Il taxi

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È ora di colazione, ed è anche ora di scoprire l'esito dell'esame. Ci siamo riunite tutte nella sala da pranzo, quando Madame Valerie entra nella stanza con dei fogli in mano.
"Complimenti ragazze! Avete passato la prova intermedia con dei buoni risultati, anche se purtroppo una di voi dovrà ripetere l'esame di inglese."
Melania abbassa lo sguardo, colpevole. Ha fatto una prova disastrosa, fa fatica con l'inglese, e perciò passerà il weekend a studiare.
"Due di voi invece sono state impeccabili. Per questo motivo, sabato sera avranno un primo assaggio di quella che è la nostra professione."
Io e Viola ci guardiamo di sottecchi. Chissà di cosa si tratta!
"Accompagnerete due clienti a cena. Loro sono qui per un viaggio d'affari, e gradirebbero una compagnia femminile per passare la serata. Conversazioni appropriate, gentilezza ed eleganza dovranno essere i vostri valori cardine. Inutile che vi dica che non è prevista alcuna prestazione sessuale. Sapete bene come comportarvi, del resto... Lo vedremo sabato!"

Alle 20:00 di sabato siamo attese fuori dal cancello della scuola, in attesa del nostro taxi. Iniziamo a prepararci due ore prima, per essere certe di essere puntuali e perfette. Io e Viola ci prepariamo insieme, provando numerosi abiti e acconciature. Alla fine, lei opta per un abito bianco a maniche corte. È molto elegante, con dei piccoli ricami dorati, con un'ampia scollatura che regala una vista mozzafiato del suo décolleté. Completa il look con accessori color oro, sandali con tacco e gioielli. È radiosa, con i capelli ricci sciolti sulle spalle.
Io invece ho scelto un abito color porpora, piuttosto corto, ma molto accollato. Il dettaglio intrigante è la scollatura sulla schiena, che arriva quasi alle natiche. Ovviamente lo porterò senza reggiseno, con tacchi neri e pochette in tinta. Ho raccolto i miei capelli in uno chignon, che esalta i riflessi biondi.

Alle 19.55 siamo in piedi fuori dall'Accademia, con il cuore che ci batte forte dall'emozione. Il taxi ci porterà in un ristorante esclusivo della città, un locale gestito da uno chef stellato che mai avrei pensato di poter frequentare. Oggi addirittura sarò pagata per andare a cena! Mi sembra tutto assurdo. Madame ha chiarito che si tratterrà una percentuale del nostro guadagno, ma che comunque domani ci farà avere una gratifica.
Viola mi sorride, le labbra dipinte di rosso acceso. Quanto vorrei sbavare quel rossetto...
"Sei pronta, tesoro? Cerchiamo di divertirci stasera! Non dobbiamo essere ingessate sennò i clienti non saranno contenti!"
"Hai ragione. Speriamo che siano due uomini intelligenti..."
Mentre facciamo queste considerazioni, un pullmino elegante si accosta. Dal veicolo scende un uomo in giacca e cravatta, piuttosto anziano, che ci invita a salire a bordo.
Io e Viola entriamo nel van: ha gli interni in pelle nera, i vetri oscurati, e come in un film...tra noi e l'autista c'è una barriera. Lui non ci vede, noi non vediamo lui.
Il taxi si mette in moto e parte alla volta del ristorante: credo ci vorrà una mezz'oretta.
Ci sediamo l'una a fianco all'altra, ma siamo troppo eccitate per parlare. Viola prende la mia mano e la stringe, in un gesto rassicurante. Mi volto verso di lei e mi perdo nei suoi occhi azzurri. "Viola..." inizio a dirle, sottovoce. "Shh..." lei mi mette un dito davanti alle labbra, come per zittirmi. Bacio quel dito, istintivamente, e poi lo afferro tra i denti. Viola si avvicina e mi bacia, le sue labbra contro le mie, il sapore del suo rossetto che si mischia col mio. Infilo la mia lingua nella sua bocca, cercando la sua, respirando il suo profumo fruttato.
In pochi secondi, ogni difesa crolla. Abbasso il suo vestito, liberandole i seni. I suoi capezzoli rotondi e rosei svettano, spingendomi ad assaggiarli, li succhio voracemente finché non la sento mugolare.
L'abitacolo è abbastanza stretto, non possiamo muoverci troppo, anche perché dall'altra parte c'è l'autista e potrebbe scoprirci.
Viola mi alza il vestito quanto basta per accarezzarmi tra le cosce, così allargo le gambe per permetterle di toccarmi meglio. Faccio lo stesso con lei, e dal tessuto leggero della sua biancheria percepisco che mi vuole. Ci masturbiamo a vicenda, l'una accanto all'altra, mentre il taxi scivola tra le strade affollate dell'ora di punta.

Qualche minuto dopo, affannate e felici, arriviamo al ristorante.
Il tempo di sistemarci il vestito, ripassare il rossetto... E siamo pronte per la nostra prima notte di lavoro.

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