Enji bussò alla porta e aspettammo il permesso di entrare da chi si trovava all'interno della stanza, l'invito non tardò ad arrivare. Così entrammo.
L'atmosfera nello studio era tesa, anche se l'uomo dietro la scrivania cercava di trasmettere una certa cordialità. Il suo sorriso sembrava ben studiato e si rifletteva nei suoi occhi azzurri, che risaltavano contro i capelli brizzolati. Indossava una camicia blu scuro, che metteva in risalto il suo portamento elegante ma al tempo stesso rilassato. Era sicuramente un uomo affascinante.Entrando, si sentiva il profumo di un legno pregiato mescolato a un accenno di caffè. L'arredamento era sobrio ma raffinato: una libreria piena di volumi rilegati in pelle, quadri di paesaggi nelle pareti e una finestra che dava su un cortile silenzioso. Ma in quel momento, tutto ciò appariva secondario. La mia mente era un tumulto di domande e sospetti.
Con un tono acido, lo interrogai: «Chi sei e cosa vuoi?» Le parole mi uscivano dalla bocca come schegge, cariche di incredulità e di una certa aggressività.
Il mio sguardo era fisso sul suo, cercando di decifrare se il suo atteggiamento affabile nasconda qualcosa di più profondo, di meno sincero. Lui sembrava un po' sorpreso dalla mia risposta, ma il suo sorriso non scomparí.«Capisco che tu possa essere confusa», rispose, mantenendo un tono calmo e misurato. «Benvenuta, sono contento ti sia svegliata. Sono Marvin Thorn. » disse porgendomi la mano che guardai schifata. Col cazzo che ti stringo la mano. Fatemi uscire da questo posto.
«Sei laureata in psicologia e stavi finendo un master in criminologia, dico bene? Ho indagato un po' su di te, su chi eri. Devo dire che sei strabiliante ragazzina. Ci credo che quel pazzo abbia messo gli occhi su di te.»
In quel momento spalancai gli occhi e lo guardai con tutto l'odio del mondo.
«Calma calma calma, non sono come quello stronzo e non ho nessuna intenzione di farti del male. Voglio che tu sappia la verità. Ma devo dirtelo, ciò che sto per raccontarti cambierà la tua vita per sempre. Sei pronta?»Per sempre? Più di così? Non ho altra scelta.
Annui e mi sedetti difronte a lui.«Bene, iniziamo: un anno fa sei stata trovata in un vicolo, avevi perso conoscenza. Hai sviluppato un unicità nonostante fossi già adulta. È un fatto raro ma non impossibile. O meglio, sarebbe più facile trovare un ago in un pagliaio piuttosto» disse ridacchiando l'ultima frase
«che cazzo significa?!» ringhiai
«Beh quello che hai vissuto si chiama "risveglio", in seguito ad un trauma come risposta, il tuo corpo ha cercato di proteggerti ed è emersa la tua unicità. Era già successo ad altre persone, ma nessuno è riuscito a sopravvivere.
La maggior parte delle persone che hanno vissuto esperienze simili non ce l'hanno fatta. I loro corpi e le loro menti non erano pronti a gestire l'enorme potere che si è risvegliato in loro. Tu, invece, hai dimostrato una resilienza straordinaria.»«la maggior parte? Quindi c'è qualcuno come me?» chiesi
«tecnicamente siete solo in cinque ad essere riusciti a sopravvivere al risveglio. C'è un assemblea di cui fanno parte le più grandi figure di ogni paese, quando tempo fa si scoprì questo fenomeno, di cui però non si riusciva a capirne le cause, come controllarli, se era un bene o un male, l'assemblea, di comune accordo, decise di non renderlo pubblico. Ed effettivamente i casi erano davvero pochi, e le morti di quelle persone furono insabbiate. Ad oggi sono davvero poche le persone a sapere di questo fenomeno. Purtroppo quello scienziato pazzoide però aveva scoperto qualcosa ed è riuscito a mettere le mani su di te e sul ragazzo che er-»
« Aspetta, parli di Leo? Come sta? Sta bene??è vivo? È tornato a casa??» dissi alzandomi di scatto.L'uomo mi sorrise. «si quel ragazzo è forte, sta bene. È lui che ci ha portati da te.»
«Oh menomale...» sospirai sedendomi nuovamente.«so che hai tante domande e risponderò a tutto ma fammi finire. Quello scienziato emulava un tipo di nome All for One, mai sentito? Beh non ci interessa molto quindi in breve, ti basterà sapere che era un tipo che come unicità rubava le unicità degli altri, le rubava e le usava come voleva. Il nostro caro scienziato pazzo pensava di poter essere come lui e quando ha scoperto la tua esistenza ha voluto mettere a dura prova il tuo corpo. Ha fatto centro, il tuo corpo è riuscito a resistere ed ha sviluppato altre unicità. Sei estremamente speciale Rita.»
«Speciale eh? E chi cazzo ha mai chiesto di essere speciale? Cos'è dovrei esserne felice? Magari stringere la mano a quello stronzo e ringraziarlo?» urlai incazzata
«No, anche perché non avrebbe senso ringraziarlo. Eri speciale anche prima di lui e prima di sviluppare il tuo quirk. Evidentemente hai un controllo sulla tua mente e questo non è da tutti. Questo ti ha permesso di mh come dire? Non crollare? O sopravvivere ecco.»
« A me sembra una cazzata! Bene, grazie per avermi salvato, immagino ci vedremo in tribunale, ora posso andare?!»
«In realtà, ora inizia la parte peggiore.» disse portandosi una mano davanti alla bocca e distogliendo lo sguardo per un attimo dal mio. Dopo un po' tornò a guardarmi, era uno sguardo serio ma lasciava trapelare un misto di tra tristezza e paura.
Mi sembrava un po' come quando i medici devono dire ai pazienti che hanno pochi mesi di vita. Avevo lavorato con quei pazienti, riprenderli dal punto di vista emotivo era davvero difficile. Il percorso verso l'accettazione non era mai semplice. Alla fine era come se fossero già morti.Che stessi per morire anche io?
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Ehilà capitolo troppo lungo lo so.🫣 ma era fondamentale per non spezzare il ritmo. SUMIMASEN!
In ogni caso, i capitoli che verranno sono stati particolarmente difficili da scrivere. Spero vi piacciano🧡
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Give me love
RomanceCi troviamo in un mondo in cui, a causa di una mutazione genetica, il genere umano ha ottenuto la capacità di sviluppare superpoteri denominati Quirk. Una sorta di "unicità", qualcosa che ti rende mm come dire? Speciale? Si beh che gran cazzata. S...