SCRATCHED HEART: CAPITOLO 5. William

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Questi capelli un giorno mi faranno dannare, ho impiegato quarantacinque minuti per acconciarli discretamente e nemmeno sono contento del risultato.
La cosa peggiore è che i primi ospiti stanno iniziando ad arrivare, e non ho più tempo.
Devo scendere in sala.
Anche se preferirei restare a crogiolarmi nella mia solitudine, guardando un film e mangiando qualche sneak.
Ma, invece, il dovere chiama.
Saluto i primi ospiti, stampandomi in volto il sorriso più falso del mondo.
Ormai sono diventato molto bravo a fingere, a comportarmi in modo molto diverso rispetto a quella che dovrebbe essere la mia volontà.
Ma che dire ad ognuno i propri problemi....
La mia attenzione viene subito catturata da Derek o meglio da Isabella che parla con Derek.
Faccio un mezzo sorriso, ma non uno di quei sorrisi che indicano la gioia di vedere una persona...
Più un sorriso provocatorio, del tipo: "Guarda un pò chi si vede, a dopo cara Isabella."
Infatti dopo essermi liberato dagli ultimi convenevoli con gli ospiti mi avvicino immediatamente.
Nonostante il fastidio e l'irritazione, dovuti al fatto di vederli insieme, il sorriso più sgargiante e falso, assolutamente falso, fa capolinea nel mio volto.
Isabella con un sorriso, ovviamente, altrettanto ipocrita quanto il mio, parla per prima.
"William,augrii. Che piacere essere qui."
Questa sera è senza dubbi bellissima, e mi costa molto ammettere ciò.
Indossa un abito lungo ed aderente nero, mentre i capelli ricadono sciolti lungo le spalle.
Noto bene, che stranamente, indossa un qualcosa di diverso dalle sue solite scarpe da tennis, dei tacchi a spillo.
Ah e cosa altrettanto importante, ha messo l'eye-liner. Mi viene da ridere. Sicuramente l'ha messo perché la settimana scorsa le ho detto che per quanto fosse storto mi ricordava l'artiglio di un licantropo.
" Piacere tutto mio Isabella, ogni volta che ti vedo il mio cuore inizia a martellare così forte, per il bene che ti voglio, che credo possa scoppiare da un momento ad un altro." Le rispondo.
"Mh mh , ma magari ti scoppiasse davvero"
Ecco la sua risposta, sempre aggressiva ed irritante la ragazza.
"Come scusa?"
" Ho detto che così mi lusinghi, William."
Il tintinnio di un coltello sbattuto con delicatezza su un calice di champagne interrompe la nostra conversazione, ci giriamo tutti contemporaneamente.
Mia madre sta per iniziare il suo discorso.
"Cari ospiti, amici e parenti, è un piacere avervi tutti qui riuniti.
Come ben saprete da domani la vita di mio figlio cambierà in meglio..."
In meglio, mamma? Stai scherzando?
Durante il discorso non scende proprio nei dettagli, in quanto sono presenti persone non al corrente di tutto.
Conclude il discorso e tutti gli occhi sono puntati su di me.
Si aspettano forse che io dica qualcosa?
Mi dispiace deludere le loro aspettative ma no, non dirò nulla.
Mi giro e mi dirigo verso il tavolo con lo champagne, forse bere mi aiuterà.
Nemmeno il tempo di trovare sollievo nell'alcol che, indovinate un pò , alla mia destra c'è Isabella che se la ride guardando la scultura a forma di lupo.
Effettivamente non ha tutti i torti. È ridicola ed esagerata.
"In famiglia pensavo fossi solo tu ad avere problemi cerebrali, ma evidentemente mi sbagliavo.....Però pensandoci devi avere preso da qualcuno." Ed eccola, sempre molto gentile.
"Vedo che le tue lusinghe nei miei confronti non tardano mai ad arrivare." Mi avvicino.
"Vieni guarda qui."
Indico con l'indice l'artiglio del lupo di ghiaccio. "Adesso prendi uno specchio e guarda il tuo eye-liner. Identici. Peccato saresti stata anche presentabile se non avessi avuto due artigli vicino ai tuoi , così graziosi , occhi."
O cavolo, si è arrabbiata.
Prede un calice di champagne e ne riversa il contenuto sul mio smoking.
"Ops.... mi è caduto. Scusa."
E va via.
Salgo in camera a cambiarmi.

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