SCRATCHED HEART. capitolo 16. Isabella

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La vita potrebbe essere descritta come un attimo fugace, purtroppo ho capito ciò molto presto.
Ero solo una bambina quando la mia amata nonnina e il mio cuginetto ci hanno lasciati.
Sarei dovuta morire anche io con loro, non si sa come ma sono sopravvissuta. È stato il dolore più grande di tutta la mia vita. Stavamo tornando a casa dopo un pomeriggio di risate e barzellette al parco. Eravamo entusiasti. Ciò durò poco.
Fummo investiti da un'auto, il conducente era distratto dal cellulare e a pagare per ciò siamo stati proprio noi.
La prima frase dettami appena svegliata dal coma fu "È un miracolo. Ti sei attaccata alla vita e c'è l'hai fatta." Io non ne compresi subito il significato, solo in un secondo momento, quando i miei genitori mi strinsero delicatamente, ma con tutto il dolore e l'amore del mondo, al loro petto.
Mi spiegarono ciò che succese ed io ne rimasi sconvolta. Avevo solo otto anni quando cadetti in depressione.
I tre anni a seguire furono tremendi. Solo all'età di undici anni riuscì ad accettare il lutto. Ad aiutarmi fu una frase in particolare.
"Isabella, tu non puoi continuare a stare così male, il dolore ci sarà sempre, non andrà via, è stata una perdita enorme per te. E ti capisco, tesoro mio , ho perso mia moglie ed uno dei miei nipoti. Ciò che devi riuscire a fare è convivere con il tuo dolore." Ed era vero, il dolore non è mai andato via. "Devi nutrirti e vivere di ricordi. Così come il dolore, anche quelli non andranno mai via. Ripensa a quando giocavate tutti e tre insieme al parco, o a quando eri entusiasta dopo avere finito un piattone di lasagne. Ti ricordi, ti ricordi come eri felice?" Mi domandò il nonno con le lacrime agli occhi.
"Quando penso di stare per crollare faccio ciò, rivivo la nostra vita insieme, passo dopo passo. Mi aiuta ad andare avanti....Dovresti fare anche tu così." Mi disse. "Ma fa male, tantissimo. Io non li voglio dimenticare. Li voglio tenere stretti a me. C-come devo fare?" Domandai a quel punto.
"Accettare la loro morte ed andare avanti non vuol dire dimenticarli, Isabella. Vivi per loro, gioisci delle piccole cose per loro, si felice al posto loro. Ogni volta che vedrai un dettaglio che te li ricorderà sorridi e ripensa a tutti i bei ricordi. Ma, ti prego, non stare più così, hai una vita d'avanti e sono sicuro che loro vorrebbero che tu la vivessi."

Oggi è l'anniversario del giorno della loro morte. Il dolore c'è sempre, ma ho imparato a conviverci. Sono andata a trovarli insieme al nonno al cimitero. Abbiamo portato ad entrambi un bel mazzo di fiori e li abbiamo aggiornati su tutto. Sappiamo benissimo che non potranno mai più risponderci, ma ciò ci aiuta a stare meglio. Ormai è diventata un abitudine.
"Nonno? Grazie per avermi sostenuta ed aiutata ad accettare il mio dolore."
"Mia dolce Isabella... non ringraziarmi. Sei stata tu a riuscirci, e non potrei esserne più contento."
Tornammo a casa e mangiammo due belle porzioni di lasagne, il piatto preferito di Nico, mi manca tremendamente, mi sarebbe piaciuto continuare a vivere con lui al mio fianco....Ma la vita gioca brutti scherzi mettendoci continuamente alla prova.
I ricordi sono ciò di più caro che potremmo mai avere.....Sono lo spiraglio di luce in mezzo al temporale, il trifoglio in mezzo ad una distesa di quadrifogli... emhhh, diciamo che questo paragone non sia il massimo, ma ciò che intendo dire e che i ricordi sono allo stesso tempo ciò che ci permette di andare avanti, ma anche ciò che ci tiene ancorati al passato.
I nostri ricordi sono pezzetti del nostro cuore. E vanno custoditi, con ogni mezzo necessario.

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