Nuova Vita

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Il mattino seguente mi svegliai con una sensazione di nausea e un'ansia opprimente. Mi sentivo fragile e spaventata, il ricordo della notte precedente ancora fresco nella mia mente. Federico era già sveglio e stava preparando la colazione in cucina, il profumo del caffè riempiva l'aria.

Decisi di fare un test di gravidanza. Qualcosa dentro di me mi diceva che c'era un'altra novità in arrivo. Presi i miei risparmi e, con il cuore in gola, uscii velocemente di casa. La farmacia era a pochi isolati di distanza, ma ogni passo sembrava più lungo del precedente. Quando finalmente entrai, cercai il test di gravidanza con mani tremanti.

La farmacista mi guardò con un sorriso gentile. "Posso aiutarti?" chiese.

"Sì, un test di gravidanza, per favore," risposi, cercando di mantenere la calma.

La farmacista mi porse il test e io pagai in fretta, sentendomi osservata. Tornai a casa rapidamente, il test stretto nella mano. Federico mi salutò mentre entravo, ma io, con un sorriso nervoso, corsi direttamente in bagno, chiudendo la porta alle mie spalle.

Appoggiai il test sul lavandino e, dopo aver seguito le istruzioni, aspettai con il cuore che batteva forte nel petto. Quando finalmente comparve il risultato, il respiro mi si mozzò in gola.

"È positivo," sussurrai, incredula.

Le lacrime iniziarono a scendere lungo le mie guance. Ero sopraffatta da un mix di gioia e paura. Sapevo che questa notizia avrebbe cambiato tutto, e non sapevo come Federico avrebbe reagito.

Con il cuore in gola, mi feci coraggio e uscii dal bagno, il test di gravidanza stretto nella mia mano. Federico era seduto al tavolo della cucina, sorseggiando il suo caffè.

"Federico, dobbiamo parlare," dissi, la voce tremante.

Lui alzò lo sguardo, vedendo subito la preoccupazione sul mio volto. "Cosa c'è, Flor?"

Gli mostrai il test di gravidanza. "Sono incinta."

Federico rimase immobile per un momento, lo sguardo fisso sul test. Potevo vedere il turbinio di emozioni attraversargli il volto: shock, paura, confusione. Poi, senza dire una parola, si alzò e uscì di casa, lasciandomi sola e disperata.

Le lacrime scorrevano copiose mentre mi sedevo sul divano, il cuore spezzato. "Federico, perché?" sussurrai tra i singhiozzi. "Perché mi hai lasciata sola?"

Il tempo sembrava trascorrere lentamente. Ogni minuto che passava senza di lui mi faceva sentire più sola e abbandonata. Non riuscivo a smettere di piangere, il dolore nel mio petto era insopportabile.

Dopo mezz'ora, sentii la porta aprirsi. Federico entrò, il viso segnato dalla stessa angoscia che sentivo io. Nelle sue mani teneva un mazzo di fiori gialli e un piccolo cofanetto di velluto.

"Flor, mi dispiace," disse, la voce rotta dall'emozione. "Ero sconvolto, non sapevo come reagire. Ma ti amo, e voglio passare il resto della mia vita con te e il nostro bambino."

Mi avvicinai a lui, le lacrime ancora negli occhi. "Mi hai lasciata sola, Federico. Ero così spaventata."

Federico mi strinse forte, i fiori tra noi. "Non volevo farti soffrire. È solo che... tutto questo mi ha colto di sorpresa. Ma ora sono qui, e non andrò da nessuna parte."

Poi, con mani tremanti, aprì il piccolo cofanetto di velluto, rivelando un anello semplice ma elegante. "Flor, non so come saranno i nostri giorni futuri, ma so che voglio viverli con te.

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