Io e Haruki siamo appena entrati nella classe che ci ospiterà per... oh cielo, per quanto tempo? Quanto tempo dovremo affrontare questa situazione? Marvin non l'ha specificato e, la mia rabbia nei suoi confronti mi ha fatto dimenticare di chiedere.
La lezione del professor Mummia si è finalmente conclusa e, mentre il suono della campanella riempie l'aula, mi rendo conto di quanto sia stato insopportabile. I miei pensieri si accavallano, ma la cosa più pesante è che tutti gli sguardi sono puntati su di noi, come se fossimo le attrazioni principali di un circo. Il chiacchiericcio si esaurisce lentamente, lasciando spazio a un mormorio di curiosità. Sento il peso dell'attenzione su di me, un miscuglio di disagio e rabbia che mi attanaglia lo stomaco. Haruki, al mio fianco, sembra più a suo agio, mentre io mi rendo conto di quanto sia già stanca di queste finzioni.Intorno a noi, un'atmosfera di entusiasmo vibra nell'aria, mentre questi ragazzi si affollano attorno a Haruki, sommergendo di domande con un fervore palpabile.
«Qual è il tuo Quirk?», chiede uno di loro, la curiosità che sprizza da ogni parola. Haruki, con un sorriso che risponde con entusiasmo. Ma la sua aura rimane avvolta in un velo di mistero, come se volesse mantenere il suo potere per sé.
Io, però, non ho voglia di unirmi a quella conversazione animata; preferisco restare nel mio angolo, scrutando la stanza con uno sguardo annoiato e distaccato. La luce del sole filtra attraverso la finestra, illuminando i banchi con una luminosità quasi magica. Mentre il chiacchiericcio mi circonda, i miei pensieri vagano altrove: mi chiedo se ci sia qualcosa di più interessante da fare, magari esplorare la città che non ho mai visitato, scoprendo angoli nascosti e storie dimenticate. In quel momento, un leggero movimento attira la mia attenzione. Un ragazzino con i capelli ricci e verdi, adornati da lentiggini sul viso, mi osserva con un sorriso timido. I suoi occhi brillano di una genuina innocenza.«P-piacere, io sono Midoriya Izuku», dice, protendendo la mano. Non posso fare a meno di notare le sue numerose cicatrici; deve aver affrontato parecchie battaglie.
Aspetta ma chi se ne importa?
«Ciao», è l'unica cosa che riesco a dire, dopo aver roteato gli occhi. Scusa, ragazzo, ma non sono qui per fare amicizia.Alle sue spalle, una ragazza con un caschetto e una tipa bassina e magrolina, un po' strana, si presentano. «Piacere, io sono Ochaco Uraraka», dice, arrossendo. L'altra, invece, afferma: «Io sono Tsuyu Asui, cra». Aspetta, ha detto "cra"? La guardo un po' confusa e non riesco a trattenere un: «Cra?» Quindi questa ragazza è una rana? Non che mi sorprendesse più di tanto, del resto, il preside è un topo.
Decido di alzare lo sguardo e fissare questi personaggi. Ognuno di loro è, come dire? Strano? No, detto così è poco carino. Unico, ecco: ognuno di loro è unico.C'è un ragazzo con una coda enorme, che si arriccia e si muove come un serpente vivace. L'aspetto è così curioso che mi chiedo se la sua coda riesca a percepire il mondo intorno a lui come un'estensione sensoriale.
Poi c'è un altro ragazzo, con un numero incredibile di braccia, forse sei?
Mentre parla, le sue braccia si muovono in perfetta armonia, come se ognuna avesse una mente e un gesto propri. Mi viene da pensare che possa afferrare più cose contemporaneamente, un vantaggio in qualsiasi situazione.
Ad accrescere la bizzarria c'è una ragazza con dei lobi delle orecchie estremamente lunghi, tanto che sembrano pendere quasi fino alle spalle. Aspetta un attimo... no, non sono lobi, sono jack? Le sue orecchie si allungano e si flettono come strumenti musicali, capaci di captare suoni impercettibili per gli altri.In un angolo, noto una figura che mi fa esclamare in silenzio: non è un uccello, ma la sua testa è quella di un volatile! Rimango a guardarlo mentre mi chiedo se, sotto il lungo mantello che ricopre il suo corpo, ci siano ali pronte a spiccare il volo. Il contrasto tra la sua testa piumata e il corpo umano è disturbante e affascinante al tempo stesso.
E infine, c'è una ragazza con un sorriso spiaccicato in volto. Ha delle corna che spuntano dai suoi capelli rosa, anche la sua pelle è di un rosa brillante. Ogni volta che sorride, il suo viso sembra trasformarsi in una maschera di pura gioia, quasi contagiosa. Ma non posso fare a meno di pensare che sia fastidiosa.
E al suo fianco c'è una divisa fluttuante che parla, lasciando supporre che ci sia una ragazza invisibile (che figata, quanto la invidio in questo momento!).
Intorno a noi ci sono altre persone: due ragazzi si avvicinano e si presentano come "rappresentanti di classe". Intanto un tipo, particolarmente energico, quasi urla, chiedendomi: «Piacere io sono Denki Kaminari! Allora, come ti chiami? Ce lo dici, ce lo dici?»
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Give me love
RomanceCi troviamo in un mondo in cui, a causa di una mutazione genetica, il genere umano ha ottenuto la capacità di sviluppare superpoteri denominati Quirk. Una sorta di "unicità", qualcosa che ti rende mm come dire? Speciale? Si beh che gran cazzata. S...