Nove

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Pov's Aurora

Il giorno dopo la partita mi svegliai rilassata dopo tanto tempo. Non sapevo bene il motivo ma era perfetto così.
"Aury, tra poco abbiamo appuntamento dall'estetista" dice mia sorella entrando in camera. Si era legata i capelli in una coda alta gellata e indossava dei pantaloni corti neri con sopra un top dello stesso colore.
"Okay, mi preparo" dissi. Ovviamente mi misi il mascara e poi scelsi di mettermi una maglietta larga bianca e dei jeans neri.
Uscì da camera mia, feci colazione, mi lavai i denti e poi, insieme a mia sorella, uscì di casa. Aveva chiamato un uber che ci avrebbe portato dall'estetista per farci le unghie. Durante il tragitto mi scrissi con Junior. In quelle settimane che eravamo in Germania avevamo legato tantissimo ed eravamo diventati ottimi amici.
"Aury scendi che siamo arrivate" uscì dalla macchina dopo esser stata risvegliata da mia sorella.

Diverse ore dopo eravamo finalmente tornate a casa per l'ora di pranzo. Mi ero fatta delle unghie molto semplici con un french rosa chiaro con in mezzo un fiocco bianco mentre mia sorella aveva deciso di esagerare e farsi delle unghie con i brillantini in rialzo che per applicarli tutti ci è voluta un ora e mezza.
"Papy oggi esco con Junior" dico durante il pranzo.
"Va bene, per che ora torni?" mi chiese.
"Non so, per le sei e mezza?" risposi io.
"Okay, state attenti" disse mio papà.
"E non fate i biricchini" disse Liam facendo ridere mia sorella e Walter.
"Non siamo biricchini, piuttosto tu e Alana lo siete" dissi io ricordando che la sera prima si erano baciati in bocca.
"Stiamo facendo esperienze" risponde mio fratello scrollando le spalle.
"Anche troppa per la vostra età" disse Lucy.
"Comunque ha chiamato mamma prima e ha detto che domani viene qua" disse Lucy.
"Voleva farti una sorpresa ma siccome so che sei impegnato domani ti ho già avvertito" aggiunse poi.
"Farò finta di essere stupito" dice papà.
"Vado a prepararmi" dico dopo aver appoggiato il piatto nel lavandino. Vado in camera mia e cambiai la maglietta con una canottiera di skims grigia. Mi misi degli anelli e la mia collana con il fiocco. Mi sistemai il mascara e appena finì Junior mi scrisse che era arrivato.
"Vado, ci vediamo dopo" dico uscendo di casa senza aspettare risposte.

Stavamo camminando in un marciapiede ed eravamo mano nella mano quando un gruppo di ragazzi ci notarono e vennero da noi per farsi delle foto con Junior. Sapevo che a lui non piaceva tanto farsele ma non diceva mai niente.
"Tuo papà è un grande" disse un ragazzo dopo essersi fato la foto con lui.
"Già" disse Junior sorridendo.
"E voi due siete amici?" chiede una ragazza indicando me e lui.
"Si" risposi io.
"Vi vedo bene come coppia" dice la ragazza sorridendomi.
"Grazie" risponde Junior non sapendo cosa dire. Dopo poco i ragazzi se ne andarono lasciandoci di nuovo soli.
"Ma Walter è il tuo vero padre?" mi chiese d'un tratto.
"No" risposi.
Vedendo il suo sguardo confuso aggiunsi quello che in pochi sapevano.
"Mio papà e mia mamma si sono separati quando avevo quattro anni, fino ai miei sei anni mio papà è stato presente per me, abbiamo visto delle partite insieme, mi aiutava con i compiti, mi accompagnava a casa delle mie amiche insomma cose che tutti i padri fanno, poi però quando ho compiuto sette anni sono stata ricoverata in ospedale e lui non mi venne mai a trovare, così dall'immagine di lui come mio eroe lo iniziai a vedere per quello che era, un padre di merda ma nonostante ciò una brava persona" dissi.
"E adesso?" mi chiese Cris accarezzandomi il palmo della mano.
"Fino ai miei dieci anni continuavo a vederlo di rado, non avevamo un rapporto stretto, non ci calcolavamo tanto, stava più con mia sorella ma poi, mentre la stava portando in sagra fece un incidente" dissi.
"Mia sorella rimase in un coma per pochi giorni mentre mio papà morì sul colpo" aggiunsi cercando di trattenere le lacrime.
"Sono passati tre anni ormai, ma non riesco raccontarlo senza versare qualche lacrima" dissi mentre le lacrime che cercavo di trattenere uscivano dai miei occhi. Cris smise di camminare così mi fermai anche io.
"Ci sono" mi disse e poi mi abbracciò stretta a lui. Ricambiai subito l'abbraccio e iniziai a piangere sulla sua spalla bagnandoli la maglietta che si era messo ma lui mi disse che non gli importava. Restammo così per qualche minuto.

Non posterò per un pò di giorni perché sono in vacanza ma cercherò comunque di scrivere

A dream come true ●Cristiano Ronaldo Junior●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora