Sono tornata a casa.

" Dove sei stata tutto questo tempo. " Mi rimprovera mia mamma.

" Sono andata in libreria. "

" Come sempre " sbuffa.

" Aiutami che stanno arrivando gli zii ed i nonni. "

Decido di non fare storie come al mio solito e di aiutarla.

Prendo una tovaglia grande e pulita e copro tutta la tavola. Prendo la coca cola, la birra, l' aranciata e l' acqua dal frigorifero e le poggio al centro del tavolo.
Afferro poi un paio di forchette e coltelli e dei tovaglioli e li posiziono in modo che ognuno possa avere il proprio servizio. Alla fine prendo il porta bicchieri e lo metto vicino alle bevande.

Quando il campanello inizia a suonare percorro il soggiorno per aprire la porta ai nostri ospiti.

Ad entrare per prime sono proprio le zie del gruppo di ballo del sabato pomeriggio. Non ho ancora superato il trauma di essere stata al loro primo spettacolo.

Poi entra la bisnonna di 90 anni insieme al suo cagnolino da compagnia, la solita bisnonna pazza che alle 3 di notte è ancora nelle discoteche a ballare.

Ad entrare per ultimi sono i miei cugini. Prima quelli più piccoli, poi quelli più grandi.

Quando però vedo entrare Alda, la migliore amica di Londra di mia madre, il mio cuore perde un battito.

' Se c'è lei significa che c'è anche... '

Le mie riflessioni vengono travolte da una figura possente alla porta. Occhi ambrati, ciuffo corto e biondo e stazza imponente.

' E' cambiato davvero tanto ! '

" Ciao " mi dice svogliato.

Io non ricambio nemmeno il saluto.

Lui è l' ultima persona al mondo che avrei voluto vedere oggi ! Non so da dove è venuta fuori questa idea di invitarla.

Mannaggia alle amicizie di mia mamma!

' Ok Ines, andrà tutto bene. Devi solo ignorarlo. ' ripeto a me stessa cercando di calmarmi ma non funziona.

Il cuore è impazzito. Certo di non perdere il controllo quindi decido di andare in bagno.

Entro dalla porta e la chiudo a chiave.

Mi bagno la faccia ma non funziona ancora. Mi guardo allo specchio, appoggio la mano sulla coscia e spingo con le unghie dentro la carne.

Il dolore è così atroce che mi mordo il labbro. Prendo così dei respiri profondi e sembro essermi calmata.

Tolgo la mano dalla coscia e la osservo. Ci sono i segni...

Apro l' armadietto dei trucchi e prendo uno dei tanti fondotinta di mia madre, lo apro e lo spalmo sulla piccola cicatrice.

Così esco dal bagno.

Appena entro in cucina trovo tutti gli invitati impegnati a parlare tra di loro.

Tutti tranne uno.
Edward.

Non mi toglie gli occhi di dosso nemmeno un secondo. È una tortura riconoscere quelle iridi. Riescono sempre a fulminarti con quello sguardo misterioso ed allo stesso tempo malizioso. Quando lo guardo sento ancora la pelle marchiata dalle sue dita.

Quando però mia madre inizia a parlargli chiedendogli della nuova scuola che frequenta lui mi toglie gli occhi di dosso per rivolgerli a mia mamma.

" Adesso frequento un corso di psicologia " gli dice.

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