Capitolo 19

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*pov joseph

Il sole splendeva alto nel cielo, promettendo una giornata calda e luminosa. Il nostro gruppo di amici si era radunato al solito posto, vicino al parco, per andare insieme al saggio di danza classica di Giulia. Era un evento importante per lei, e noi non volevamo mancare per nulla al mondo.

Giulia e io stavamo insieme da qualche mese, e ogni giorno con lei era una scoperta. Indossai una camicia pulita, qualcosa di raro per me, ma volevo fare bella figura. Anche Marco, per una volta, aveva deciso di abbandonare la sua solita maglietta sdrucita per una polo decente. Era evidente che tutti noi volevamo fare bella figura per Giulia.

Arrivammo al teatro con largo anticipo, desiderosi di trovare buoni posti e di sostenere Giulia al meglio delle nostre possibilità. L'atmosfera era elettrica, con un misto di eccitazione e tensione che si respirava nell'aria. Sedemmo nelle prime file, chiacchierando e ridendo per alleviare la tensione. Nonostante il nostro atteggiamento rilassato, ero sicuro che tutti noi fossimo un po' nervosi per Giulia. Volevamo che tutto andasse per il meglio.

Le luci si abbassarono, il brusio del pubblico si affievolì e il sipario si alzò lentamente. Il cuore mi batteva forte mentre osservavo il palco illuminarsi e i primi ballerini fare il loro ingresso. Quando Giulia apparve, sembrava una visione. I suoi movimenti erano fluidi e aggraziati, ogni gesto esprimeva una passione e una dedizione che mi lasciarono senza fiato. Non potevo fare a meno di ammirarla, sentendomi incredibilmente orgoglioso di lei.

L'applauso finale fu fragoroso, e mentre le luci si riaccendevano, mi girai verso gli altri. "È stata incredibile," dissi, ricevendo cenni di approvazione e sorrisi da tutti. Era il momento di andare dietro le quinte e congratularmi con Giulia di persona. Avevo preparato un mazzo di fiori per lei, un gesto semplice ma sentito. Mi alzai e mi diressi verso il backstage, il cuore ancora in gola.

Attraversai i corridoi affollati, cercando di orientarmi tra ballerini in costume e membri dello staff che si muovevano freneticamente. Finalmente trovai la porta giusta e bussai leggermente. Quando Giulia aprì, il suo volto si illuminò in un sorriso che mi fece dimenticare ogni parola preparata. "Sei stata fantastica," riuscii a dire, porgendole il mazzo di fiori.

I suoi occhi scintillavano di gioia mentre accettava i fiori. "Grazie, Joseph," disse, il suo tono carico di emozione. "Non so cosa dire."

"Sono io che non so cosa dire," risposi, cercando di esprimere quanto fossi fiero di lei. "Sei stata incredibile, davvero."

Passammo qualche minuto a parlare, il tempo sembrava fermarsi mentre condividevamo quel momento speciale. Gli altri amici si unirono a noi poco dopo, portando con sé risate e congratulazioni. Era una festa improvvisata, un'esplosione di energia e affetto che riempiva l'aria.

Mentre gli altri parlavano e ridevano, mi trovai a osservare Giulia. C'era qualcosa di diverso in lei quella sera, una luce che non avevo mai visto prima. Non era solo la bravura nella danza, ma un'espressione di sicurezza e serenità che mi colpiva profondamente. Volevo dirglielo, ma le parole mi sfuggivano, così mi limitai a sorridere, sperando che capisse.

La serata proseguì con una cena improvvisata, un misto di pizze e bibite comprate all'ultimo minuto. Ci sedemmo su una panchina fuori dal teatro, ridendo e scherzando come sempre. Giulia era al centro dell'attenzione, e io non potevo fare a meno di sentirmi incredibilmente fortunato ad averla nella mia vita.

Guardavo Giulia che rideva con i nostri amici, e sentivo un calore diffondersi nel mio petto. La sua felicità era contagiosa, e in quel momento sapevo che avrei fatto qualsiasi cosa per mantenerla sempre così. Quando la conversazione si fece più tranquilla, presi il coraggio a due mani e le sussurrai all'orecchio, "Giulia, sei stata davvero fantastica questa sera. Non posso dirti quanto sono orgoglioso di te."

Lonely Soulmates - Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora