SCRATCHED HEART. capitolo 18. Isabella

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Appena entrate la musica è assordante, altro che serata tranquilla...Appena ho detto a Dafne dell'invito ha insistito perché ci andassimo ed adesso...eccoci qua.
"Isabella, Dafne non sapevo veniste! Venite! Di qui c'è da bere e la pizza è nel bancone della cucina, servitevi pure." Ad accoglierci è Lucas, seguiamo insieme il corso di educazione finanziaria, è molto simpatico, ma certe volte tende ad essere invadente ed inopportuno. "Ciao Lucas, Isabella è stata invitata da William, strana come cosa vero?
Secondo me tutti e due non la raccontano giusta." È Dafne a parlare, da quando le ho detto dell'invito continua ad inondarmi di domande, questo suo aspetto, certe volte, diventa fastidioso. Io sono una ragazza molto riservata, nonostante sia la mia migliore amica non le racconto tutto della mia vita, tendo ad essere gelosa della mia privacy...e ci tengo molto ad avere i miei spazi personali. Questo non perché io non le voglia bene, ma sono fatta così, se mi sento soffocare dalle persone scappo, da sempre.
"Ohh, te la fai con William? Oppure ancora non siete arrivati a quel punto?" Come vi dicevo tende ad essere invadente ed inopportuno. "Tra me e William non c'è nulla, stiamo semplicemente provando ad essere amici."Gli rispondo. "Ora andiamo, ciao."

Prendo da bere, questo poanch non è male, e mi dirigo verso il portico. È sempre stato il mio posto preferito, mi ricordo di quando durante i pranzi primaverili, per nascondermi da William,(ovviamente), venivo qui con un libro ed un pacchetto di caramelle alla fragola, passandoci l'intero pomeriggio. Mi sedevo sul dondolo e mi beavo dello spazio circostante. Alberi di pesche e limoni adornano l'immenso terreno. Il mio dettaglio preferito è però il piccolo nano da giardino posizionato vicino le straio in piscina, nonostante gli anni passino lui  persiste ancora. È buffo,con ill suo cappellino allungato ed il bastone.
"Alla fine sei venuta...... Penso di stare iniziando a piacerti."
William mi raggiunge. Indossa una felpa grigia, ed un pantalone di tuta del medesimo colore. Nonostante l'abbigliamento molto semplice resta sempre bellissimo. Ciò che di lui mi incuriosisce molto sono i suoi tatuaggi, o meglio, ciò che per lui potrebbero rappresentare. Ha appena diciotto anni ed ha il braccio pieno. Oggi con la felpa non si vedono, ma quello che cattura sempre la mia attenzione rappresenta una spirale. Chissà qual'è il suo significato...
Vedendo che non rispondo riprende lui la parola. "Sei rimasta senza parole per lo stupore di vedermi...oppure sei stata ammaliata dalla luna?"
Alzo lo sguardo e la vedo, è bellissima. Oggi la luna è piena, ed è di un bianco candido surreale. Ancora non è arrivata al suo apice,ma , nel giro di un'ora sarà nel suo punto più alto. "Sì la luna è bellissima, vorrei potere dire lo stesso di te."
"Ancora?" Mi domanda.
"Ancora, cosa?" Non capisco. "Ancora fingi che io non ti piaccia? Ormai siamo amici, o mi sbaglio?"
"Stiamo diventando amici, ancora il percorso è lungo, non esageriamo." Gli rispondo e sorrido. Mi dà una gomitata.
"Ahiii, mi hai fatto male"
"E tu smetti di fare la peste. Adesso vieni, ti faccio vedere una cosa."

Camminiamo verso il boschetto, la loro proprietà è davvero immensa. Durante il tragitto non parliamo, restiamo in silenzio. Io sinceramente ho un pò paura, è tutto molto buio, quindi resto molto vigile.
"Arrivati." Annuncia.
Siamo usciti dal boschetto andando a finire sopra una collinetta.
"Questo è il mio posto preferito, ci vengo spesso quando devo riflettere." Mi indica con il gesto del capo una panchinetta verde, è un pò rovinata, ma, sempre meglio di stare ancora in piedi...i muscoli delle gambe mi bruciano, ed abbiamo camminato a malapena quindici minuti. Non sono più allenata, tutti i miei anni di sacrifici andati a fumo....
"Da qui si vede tutto il boschetto, è davvero bello...Gli alberi di pino quando soffia il vento creano delle illusioni ottiche, sembra che si muovano, spostando continuamente la loro posizione. Poi, guarda, alza gli occhi verso il cielo. Le vedi? Le stelle. Da qui si vedono molto." Mi dice. "È bellissimo." E sono sincera. Sembra di stare in un'altro pianeta.

Stiamo in silenzio per alcuni minuti, fino a quando William... "Vattene." "Isabella. Vattene ora." Mi giro di scatto. Lo fisso. È forse impazzito?
"Ma che problemi hai, soffri di bipolarismo? Ti vorrei ricordare che mi ci hai portata tu quassù! Quindi ME-NE-VADO-QUANDO-VOGLIO-IO. Pazzo e bipolare." Scandisco bene ogni parola.
"Isabella ti ho detto di andartene. Ora." Urla.
Ed i suoi occhi...sono rossi. Il suo volto, sta cambiando. Cosa diamine sta accadendo? "William, oddio, che hai!?" Il panico cresce in me. "William." Urlo spaventa con le lacrime a gli occhi.
Gli sono appena uscite due zanne dalla bocca. Che cazzo sta succedendo. Oddio. Dalle mani stanno spuntando degli artigli. "Isabella. SCAPPA ORA!!!" La sua voce suona distorta, è molto più roca...
Ed accade tutto all'improvviso, lui si piega a quattro zampe ed io inizio a correre come non ho mai fatto prima.

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