Tredici

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Pov's Aurora

Mi svegliai tra le braccia di Cris e con l'odore del suo profumo ovunque sul mio corpo.
"Cris" dissi richiamandolo. Sapevo che era stanco ma avevo bisogno di muovermi per sapere che ore erano.
"Dimmi" disse con voce roca e impastata dal sonno ma senza aprire gli occhi.
"Lasciami" dissi.
"No" mi rispose.
"Allora dimmi che ore sono" dissi io. Prese il telefono che aveva nella tasca dei suoi pantaloni e lo accese.
"Sono solo le tre" disse.
"Abbiamo dormito per quasi due ore" dissi io.
"Vuoi alzarti?" chiese.
"Dipende a che ora devi andare a casa" risposi.
"Non ne ho idea" rispose lui.
Sbuffando si alzò dal mio letto e prese la chiave di camera mia per aprire la porta.
"Gira verso destra" gli dissi.
"Ma non si gira verso sinistra?" chiese.
"Ma che ne so, gira da entrambi i lati" dissi io facendolo ridere. Era bellissimo quando rideva o sorrideva.
Presi le forze di alzarmi anche io dal letto solo quando aprì la porta.
Andammo in soggiorno dove si trovavano tutti.
"Oh, finalmente" disse Lucy.
"Dov'eravate finiti?" chiese Gio.
"Eravamo in camera" risponde Cris.
"A fare?" chiese papà.
"Abbiamo dormito" risposi io.
"Avevate sonno" disse Eva.
"Cris preparati che andiamo a casa adesso, grazie mille per l'ospitalità e Laura sei un angelo" disse Gio.
"Grazie a voi per essere venuti" rispose mia mamma.
Cris si mise le scarpe e dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia e aver salutato tutti la famiglia di Ronaldo esce di casa.
"Cos'era quello?" chiese mia mamma.
"Un bacio sulla guancia?" chiesi io in modo retorico.
"Voi nascondete qualcosa, lo so" disse mamma uscendo dalla stanza.
"Questi giorni di solitudine l'hanno colpita" disse papà.
"Si vede" rispose Liam.
"Stai diventando troppo un bad boy, Aurora basta fargli vedere le serie che ti guardi tu" disse Lucy.
"Si sta facendo una cultura" mi giustificai.

Quella sera andammo a mangiare in un ristorante italiano e poi andammo a casa, il giorno dopo c'era la partita Portogallo - Francia e saremmo andata a vederla tutti insieme, più ovviamente Gio e gli altri, per la prima volta anche con mia mamma. Vincere contro la Francia mi sembrava una cosa ovvia siccome non stavano facendo scintille quell'anno.
Appena entrai in camera mia mi tolsi i vestiti eleganti che avevo adesso per cambiarli con il mio pigiama, mi raccolsi i capelli in una coda e, dopo essermi struccata feci skin care. Andai a dare la buonanotte a mia mamma e a mio papà e poi tornai in camera mia e mi chiusi a chiave, guardai un pò il telefono e poi feci chiamata con la mia amica, Claudia.
"Come va?" mi chiese appena accettai la chiamata.
"Tutto bene, non vedo l'ora di tornare però, il cibo qua è spazzatura" dissi.
"Meglio il cibo tedesco che il cibo francese, qua mangio solo baguette che è l'unica cosa commestibile" disse la mia amica.
"Potevi venire qua" dissi.
"Ma smettila, raccontami tutto di Junior, che poi non è giusto che ti capitano a te i fighi della Madonna e a me i trentenni" disse e risi.
"Ti aggiorno su quello che è successo oggi, praticamente è venuto qua a mangiare perché mia mamma voleva conoscerlo e vabbe abbiamo dormito abbracciati" dissi sorridendo.
"No fanculo, non è giusto che a te succedono cose così belle, se soffro io soffri anche tu, questo era il nostro patto" disse Claudia.
"Mi dispiace lasciarti da sola nelle tue sofferenze, ma poi io e Cris siamo solo amici"
"Dillo a qualcuno che ci crede"
"Continua a mangiare baguette"
"Anche prima in hotel, hanno fatto una cena a base di quelle, sto impazzendo, tra poco divento anche io una baguette" disse e mi fece ridere.
"Come hanno fatto a fare una cena a base di baguette?" chiesi.
"Ma non chiedermelo, qua sono tutti pazzi, in piu hanno cercato di derubarmi gia quattro volte, madre terra Italia inizia a mancare" disse Claudia.
"Prendi lo spray al peperoncino e spruzzalo"
"Va bene, lo farò, adesso devo andare però perché domani i miei hanno programmato un giro turistico da qualche parte" disse.
"Sogna le baguette" le dissi.
"Vaffanculo te e le baguette, buonanotte e dò massimo una settimana a te e a Cris" disse mettendo giù la chiamata così che io non potessi dire niente. Spensi il telefono e lo misi in carica e poi cercai di dormire.

A dream come true ●Cristiano Ronaldo Junior●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora