Una Sorpresa Inaspettata

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Era una mattina come tante altre, il sole splendeva attraverso le tende della nostra camera da letto, Federico era già in piedi, intento a preparare il caffè in cucina. Io, invece, mi sentivo strana, con un malessere che non riuscivo a spiegare. Avevo un leggero mal di pancia, ma pensavo che fosse dovuto a qualcosa che avevo mangiato la sera prima.

Scendendo le scale, mi sforzai di sorridere, ma dentro di me cresceva una sensazione di disagio. "Buongiorno, amore," dissi a Federico, cercando di nascondere il fastidio che provavo.

Lui mi sorrise, avvicinandosi per darmi un bacio sulla fronte. "Buongiorno, tesoro. Stai bene? Sembri un po' pallida."

"Sì, sì, sto bene," mentii. "Forse ho solo bisogno di fare colazione."

Ci sedemmo a tavola, ma non riuscivo a toccare il cibo. Il dolore al basso ventre aumentava, diventando sempre più difficile da ignorare. Dopo un po', decisi di non forzare oltre. "Federico, penso che dovrei andare in ospedale. Questo dolore... non mi sembra normale."

Lui mi guardò preoccupato, lasciando immediatamente la tazza di caffè. "Flor, certo, ti porto subito. Non preoccuparti, andrà tutto bene."

In macchina, mentre Federico guidava con una mano salda sul volante, io cercavo di concentrarmi sul respiro per alleviare il dolore. Ogni minuto che passava, mi sembrava interminabile. Arrivati all'ospedale, Federico mi aiutò a scendere e corremmo verso il pronto soccorso.

Dopo un'attesa che sembrava infinita, una dottoressa mi chiamò e mi accompagnò in una stanza per la visita. Federico rimase fuori, anche se avrei voluto tenergli la mano in quel momento.

"Signora, dove sente il dolore esattamente?" mi chiese la dottoressa, con un tono professionale ma rassicurante.

"È al basso ventre, ed è molto forte. Non l'ho mai sentito così prima," risposi, cercando di mantenere la calma.

La dottoressa annuì, iniziando a esaminarmi con attenzione. "Farò subito un'ecografia per capire meglio cosa sta succedendo."

Il rumore della macchina per l'ecografia riempì la stanza, e io fissavo il soffitto cercando di non pensare al peggio. Poi, all'improvviso, la dottoressa si fermò e un sorriso apparve sul suo volto.

"Signora Flor, ho una notizia per lei. Il motivo del suo dolore... è che è incinta! Aspetta una bambina."

Rimasi senza parole, incredula. "Cosa? Una bambina? Ma... non me l'aspettavo. È sicura?"

"Sì, è sicurissima," rispose con un sorriso dolce. "Ecco, può vederla qui sullo schermo. Il dolore che ha sentito potrebbe essere stato causato dall'impianto dell'embrione, che a volte può provocare questi sintomi. Ma la sua bambina sta bene."

Le lacrime iniziarono a scorrere sul mio viso, non riuscivo a credere a ciò che stava succedendo. Era una gioia improvvisa, travolgente.

Dopo aver ringraziato la dottoressa, uscii dalla stanza con un sorriso che non riuscivo a trattenere. Federico mi vide e si alzò subito, venendomi incontro. "Allora? Cos'hanno detto? Tutto a posto?"

Lo guardai negli occhi, cercando di trattenere l'emozione per qualche istante, poi non ce la feci più. "Federico, stiamo per avere una bambina!"

Lui rimase immobile per un secondo, poi i suoi occhi si illuminarono. "Cosa? Davvero? Una bambina?"

Annuii, incapace di fermare le lacrime di gioia. "Sì, una bellissima bambina. Non posso crederci... non pensavo di essere incinta."

Federico mi abbracciò forte, stringendomi come se non volesse mai lasciarmi andare. "Flor, è la notizia più bella che potessi mai ricevere. Non vedo l'ora di conoscerla, di vederla crescere insieme a te."

Restammo così, abbracciati nel corridoio dell'ospedale, sentendo il peso della felicità travolgerci. Quella che era iniziata come una giornata piena di incertezze si era trasformata in uno dei momenti più belli della nostra vita.

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