Capitolo 5

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Ares 🌒

Quando apro gli occhi non capisco dove mi trovo, ci sono uccelli che volano, anzi no, sono libri, sposto la coperta che ho addosso e mi alzo, non ricordo quando lo presa, ma tanto quando mi sveglio nel sonno poi non mi ricordo nulla di quello che ho fatto.

- Maledetti libri, tornate qua.

La stridula voce del male proviene da dietro uno scaffale, Selene ha un retino e rincorre un libro.

- Dea perchè non usi un incantesimo di pietrificazione?
- Soldato io non possiedo potere magico.

Cosa? Penso di stare ancora dormendo.
Il mio solito mal di testa mi tartassa, iniziamo bene la giornata, non mi sono reso conto quando mi sono addormentato, però mi sento pieno di energie.

- Ti aiuto io.

Lanci qualche incantesimo di pietrificazione e i libri cadono al suolo, Selene corre e li raccoglie, subito li chiude dentro una vetrina.

- Sei sicura che la vetrina regge?
- Questa casa è cosparsa di magia, altrettanto queste vetrine.

Io non sento nulla, vuoi vedere che c'è una barriera? Non mi sorprenderebbe, per il mio piano è perfetta questa cosa, posso spostarmi con maggiore facilità.

- Ares devo ordinare quel reparto, è l'ora di sloggiare.

Mi alzo e cambio postazione, devo studiare tutta la casa, se non mi sbaglio la Dea ha detto che c'è una soffitta piena di oggetti, devo dargli un'occhiata, se ci sono oggetti interessanti devo fare rapporto ai miei superiori.

- Ares puoi andare a prendermi un bicchiere con qualcosa di fresco di grazia.
- Vado.

Ho l'occasione per vedere gli spostamenti che ha fatto nella notte, non si è fermata un minuto, avevo notato delle differenze nella sua aura ma non pensavo che non avesse poteri, suo padre e sua madre sono di alto rango, tutto sprigiona un potere incredibile anche lei stessa, questa storia non mi torna, c'è qualcosa di strano.

***
Selene è rimasta neutra quando gli ho portato da bere, è diretta in soffitta e io la seguo, non devo scordare il mio lavoro tra l'altro, sono stato sconsiderato nei giorni precedenti, non posso abbassare la guardia con questa ragazzina.

- Allora, devo portare questi in camera e quelli in salotto.

Selene non conosce il senso di segretezza, dà voce a tutti i suoi pensieri. Do retta a quello che dice e ho una domanda sulla punta della lingua, cosa ha in mente per spostare quei mobili enormi?

- Ares la tua faccia la dice lunga.
- Come vuoi spostare quei mobili?
- Non sono molto pesanti.

Guardo prima lei e poi i mobili e poi di nuovo lei, ha preso un'anfora enorme e scende giù, quella ragazza è pazza sul serio se crede di riuscire a spostare questi oggetti. Lancio un incantesimo di restrizione e li rendo piccoli, uno alla volta li prendo e li porta nel reparto dove sta la stanza di Selene, prendo un vaso gemello a quello che aveva preso lei e scendo, la raggiungo nell'atrio e la guardo mentre sta sopra una scala e posiziona l'anfora.

- Ti ho portato la gemella.

Selene mi guarda e poi guarda dietro di me, ho capito vuole mettere le anfore sopra delle colonne gemelle, metto anche questa parallela a quella sua.

- Anche queste sono andate.
- Ho portato quei mobili nel corridoio della tua stanza.
- Va bene, vado a sistemarli nella mia stanza.

Mi lascia lì da solo, nella notte ha posizionato molte cose interessanti, molti oggetti hanno un potenziale incredibile, sono antichi e carichi di potere, come fa a sopprimere tutto questo potenziale quella ragazzina?

***
- Ares ti pare che devo giocare con le bambole con questi mobili?!

Ops...

- Torneranno alla loro grandezza naturale, così hai il tempo di decidere dove posizionarli.
- Se non vedo la loro grandezza come faccio a regolarmi genio.
- Uh...(sospiro).

Salgo e la raggiungo, uno alla volta faccio tornare gli oggetti alla loro dimensione naturale, appena lo faccio lei subito li trascina in camera.

- Per fortuna mia madre ha sempre avuto un solo stile.
- Devi imparare a tenere i tuoi pensieri per te.
- Questo vale solo per te.

Questa ragazzina è terribilmente arrogante come pochi a questo mondo.

Luna PienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora