generale e inglese. Il secondo giorno passeremo ad una prova pratica, che vi spiegherò in seguito."

Siamo curiose, ma anche intimorite. Le ore seguenti le passiamo sui libri, ripetendo le nozioni utili. In effetti, il primo giorno di esami lo supero brillantemente, o almeno credo. È come essere a scuola, me la cavo. Quello che mi spaventa è la prova pratica misteriosa.

Madame ci convoca separatamente, ad orari diversi, direttamente nel suo studio. Ognuna di noi avrà un'ora di tempo.
Io sarò la prima, poi toccherà a Viola e a Melania.
Mi presento in perfetto orario, indossando un semplice abito color avorio, i capelli sciolti. Biancheria intima bianca di pizzo, e sandali con il tacchetto.
"Avanti Pamela, eccoci nel set!"
Lo studio è stato rivoluzionato: c'è un paravento, dietro il quale ci sono appesi numerosi abiti, e davanti alla scrivania di Madame c'è una sedia. Lei è seduta al suo posto, con la cameriera alla sua destra, e la segretaria dai capelli rossi alla sua sinistra.
"Prego signorina, iniziamo la prova pratica. Io e le mie assistenti ti valuteremo, anche se l'ultima parola è sempre la mia. Vai dietro il paravento e spogliati. Troverai dei vestiti, ti chiedo di sceglierne uno."
"Uno qualunque?" chiedo, con un filo di voce.
"Ovviamente no. Vestiti come se dovessi partecipare ad una cena elegante, ma attenzione: il cliente vuole un po' di pepe. Ti deve desiderare, nonostante la compostezza. Vai!"
Mi rifugio dietro il paravento con le gambe che tremano. Gli abiti sono tutti eleganti, di ottima fattura. Ce n'è uno che mi colpisce: rosso, lungo, con uno spacco vertiginoso, senza spalline. Mi denudo e lo indosso, accompagnato da un tacco alto. Mi guardo nello specchio e penso che può andare.
Esco fuori. "Sfila per noi, avanti!"
Mi incammino, ancheggiando sui tacchi, guardando negli occhi la commissione d'esame.
Quando arrivo davanti a loro, porto una gamba avanti, di modo che si intraveda tutto attraverso lo spacco. Ho scelto apposta di non indossare le mutandine.
La cameriera alza un sopracciglio, mentre la rossa si morde le labbra. Bingo.
"Notevole. Ottima scelta. Ora... Mettiamo caso che alla cena seguano dei balli. Vogliamo vederti danzare!"
Madame abbassa le luci e accende lo stereo. Parte una musica ritmata, ma languida. Mi muovo accarezzandomi la silhouette con le mani, dimenando i miei fianchi. Mi avvicino alla scrivania e mi appoggio con le natiche sul legno, quasi sedendomi sopra, poi mi chino in avanti in posizione di twerk. Voglio che guadino bene da vicino il mio culetto.
Mi allontano quasi saltellando, la mano ad aprire lo spacco, per mostrare tutta la gamba e anche oltre...
Madame non mi stacca gli occhi di dosso, è ipnotizzata. Mi sollevo i capelli e li raccolgo con le mani, scendendo in ginocchio davanti a loro. È un po' scomodo con questo abito, ma faccio del mio meglio. Scuoto i capelli e nel frattempo mi accorgo che l'abito è sceso, mostrando i miei capezzoli turgidi. Invece di sistemarmi, mi accarezzo i seni, strizzandomi i capezzoli con le dita.
Mi rialzo e la musica finisce quando sono chinata in avanti sulla scrivania, con le tette che svettano.
Ora c'è solo silenzio nella stanza, rotto dal mio respiro affannato.
"Bene, Pamela. La prova è finita. Saprai la tua valutazione domani. Vai pure a cambiarti."
Madame mi congeda con un gesto della mano.

Vado dietro al paravento, piena di adrenalina. È stato bellissimo vederle tutte e tre pendere dalle mie labbra, desiderarmi con lo sguardo...
Mentre mi spoglio, la mia mano scivola tra le mie cosce, lì dove sono più bagnata. Mi infilo due dita dentro, eccitata dal pensiero di essere nuda, a soli due passi da loro. Soffoco un grido mentre raggiungo l'orgasmo in pochi secondi, in piedi, il mio corpo scosso.

Non avrei mai pensato che un esame potesse essere così divertente...

L'accademia del desiderioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora