21. Scacco matto

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Camila🌸

Jeddah, Arabia Saudita
10 marzo 2024

Come se le molestie che avevo ricevuto il giorno prima non fossero state abbastanza, mi era stata revocata la vittoria di Gara 2 in seguito ad una penalità, da prima ero passata a nona, bello schifo. Ero estremamente delusa e nervosa, mentre mi preparavo continuavo a cercare di coprire le occhiaie viola causate dalla notte insonne, il tutto con scarsi risultati. Mi infilai in un paio di baggy jeans blu scuro e nella mia maglietta Mercedes, mi raccolsi i capelli in una coda, misi un paio di dunk e soprattutto presi gli occhiali da sole e delle aspirine, sarebbero state essenziali per sopravvivere alla giornata. Mi diressi verso la sala ristorante dell'albergo per fare colazione e bere il primo dei tanti caffè che avrei preso durante l'arco della giornata, trovai Linda già al tavolo mentre parlava con Max, presi un caffè lungo e andai a sedermi insieme a loro. Non appena mi sedetti notai che mi fissarono in modo dispiaciuto, dovevo solo capire se per la vittoria revocata o per la notte insonne appena passata.

Camila: per favore non chiedetemi niente...

I due annuirono con dei cipigli molto evidenti, ma non mi fecero domande scomode, anzi, cercarono solamente di mettermi a mio agio. Quel breve momento fu abbastanza piacevole, quasi da non volermi scollare dal tavolo e andare al paddock dove avrei seguito la gara dal box Mercedes, ma dove soprattutto lui poteva aggirarsi in totale tranquillità. Tranquillità che da lì a qualche ora sarebbe finita, le foto compromettenti erano sparite ma non le minacce e i ricatti, quelli li avevo registrati tutti; ad aggravare il tutto ci sarebbe stato anche il video di sorveglianza del mio camerino, anche se probabilmente non avrò mai il coraggio di guardarlo, il solo pensiero di cosa era stato sventato mi faceva salire le lacrime agli occhi, se la mia manager non avesse fatto capolino nella stanza probabilmente in questo momento sarei ricoverata in qualche ospedale per stupro, e questo era anche il finale ottimista. Max aveva lasciato il tavolo prima di me e Linda e io mi ritrovai assorta nei miei pensieri mentre fissavo la tazza di caffè vuota davanti a me e mi perdevo completamente il discorso che Linda stava portando avanti da qualche minuto, mi sentivo un'amica di merda in quel momento, non avevo ascoltato nemmeno mezza parola e mi sentivo terribilmente in colpa a chiederle di ripetere.

Linda: Camila? Camila mi stai ascoltando?
Camila: mh cosa? No io scusa...
Linda: si può sapere cosa ti prende? Ieri sei completamente sparita
Camila: scusami io non mi sentivo molto bene ieri...non volevo vedere nessuno
Linda: farò finta di crederci, quando sarai disposta a dirmi la verità io sarò sempre qua a farti da spalla lo sai vero?

Annuii e mi asciugai velocemente una piccola lacrima che nel frattempo era riuscita a scendere.
Mi alzai, mi misi gli occhiali da sole e iniziai ad incamminarmi fuori dalla sala ristorante seguita dalla mia amica, salimmo nelle nostre stanze e rimanemmo d'accordo che ci saremmo trovate giù nella hall 5 minuti più tardi, mi lavaii i denti, scesi e iniziai ad aspettarla. Dopo 5 minuti non era ancora scesa, tipico di Linda, la mia attenzione venne però catturata da due maglie scure e una arancione che venivano nella mia direzione, rispettivamente Lewis, George e Lando. Tutti e tre gli inglesi mostrarono il loro dispiacere per la gara, ma confermarono che nonostante questo intoppo il weekend era andato estremamente bene; i due piloti Mercedes mi dissero che mi avrebbero aspettata al box e poi sparirono nell' ascensore. Ottimo, ero rimasta da sola con Lando, non ero dell'umore adatto, ero estremamente nervosa e non sapevo nemmeno come continuare una vera e propria conversazione; per mia fortuna ne iniziò una lui, per mia sfortuna disse cose che non volevo sentire.

Lando: senti a proposito di ieri...
Camila: cosa?
Lando: ho probabilmente visto il tuo ex uscire dal camerino...
Camila: q-quando?
Lando: circa un'ora dopo la fine della gara, sono entrato ma tu non c'eri
Camila: mh, beh grazie per avermelo detto
Lando: Camila
Camila: si?
Lando: cosa sta succedendo e cosa ci stai nascondendo
Camila: ora non posso proprio dirtelo Lan, posso solo dire che tra qualche ora dovrebbe essere finito tutto
Lando: lo spero proprio

La conversazione venne interrotta da Linda che nel frattempo era finalmente arrivata. Salutai Lando e mi diressi con Linda al circuito, la stavo come sempre accompagnando al box Aston Martin quando sentii la sua voce chiamarmi. Merda. Non mi fermai e cercai di tirare dritto, con gli occhi di Linda che mi lanciavano sguardi preoccupati. Non dovevo entrare nel panico, non volevo e non dovevo reagire così ai suoi richiami, ma dopo ieri niente aveva più senso nella mia testa. Mi fermai senza voltarmi solo quando mi ritrovai col polso bloccato nella sua stretta, i miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime nonostante cercassi di trattenerle, per fortuna avevo su gli occhiali da sole.

Camila: lasciami stare

Strattonai la mia mano dalla sua presa e mi avvolsi le dita intorno al mio polso dolorante e rosso.

Davide: mh qualcuno è nervoso qua
Camila: ti ho detto di lasciarmi stare, non lo ripeterò un'altra volta
Davide: e dove andrai? Ti vogliono ancora nel team dopo la vittoria revocata? O forse stai andando nel box del paparino che ti ha raccomandata?
Camila: smettila
Davide: di fare cosa? Ti rinfacciarti la verità? Se non fosse stato per tuo papà non saresti da nessuna parte in questo momento, anzi probabilmente saresti ad aiutare il tuo stupido amato fratellino con i compiti perché lui non è in gr...

Non gli feci finire la frase, perché mi voltai e gli tirai uno schiaffo con una forza che nemmeno io sapevo da dove l'avessi tirata fuori. Poteva ricattare e insultare me, ma non la mia famiglia, non i miei fratelli e i miei genitori.
Era vero, avevamo scoperto circa un anno fa che Nicholas era dislessico, per questo motivo mi trovavo spesso e volentieri ad aiutarlo, ma non doveva sentirsi inferiore o stupido, perché non lo era affatto.
Linda muoveva gli occhi scioccata, tra me e la sua guancia che ora era colorata da 5 dita rosso fuoco. Non avevo mai fatto un gesto del genere, ero incredula e stordita allo stesso tempo, lui pure mi fissava con una faccia stupita, poi iniziò a massaggiarsi la guancia dolorante.

Davide: bene, dopo questa ti sei firmata da sola la condanna a morte, preparati a vedere le tue foto ovunque domani mattina
Camila: foto? Quali foto? Ah aspetta, quelle che io ho personalmente cancellato ieri da ogni drive del tuo telefono?
Davide: piccola stronza...
Camila: sai, le foto non ci sono più, ci sono però continui messaggi e chiamate pieni di minacce e ricatti che io ho già registrato e c'è anche il filmato di quello che hai fatto ieri. Esporrò l'ennesima denuncia e questa volta portando prove concrete e reali, le persone lo verranno a sapere
Davide: non oseresti...
Camila: oserò eccome, ci vediamo in tribunale sfigato

Mi voltai e me ne andai lasciandolo lì in mezzo al corridoio, solo e con la faccia dolorante; Linda mi seguiva ancora incredula e iniziò a farmi domande a raffica, le dissi che questa volta avrebbe ottenuto tutte le risposte che voleva, ma non lì in mezzo a troppe persone.

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Spazio autrice✨
Ciao a tutti/e! Come state?🥰
COLPO DI SCENA! Camila ha tirato fuori una parte di carattere che Davide aveva sempre sottovalutato, come reagiranno gli altri l'indomani quando scopriranno la verità che si celava dietro a questo mese intenso?
Come sempre fatemi sapere se la storia vi sta piacendo commentando e/o lasciando una stellina. A presto!❤️

Cuori a tutta velocità || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora