Era una di quelle sere estive a Roma in cui la città sembra respirare una tranquillità effimera, un momento di pace prima che la notte porti con sé un tumulto invisibile. Giulia e Joseph si trovavano con il loro solito gruppo di amici in una terrazza panoramica su Monteverde, uno dei posti preferiti per le serate tra coetanei. L'aria era fresca e il cielo limpido, ma per Giulia, quel luogo che un tempo era stato il simbolo di momenti felici, sembrava ora un palcoscenico di tensione e incomunicabilità.
Giulia era seduta su una panchina, circondata da risate e chiacchiere. Cercava di mantenere un atteggiamento allegro, ma il pensiero di quanto fosse distante Joseph la tormentava. Non era riuscita a parlare con lui per giorni e sentiva che quella serata sarebbe stata l'occasione per chiarire le cose. La distanza tra loro sembrava incolmabile, e ogni volta che lo guardava, il suo cuore si stringeva in una morsa di tristezza e angoscia.
Joseph, intanto, era seduto in un angolo del gruppo, visibilmente distratto. Le sue risposte erano brevi e poco interessate, e ogni volta che Giulia provava a coinvolgerlo nella conversazione, lui sembrava estraniarsi. Le sue spalle erano curve e il suo sguardo vagava altrove, come se cercasse di trovare rifugio in qualcosa che non fosse quel momento.
Dopo un po', Giulia decise che era il momento di affrontare la situazione. Si alzò e si avvicinò a Joseph, il cuore che batteva forte nel petto. Lo trovò da solo, intento a guardare il panorama della città, completamente immerso nei suoi pensieri. Quando si avvicinò, Joseph non si accorse subito della sua presenza. Giulia fece un passo più vicino e, con un tono deciso ma gentile, disse: «Joseph, possiamo parlare per un momento?»
Joseph girò lentamente la testa, i suoi occhi incontrarono quelli di Giulia e, per un istante, la sua espressione si fece più dura. «Cosa c'è?» chiese con tono secco.
«Non capisco perché tu sia così distante. Siamo qui da giorni e non parliamo più come prima. Non posso continuare così, non senza sapere cosa sta succedendo.»
Joseph sbuffò, visibilmente irritato. «Non è niente di grave, Giulia. È solo che ho bisogno di un po' di spazio. Non capisci?»
«No, non capisco,» rispose Giulia, cercando di mantenere la calma. «Non capisco perché tu non mi parli, perché sembri così distante. Se c'è qualcosa che non va, per favore, dimmelo. Sono qui per te.»
Joseph la guardò con uno sguardo che trasudava frustrazione. «Non sei tu a dover risolvere i miei problemi. Non è che tu abbia fatto qualcosa di speciale. È solo che non riesco a fidarmi più di te.»
Le parole di Joseph colpirono Giulia come un pugno nello stomaco. «Che cosa stai dicendo? Perché non dovresti fidarti di me?»
Joseph, ormai sopraffatto, non riuscì a trattenere la rabbia. «Perché ho scoperto che parli alle spalle. Ho sentito voci su di te, e sai una cosa? Mi hanno fatto pensare che non posso più fidarmi di te. Non posso continuare a stare con qualcuno che mi tradisce alle spalle.»
Giulia rimase paralizzata dalla sorpresa e dalla confusione. «Cosa? Ma cosa stai dicendo? Non ho mai parlato male di te a nessuno!»
La rabbia di Joseph sembrava esplodere senza freni. «Ah, non mi dire che non lo sai! Ho sentito tutto: voci che dicono che stai cercando qualcun altro, che non sei felice con me, che parli male di me a tutti. Come dovrei reagire a questo?»
Giulia, sconvolta, tentò di difendersi. «Ma queste cose non sono vere! Non ho mai detto nulla di simile, non ti ho mai tradito! Non so chi possa aver detto queste cose, ma non sono vere. Ti prego, Joseph, credimi. Sei l'unico per me. Ho solo te.»
Joseph scuoteva la testa, la sua espressione era una miscela di rabbia e delusione. «Non posso semplicemente ignorare quello che ho sentito. Le voci erano troppo precise, troppe coincidenze. E poi, tu stessa sei cambiata. Non rispondi come prima, sembri distante. Come dovrei reagire, secondo te?»
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Lonely Soulmates - Holden
RomanceJoseph e Giulia, due sedicenni di Roma, sono amici inseparabili sin dall'inizio del liceo. Condividono interessi, sogni e segreti, sostenendosi a vicenda nei momenti più difficili. Un'amicizia perfetta... e se dietro tutto ciò ci fosse qualcosa di p...