Capitolo 26

20 2 8
                                    




Si rialzarono e si diressero verso il dormitorio, dove l'atmosfera era già vivace e rumorosa. I loro compagni di classe chiacchieravano allegramente, creando un'energia contagiosa che avrebbe messo a dura prova i nervi di chiunque. In cucina, Haruki li aspettava, appoggiato con nonchalance all'isola centrale. Al loro arrivo, li accolse con un'espressione infastidita, lanciando un'occhiata sarcastica a Kira. «Ce ne avete messo di tempo. Hai fumato un pacchetto intero?», scherzò.
Kira, infastidita, ribatté con il suo solito tono ironico: «E tu che hai mangiato per colazione? Cereali e rompiamo le palle a Kira?". La loro schermaglia era ormai diventata un rituale, un modo per stemperare la tensione e mostrare la loro complicità.
«Sì, come vuoi, iniziamo?» rispose Haruki, girandosi verso i fornelli.
«Cos'è che preparate?», chiese Sato, il tipo tranquillo che fino ad ora era rimasto in un angolo a fare la figura del guru silenzioso.
«Che bello! Stasera cucinano Kira e Haruki!», esclamò Kaminari, con il suo solito entusiasmo contagioso che a volte fa venir voglia di spegnergli il cervello .
«Oh, ci farete assaggiare qualcosa di tipico delle vostre parti? Anche se io ho già preparato la mia soba.» aggiunse Shoto, che sembrava aver deciso di liberarsi dalla sua proverbiale riservatezza.
Kira e Haruki si scambiarono uno sguardo di puro panico. Non avevano mai pensato di dover cucinare per tutta la classe. «Ehm, potete scusarci un momento?», disse Haruki, trascinando Kira via prima che potesse protestare.
«Brutto coglione, lasciami! So camminare!», protestò lei, spingendolo via, ma lui, al contrario di Bakugou, non sembrò affatto turbato dal suo gesto, anzi era quasi divertito dalla spinta di Kira.
«Si può sapere che ti prende, Haru?», chiese Kira, incrociando le braccia.











«Si può sapere che ti prende, Haru?» chiese la ragazza, incrociando le braccia e cercando di sembrare seria.
«Non mi va di cucinare per così tante persone. Quindi usa il tuo quirk per cancellargli questa idea del caz-» iniziò lui, ma lei lo interruppe.

«Che? Stai scherzando, vero? Non ho intenzione di fargli il lavaggio del cervello per una stupida cena!» rispose Kira, infuriata.

«Sai, è vero che ti ho chiesto io di essere così amichevole con loro, ma stai entrando proprio bene nel personaggio!»  disse lui, sembrando più irritato che mai.

«Si può sapere che ti prende oggi? È tutto il giorno che sei strano!» Haruki la guardò, ma il suo sguardo era come un rompicapo che non riusciva a risolvere. Dopo un attimo di silenzio, sospirò e sembrò rinunciare. «Lascia stare. Va bene, facciamo quello che vuoi.»

La lasciò lì, come un palloncino che aveva appena perso il suo elio, e lei con mille pensieri che le frullano nella testa, ora, doveva affrontare anche Haruki e il suo comportamento da bambino viziato. Rientrò in sala e notò che i ragazzi erano visibilmente confusi. «Che succede ora?» chiese annoiata.

«Oh, nulla, è che Haruki è corso fuori come una furia, borbottando degli insulti a caso e qualcosa tipo 'vado a fare la spesa'» disse Jiro.
Kira non riuscì a trattenere un sospiro rumoroso, sembrava più un lamento.
Si girò verso Izuku e, prima che potesse dire qualcosa, gli lanciò un sorrisetto e lo afferrò per il polso: «Tu vieni con me!» disse, trascinando il povero ragazzo fuori in cerca di Haruki, che trovarono poco dopo all'ingresso dell'istituto. Chiaramente appena  vide il verdino al suo fianco, il castano le lanciò un'occhiataccia che Kira fece finta di non vedere. Sapeva benissimo che portare Midoriya con sé avrebbe fatto infuriare ulteriormente Haruki, ma se fossero rimasti da soli, sarebbe finita sicuramente con lei che lo usava come sacco da boxe. Decisero di preparare una pasta semplice e stupida. Si, proprio il piatto tipico americano no? Le loro origini erano ben altre ma per qualche strano motivo avevano deciso di non dire nemmeno quello.
Mentre tornavano verso il dormitorio, Haruki continuava a mantenere un rigoroso silenzio, come se avesse appena scoperto il valore della meditazione. Kira e Izuku, d'altra parte, parlavano di tutto e di niente, cercando di riempire il vuoto con sciocchezze.

Give me loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora