Verità nascoste

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La porta del bar si chiuse alle mie spalle con un leggero suono metallico, e sentii un'ondata di emozioni contrastanti invadermi. Mi chiedevo come fossimo arrivati a quel punto, Giulia e io, a ripercorrere vecchi sentieri che pensavo di aver sepolto. Eppure, nonostante la nostra conversazione, sapevo che il vero peso di quel giorno non era ancora stato affrontato. Flor.

Mi sedetti a un tavolo vicino alla finestra, scegliendo un angolo che mi permettesse di osservare il flusso della strada senza essere notato. Giulia entrò poco dopo, e subito notai la tensione nei suoi movimenti, una rigidità che tradiva il nervosismo che cercava di nascondere.

"Federico," mi salutò, la sua voce carica di un'emozione che non riusciva a mascherare del tutto. Si sedette di fronte a me, gli occhi scuri che scrutavano il mio volto come se cercassero qualcosa che non era sicura di voler trovare. "Grazie per aver accettato di incontrarmi."

Annuii, cercando di controllare la mia voce e il mio battito cardiaco. "Dovevo farlo, Giulia. Ci sono troppe cose in sospeso tra noi."

Lei abbassò lo sguardo, mordendosi leggermente il labbro inferiore, un gesto che ricordavo fin troppo bene. "So di essere riapparsa nella tua vita all'improvviso, e non ho voluto creare problemi. Ma ho sentito che avevamo bisogno di questo... di un'ultima conversazione per chiudere finalmente questo capitolo."

Le sue parole, anche se piene di buone intenzioni, mi fecero sentire come se stessi camminando su un filo sottile. "Giulia, non voglio che tu fraintenda. Io... ho una vita con Flor e Andrés. Sono felice. Non posso permettere che nulla lo metta a rischio."

Giulia annuì, il suo sguardo perso per un attimo oltre il vetro della finestra. "Non è mai stata mia intenzione distruggere ciò che hai costruito, Federico. Ti ho cercato perché sentivo il bisogno di fare pace con il nostro passato. Non per riaccendere qualcosa, ma per lasciare andare tutto quello che mi ha tenuto prigioniera per troppo tempo."

"Non era facile," ammise Giulia, la voce leggermente incrinata. "Quando ci siamo lasciati, mi sono sentita come se una parte di me fosse morta. E ho trascorso anni cercando di capire dove avevamo sbagliato, cosa avrei potuto fare di diverso."

Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei, anche se ogni parola che pronunciava riapriva vecchie ferite. "Anche io ho passato un periodo difficile dopo di noi," le dissi, la mia voce più bassa di quanto avessi previsto. "Ma incontrare Flor mi ha aiutato a guarire, a lasciarmi tutto alle spalle. È con lei che ho trovato la pace."

Giulia si sporse in avanti, come se volesse assicurarsi che stessi davvero ascoltando. "Quando ti ho visto di nuovo, non ho potuto fare a meno di chiedermi cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente. Ma mi rendo conto che tu hai trovato la tua felicità, e non voglio essere io a portarla via."

La sua sincerità mi colpì profondamente. "Non posso cancellare il passato, Giulia, ma sono andato avanti. E voglio che anche tu lo faccia."

Lei sorrise tristemente, e in quel momento mi sembrò che fosse finalmente pronta a lasciarmi andare. "Non è facile, ma devo farlo. Ho capito che non posso continuare a vivere nel passato. Devo costruirmi una nuova vita, lontano da ciò che è stato."

Rimasi in silenzio per un momento, pesando le mie prossime parole. "Giulia, nonostante tutto, ti auguro di trovare la tua strada, di trovare la felicità che meriti."

Lei annuì, visibilmente commossa. "Grazie, Federico. Spero che anche tu continui a essere felice con Flor e Andrés. Te lo meriti."

Quando Giulia si alzò per andare via, mi resi conto che un capitolo importante della mia vita si era finalmente chiuso. Ma il pensiero di Flor continuava a pesare sulla mia coscienza.

Mentre tornavo a casa, sentivo il telefono vibrare nella tasca, ma lo ignorai. Sapevo che dovevo affrontare la situazione con Flor prima che fosse troppo tardi.

Arrivato a casa, trovai Flor in cucina, intenta a preparare la cena. Andrés era seduto a tavola, disegnando qualcosa con i suoi colori, completamente assorto nel suo mondo.

"Ciao," le dissi, cercando di nascondere l'agitazione nella mia voce.

Flor alzò lo sguardo e mi sorrise, ma nei suoi occhi c'era una scintilla di preoccupazione. "Ciao, amore. Com'è andata oggi?"

Sentii il peso della mia colpa crescere. "Possiamo parlare?"

Il sorriso di Flor svanì lentamente, sostituito da un'espressione seria. "Certo," rispose, asciugandosi le mani sul grembiule e avvicinandosi a me. Guardò Andrés per un attimo e poi mi fece cenno di seguirla in soggiorno, lontano dalle orecchie del nostro bambino.

Ci sedemmo sul divano, e io presi un respiro profondo, cercando di trovare il coraggio di iniziare. "Flor, c'è qualcosa di cui devo parlarti. Qualcosa che avrei dovuto dirti molto tempo fa."

Lei mi guardò intensamente, senza interrompermi.

"Giulia," iniziai, sentendo il suo nome pesare sulle mie labbra. "Era una parte importante del mio passato, prima di incontrarti. Abbiamo avuto una relazione... complicata. Tossica, perfino. E quando ci siamo lasciati, ho cercato di seppellire tutto. Ma lei è tornata nella mia vita da poco."

Flor rimase in silenzio, il suo sguardo fermo su di me. Non riuscivo a decifrare cosa stesse pensando, ma potevo sentire la tensione crescere tra di noi.

"Non ti ho detto nulla perché... non volevo farti soffrire. Pensavo che potessi gestirla da solo, senza coinvolgerti. Ma so che è stato un errore, e ora me ne rendo conto."

Flor abbassò lo sguardo, i suoi occhi che riflettevano la luce fioca della stanza. "E quel pacchetto? Quello con la scritta di Giulia?"

Mi sentii sprofondare. "Sì, è di Giulia. Non l'ho aperto perché non volevo che il passato influenzasse la nostra vita presente. Ma non ho saputo come gestirlo, Flor. Non ho voluto turbare la nostra famiglia con qualcosa che speravo potesse rimanere sepolto."

Lei sospirò profondamente, passando una mano tra i capelli. "Federico, avresti dovuto dirmelo. Avrei voluto saperlo da te, non da indizi sparsi che mi hanno fatto solo immaginare il peggio."

Le sue parole mi colpirono come un colpo al cuore. "Lo so, Flor. Ti ho delusa, e mi dispiace. Ma devi sapere che non c'è nulla tra me e Giulia. Lei fa parte del mio passato, e tu sei il mio presente e il mio futuro."

Flor mi guardò, e vidi nei suoi occhi un mix di dolore e comprensione. "È difficile, Federico. È difficile sentire tutto questo adesso, dopo aver visto e immaginato tanto. Ma quello che conta è cosa faremo ora."

Mi avvicinai a lei, prendendole la mano. "Voglio solo te, Flor. Voglio che superiamo tutto questo insieme. Non voglio che nulla ci divida."

Lei chiuse gli occhi per un momento, come se stesse cercando di processare tutto quello che aveva sentito. Poi, con un sospiro, riaprì gli occhi e annuì lentamente. "Va bene, Federico. Ci proveremo. Ma devi promettermi una cosa."

"Qualsiasi cosa," risposi, stringendole la mano con forza.

"Non tenermi più nascosta nessuna parte di te. Anche se pensi che sia per proteggermi, voglio sapere tutto. Siamo una squadra, e non possiamo permetterci segreti."

Annuì vigorosamente. "Te lo prometto, Flor. Da oggi in poi, nessun segreto tra di noi."

Flor mi guardò ancora per un lungo momento, poi si avvicinò e mi abbracciò stretta. "Ti amo, Federico. Ma dobbiamo ricostruire la fiducia."

La strinsi forte, sentendo il calore del suo corpo contro il mio. "Anche io ti amo, Flor. E farò di tutto per riconquistare la tua fiducia."

Restammo abbracciati per un lungo momento, sapendo che il cammino davanti a noi sarebbe stato difficile, ma determinati a percorrerlo insieme. Sapevo che ci sarebbero state altre conversazioni, altre verità da affrontare, ma in quel momento, mentre sentivo il battito del cuore di Flor contro il mio, mi resi conto che il primo passo era stato fatto. Ero pronto a fare tutto ciò che era necessario per proteggere la nostra famiglia, e a non lasciare che il passato interferisse più con il nostro futuro.

Ci saremmo rialzati, insieme, un passo alla volta.

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