SCRATCHED HEART. capitolo 14. William

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Non so se sentirmi una persona orribile.
In parte ho mentito....... ma per il resto ho detto la verità.
La menzogna riguarda la parte dell'appuntamento, ma non ho mentito dicendole che fosse bellissima. Perché lo è realmente. E ad essere sincero mi è dispiaciuto davvero molto vederla piangere e stare male.
Adesso è più serena, stiamo mangiando un gelato da Belly's. Mi sta guardando e sembra che stia riflettendo su qualcosa. "Che c'è?", domando sorridendole. "Anche se sono qui con te, in questo breve momento di tregua, non vuol dire che ora siamo amici. Che sia chiaro." E sorride.
"Ed allora perché sorridi?"
"Perché forse, ma solamente forse, non sei tanto male." E non è tanto male nemmeno lei,  magari questo rapporto non sarà tanto forzato..
"Allora, forse, ma solamente forse, potremmo provare ad essere amici. Che ne pensi?"
"Penso.....che devo rifletterci." Mi risponde.
"Perché adesso sei tu a fissarmi?" Ha il nasino sporco di cioccolato. È un pò buffa, ma anche tenera.
Ed io non dovrei fare questi pensieri.
Allungo la mano verso il suo volto e mi avvicino. Mi guarda stranita. "Che st-stai facendo?"
"Cosa vorresti che facessi?" Mi avvicino ulteriormente e le poso una mano sul volto.
Sbianca. Mi avvicino al suo orecchio . "Tranquilla piccola peste... non sto provando a baciarti. Mi hai già rifiutato una volta." Le dico sussurrando.
"Ma ti assicuro che la prossima volta sarai tu ad implorarmi per avere un mio bacio....e forse anche di più." Mi allontano  e la guardo. "Adesso mi limito a ripulirti il naso dal cioccolato. Sei proprio come i bimbi, ti sporchi mentre mangi."
"Piuttosto di implorarti per una cosa del genere mi raserei a zero i miei amati capelli e...e rinuncerei anche al gelato. Sì. Decisamente."
Guarda l'ora. "Si è fatto tardi, meglio che io torni a casa. Sennò chi lo sente mio padre."
Si alza e fa per salutarmi.
"Ah Isabella , ma allora vuoi darmi un bacetto? Il bacetto della buona notte?
Sicuramente dopo questo farò sogni tranquilli."
"William, mi dispiace deluderti ma si chiama educazione. Mi dispiace infrangere in questo modo il tuo desiderio." Ridiamo entrambi.
"Ti accompagno verso l'auto.
Non si sa mai che ti dovessi ritrovare ad usare  nuovamente lo spray al peperoncino."
"Se continui ad essere così gentile potrei commuovermi." Mi dice ridendo.

Ci incamminiamo verso l'auto e nel mentre ci ritroviamo a chiacchierare del più e del meno. E sì. È una situazione molto strana.
"Allora...ci si vede." Dice salendo in auto.
"Quindi questo vuol dire che avremo un secondo appuntamento? Piccola peste? Ti ho convita ad essere la mia ,(futura), (si spera), ragazza con così poco?" Le dico ironicamente.
La vedo si sta trattenendo dal ridere.
"Questo vuol dire che potemmo rivederci qualche altra volta, in amicizia. Amicizia. Che sia chiaro. William."Dice.
"Isabella, è molto più di ciò che mi aspettassi."Le dico.

Sbaglio o le sue guance sono tinte da un lieve rossore?
Sono riuscito a metterla in imbarazzo?
Isabella Bealford imbarazzata?
Non l'avrei mai pensato. Piuttosto mi sarei giocato la casa sostenendo che fosse più probabile che gli asini iniziassero a volare.
Ma mi ritrovo ad ammettere, grazie a questa uscita, che di questa ragazza so veramente molto poco.
Ha pianto e si è imbarazzata.
Mi correggo, non so assolutamente nulla.

"Ah e poi , perché mi hai chiamata-piccola peste-?
Non guardarmi così, l'hai fatto due volte."È proprio una bimba. Curiosa e piena di domande. Lo sto constatando solo adesso... Forse perché prima d'oggi oltre che insulti non ci siamo mai detti nulla.
Mi ritrovo  nuovamente a pensare che alla fine non è molto male.
"Non c'è un motivo....Piccola peste."
"Ora torna a casa. La mia pazienza è finita. Sto tornando a non sopportarti nuovamente. Ciao." E così ci congediamo. Aspetto che si allontani per avvicinarmi al bosco e mutare forma.

Trasformarmi e correre mi è sempre piaciuto. Lo trovo un modo per scaricare le tensioni e per riflettere.
Ora ho molto su cui riflettere.
Devo continuare con il mio piano?Devo spezzarle il cuore? Oggi l'ho vista con occhi diversi, mi è sembrata tanto fragile, come un ramoscello pronto a spezzarsi. Specialmente dopo il mio complimento. Non avevo mai messo in considerazione che ci potesse essere una parte di lei a me così sconosciuta.
Dovrei parlarne con Derek. Ma sicuramente sarà contrariato da ciò.

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