Capitolo 39

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Giulia si guardò allo specchio, cercando di convincersi che stava facendo la cosa giusta. Indossava un vestitino nero aderente che metteva in risalto la sua figura, i capelli sciolti e leggermente ondulati che le ricadevano sulle spalle. Voleva sentirsi libera, voleva dimenticare, anche solo per una notte, il peso che portava nel cuore da due mesi. Aveva deciso di andare a ballare con i suoi amici, sperando che la musica e il divertimento potessero aiutarla a liberare la mente dai pensieri di Joseph.

Arrivata alla discoteca, l'atmosfera era elettrizzante. Le luci colorate, la musica che risuonava nell'aria, le risate e le chiacchiere degli amici, tutto sembrava contribuire a creare una serata perfetta. Giulia si avvicinò al bancone del bar e ordinò il suo primo drink. Non aveva intenzione di esagerare, voleva solo rilassarsi un po'. Ma uno drink ne seguì un altro, e poi un altro ancora. Ad ogni sorso, sentiva il peso del dolore alleggerirsi, la confusione nella sua mente dissiparsi, almeno temporaneamente.

Nel frattempo, Joseph si trovava a casa con i suoi amici, cercando di distrarsi. Era stata una serata difficile, e la proposta di andare in discoteca sembrava una buona idea per sfuggire ai suoi pensieri. Non si sarebbe mai aspettato di trovare Giulia lì, tra la folla. Quando la vide, il cuore gli balzò in gola. Era bellissima nel suo vestitino nero, e vederla in quel contesto, così diversa da come l'aveva vista negli ultimi mesi, lo colpì profondamente.

Giulia non si accorse subito di Joseph. Era troppo concentrata a bere e a ballare, cercando di lasciarsi andare completamente alla musica. Ma Joseph non riusciva a togliere gli occhi da lei. Ogni suo movimento, ogni risata, ogni sguardo gli facevano ricordare quanto la amasse e quanto desiderasse riparare ciò che si era rotto tra loro.

Mentre la serata proseguiva, Giulia continuava a bere. Gli amici la guardavano preoccupati, ma lei li rassicurava con un sorriso stanco. Non voleva che la fermassero, voleva solo dimenticare. E così, completamente ubriaca, si ritrovò in mezzo alla pista, i movimenti sempre meno coordinati, ma il sorriso ancora stampato sul volto.

A un certo punto, un ragazzo si avvicinò a lei. Era alto, con i capelli scuri e un sorriso sfrontato. Iniziò a parlarle, a ballare vicino a lei. Giulia, nella sua condizione, non si rese conto subito di cosa stava succedendo. Rideva, parlava, si lasciava andare. Ma quando il ragazzo si avvicinò ancora di più, le sue intenzioni divennero chiare. Stava per baciarla, quando Joseph, vedendo la scena da lontano, non riuscì a trattenersi.

Con un solo pensiero in mente, si fece strada attraverso la folla e arrivò fino a loro. Senza pensarci due volte, tirò un pugno al ragazzo, che cadde a terra, sorpreso e dolorante. Giulia, confusa e stordita, guardò Joseph con occhi annebbiati. "Che cazzo fai?" mormorò, le parole impastate dall'alcol.

"Ti porto via di qui," rispose Joseph, prendendola delicatamente per il braccio. Giulia cercò di ribellarsi, le lacrime cominciarono a scendere lungo il suo viso. "Lasciami!" gridò, ma la sua voce era più un lamento che un grido.

Joseph non le diede retta. La prese in braccio, la sua mente concentrata solo su una cosa: portarla al sicuro. Gli amici di Giulia li guardarono passare, alcuni sorpresi, altri preoccupati, ma nessuno si oppose. Sapevano che Joseph stava facendo la cosa giusta.

La portò fuori dalla discoteca e la mise delicatamente in macchina. Giulia continuava a piangere, cercando di respingerlo con deboli colpi. "Perché? Perché fai questo?" singhiozzava, ma Joseph non rispondeva. Sapeva che non avrebbe potuto spiegarsi in quel momento. Doveva solo assicurarsi che Giulia fosse al sicuro.

Guidò fino a casa sua, la mente in tumulto. Ogni tanto lanciava un'occhiata a Giulia, seduta accanto a lui, con la testa reclinata e le lacrime che le rigavano il volto. Ogni singhiozzo era come una pugnalata al cuore. Quando arrivarono, la prese di nuovo in braccio e la portò dentro.

Lonely Soulmates - Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora