Give me love

Capitolo 1

Ci troviamo in un mondo in cui, a causa di una mutazione genetica,  il genere umano ha ottenuto la capacità di sviluppare superpoteri denominati Quirk. Una sorta di "unicità", qualcosa che ti rende mm come dire? Speciale? Si beh che gran cazzata.
So cosa starai pensando: wow che figo avere i poteri
Ma ti prego, non fermarti all'apparenza, cosa accadeva quando prima non esistevano Quirk e Hero? Le persone non erano mica tutte uguali!
Erano comunque uniche a modo loro.
Senza considerare che quelli che chiamano Villan sono esseri umani con un passato merdoso alle spalle, ma a questo nessuno ci pensa; questo non interessa a nessuno giusto? Ed è cosi figo essere un Hero? Ma poi alla fine cosa fa un Hero esattamente?
Troppe domande, ma come al mio solito me ne pongo tante e poi non so rispondere, che patetica.
Beh ma procediamo con ordine, questa è la storia di come la mia vita sia cambiata da un momento all'altro, di come sia stata stravolta senza che potessi far nulla se non restare ferma a guardare il susseguirsi degli eventi, di come abbia dovuto abbandonare la vecchia me e intraprendere una nuova strada. Patetica, davvero, sei proprio patetica cara me.
Ricominciamo:

Mi chiamo Rita, ma tutti mi chiamano Riri, ho 23 anni e vivo in Italia. Ebbene, vi ricordate tutti quei bei discorsi sulla mutazione genetica e un mondo fatto di persone con super poteri? Beh in parte è vero, ma in alcuni posti è più presente che in altri.
Da dove vengo io, ad esempio, in tanti non hanno sviluppato nessun potere, me compresa. Non che questo sia un problema anzi, la vita va avanti. Piccolo spoiler: si sopravvive anche non avendo poteri!
Nonostante ciò, ho sempre sentito di non appartenere a questo mondo, mi sentivo diversa. Spesso non ero a mio agio in determinati posti, situazioni, con le persone che mi stavano affianco. Io ero io e non c'entravo mai nulla con niente e nessuno.
Si, mentirei se dicessi che quando ero bambina non ci stavo male, non avevo molti amici, quasi nessuno voleva giocare con me e spesso mi ritrovavo da sola a fantasticare guardando fuori dalla finestra.
Sono cresciuta, è cambiato poco, le relazioni che ho instaurato alla fine avevano sempre un tornaconto da entrambe le parti. Non che mi interessasse, ero abituata a stare da sola, e ci stavo bene!
Quando sei solo nessuno può ferirti.
Anche se io proprio sola non ero... amavo la mia famiglia, per quanto potessero essere diversi da me, per quanto abbia sempre desiderato andar via e avere una mia indipendenza. Io amavo proprio tanto la mia famiglia, certe cose le capisci solo quando non ci sono più.
Avevo un fratello maggiore e una sorella più piccola, andavamo abbastanza d'accordo; insieme ci si divertiva tanto.
Qualche anno fa sono andata via di casa, mi sono trasferita in America, ho vinto una borsa di studio per un' Università di Seattle. Ah si, quasi dimenticavo, studio criminologia. Mi affascina tutto ciò che riguarda la mente umana e il comportamento delle persone.