SCRATCHED HEART. capitolo 19. Isabella

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Corro. Corro fino a perdere il fiato. Corro fremendo dalla paura. Non riesco a comprendere ciò che ho visto. O meglio un idea c'è l'ho, ma mi sembra assurda. Inciampo. Un ululato mi fa accapponare la pelle. A seguire ne sento un'altro. È così via. Decine e decine di ululati. Dove sono andata a finire? Penso di essermi slogata la caviglia. Provo a rialzarmi ma è inutile, ricado per terra. L'unica opzione rimasta è quella di nascondermi. Sono troppo distante per tornare alla villa con la caviglia slogata.
Vedo una....caverna? Una caverna. Sì, l'unica opzione rimasta è quella di nascondermi in una caverna. Mi sembra di impazzire. Ma l'unica opzione se non voglio essere uccisa è questa. Mi faccio forza per alzarmi e zoppicando, appoggiandomi ad ogni superficie disponibile, raggiungo la caverna.
E non credo ai miei occhi, è enorme. Mi addentro il più possibile per sfuggire a qualunque cosa ci fosse là fuori.
Una piscina naturale riscaldata si trova dinnanzi hai miei occhi, ed è bellissima. Nonostante la paura e shock non posso fare a meno di ammirare questa caverna/grotta, è la cosa più bella che io abbia mai visto.
In altezza si estende per una decina di metri e per lunghezza mi auguro il più possibile da ciò che c'è fuori. Mi addentro ancor di più, ammaliata dal posto....
Sempre sperando di non trovare qualche altra...creatura? Come dovrei definire quello che ho appena visto? William è cambiato totalmente e si è messo a quattro zampe. Come un cane!! Si è forse drogato? No. Non è possibile. Sotto c'è qualcosa di più. O hanno creato una nuova droga che cambia i connotati e fa ululale. O William è.....Mi sembra una cosa così assurda....
Un licantropo.
Un lupo mannaro.
Un cane aggressivo.
Oddio.
No.
Si spiegherebbe la scultura di ghiaccio a forma di lupo il giorno del suo compleanno.
Si spiegherebbe il suo fare riferimento agli artigli dei lupi mannari.
E si spiegherebbe.........la stanza nella loro cantina con le pareti graffiate e delle catene appese al muro.
Cazzo.
Quando mi ritrovai lì ero solo una bambina, avevo tredici anni.
Quando mi trovarono là sotto mi portarono subito via, dicendomi che fosse una parte della villa ancora da ristrutturare, e che per questo si trovava in quelle condizioni.
Ovviamente io non presi in considerazione che quella potesse essere una stanza dedicata a William. Hanno un cane come figlio? Ne sono consapevoli?
Per forza.
Come si farebbe a nascondere una cosa del genere alla propria famiglia?
Il cellulare. Devo provare a chiamare qualcuno. Presa dalla paura non ho preso in considerazione questa opzione.
Chi posso chiamare?
Mio padre.
Sta squillando, ma non risponde. Dannazione.
Chi?
Chi potrebbe sapere di ciò?
Un nome. Derek. Quei due sono sempre insieme...Lui deve sapere per forza.
Lo chiamo.
"Pronto Isabella?" Ha risposto. Sì. Quasi piango dalla gioia.
"I-io sono dentro una caverna, eravamo seduti nella panchina sopra la collinetta e William è cambiato. Aveva gli occhi rossi, le zanne, gli artigli...E-e poi si è messo a quattro zampe ed io sono scappata. Ho sentito decine e decine di ululati. Non so che fare." Sputo tutto d'un fiato.
"Dannazione. Arrivo"
"Aspetta. T-tu sai? È vero? Questo spiegherebbe il tuo non avermi fatto domande. Ma più l'essere spaventato e saccato. Tu sai cosa è."
"Isabella non farmi perdere tempo in chiacchiere. Arrivo."

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