La suite 1

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"Le avrai detto di no, spero!"
Viola mi guarda in tralice, mentre siamo sul taxi che ci riporta in Accademia. La serata è stata molto piacevole, condita da ottimo cibo e vino d'annata.
"Non ho risposto... E basta!"
La voce mi trema leggermente. Vorrei essere indifferente al fascino di Cristal, ma non è così.
"Se non rispondi, vuol dire che ci stai pensando. Oggi è sabato, quindi domani avremmo la giornata libera e tu... Tu ci stai pensando sul serio."
Il tono di Viola è amareggiato.
Mi volto verso di lei e la guardo negli occhi: "Ti dispiace... Perché?"
Vorrei che mi dicesse che prova dei sentimenti per me, come io sento qualcosa verso di lei. Sono innamorata di lei, ne sono convinta. Non mi sono mai innamorata prima d'ora e quello che sento per lei è qualcosa di totalmente nuovo e destabilizzante.
"Mi dispiace perché non rispetti le regole. Ecco tutto."
I suoi occhi azzurri sono due fessure.
"Se è solo per questo, allora... Cerca di fartela passare."
Discutiamo animatamente per tutto il viaggio e ci prepariamo per andare a dormire senza proferire una parola.
Passo la notte rigirandomi tra le lenzuola, preda di sogni che non ricordo. Al mattino, ho deciso: andrò da Cristal.
Nella vita non ho mai avuto niente, a parte la bellezza scandinava di mio padre, che non ho mai conosciuto, e qualche soldo ereditato da mia madre, che mi ha lasciato troppo presto.  Non ho fratelli o sorelle, solo qualche benefattore che si è preso cura di me negli anni. È come se questa fosse la mia rivincita, come se il mondo mi dovesse qualcosa. Viola è adorabile, ma non può capire. Nessuno può capire.

Mando un messaggio a Cristal, sul numero che mi aveva dato la sera prima. "Ciao, sono Pamela. Oggi sono libera."
Visualizzato immediatamente.
Dopo un secondo mi scrive: "Ciao Pamela, che piacere. Ore 11 al Princess Athena. Porta il costume da bagno!"
È elettrizzante. Mi preparo con un nodo di tensione allo stomaco: completino intimo grigio perla, trasparente sul pube e sulle coppe del reggiseno, adornato di pizzo. Sopra, jeans e felpa (non posso farmi beccare da Madame, alla quale dirò che andrò in centro con delle vecchie amiche).
Nello zainetto infilo un bikini nero semplice, perizoma e bralette in tinta.

Per arrivare all'hotel uso il bus di linea, e dopo pochi minuti il concierge mi invita a prendere l'ascensore per il sedicesimo piano, dove sono attesa nella suite B.
Busso leggermente alla porta, finché Cristal non viene ad aprirmi.
"Buongiorno Pamela, grazie di essere qui!"
Il suo sorriso illumina la stanza. È ancora più bella di come la ricordavo: capelli sciolti mossi, labbra sensuali, piedi nudi. Indossa solo un kimono di seta bianco decorato con fiori rossi e neri, sotto il quale porta un costume da bagno.
"Hai voglia di fare un tuffo nella piscina a sfioro? È tutta nostra!"
Non posso crederci, è un sogno. Mi dirigo nel bagno attiguo per cambiarmi, e poco dopo raggiungo Cristal sulla terrazza.
Lei è già immersa nell'acqua, dove sta nuotando svogliatamente. La sua pelle nera risalta contro il bikini dorato che porta.
Mi siedo sul bordo, guardandomi in giro. Si vede tutta la città da qui. Accanto alla piscina, c'è una Jacuzzi e due lettini. Tutto è curato ed elegante.
"Dai, raggiungimi pure!"
Non riesco a resistere ai suoi occhi nocciola. Mi tuffo in acqua, rabbrividendo per la temperatura. Si tocca, l'acqua mi arriva alle spalle.
Cristal mi si avvicina. "Hai mentito a Madame per venire qui, vero?"
"Sì. Ho dovuto farlo!" replico, arrossendo. Il suo corpo a fianco al mio mi fa agitare.
"Non preoccuparti. Lei capirebbe. E ai tuoi genitori cos'hai detto?"
Mi rabbuio per un attimo.
"Non... Loro... Sono morti."
Cristal cerca la mia mano sott'acqua e la stringe. Il contatto è piacevole.
"Mi dispiace. Pessima domanda. I miei sono ancora vivi, sono tornati in Senegal ma non mi parlano più. Colpa delle mie scelte di vita..."
La sua voce si incrina.
"Quali scelte?" chiedo, accarezzandole un braccio.
"Oh, lasciamo perdere. Apriamo una bottiglia di prosecco e divertiamoci un po'... Che ne pensi?"
Annuisco, mentre Cristal esce dall'acqua e si slaccia il reggiseno, lasciandolo cadere per terra.

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