𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝓭𝓲𝓬𝓲𝓸𝓽𝓽𝓸

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PUBBLICATO IL 22/08/24

Michela mi ha controllato la guancia e dopo aver appurato che è una semplice escoriazione ci ha messo una pomata per il dolore e per aiutare la guarigione

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Michela mi ha controllato la guancia e dopo aver appurato che è una semplice escoriazione ci ha messo una pomata per il dolore e per aiutare la guarigione.

A casa ce l'ho uguale, regalata da lei stessa una delle tante volte che mi sono presentata con una ferita a cui non servivano i punti.

Appena fatto ci saluta e si raccomanda con me di fare attenzione, e non intendeva nell'inciampare.

So che sa qualcosa e probabilmente si è fatta un'idea ma non voglio finire nei guai e non voglio metterci neanche mamma perciò non ho mai confermato e ho fatto la finta tonta.

Torniamo in macchina dove l'aria sembra più fredda di prima, e non per le fredde nottate londinesi.

Guardo fuori il finestrino mentre Byron guida rigido e in tensione.

《Vuoi parlare di ciò che ha detto l'infermiera?》Chiede ad un tratto destandomi dai miei pensieri.

《A cosa ti riferisci?》chiedo con finta confusione.

《Non sapevo cadessi spesso》risponde con tono accondiscendente.

《Sono parecchio sbadata》replico con un'alzata di spalle.

《Non mentire Elektra. Non con me. Non ne sei in grado》ordina con la sua voce autoritaria.

Mi muovo a disagio sul sedile mentre nelle mie ossa rimbomba la sua predica.

《Non sto mentendo》mento intrecciando le dita.

《Lo stai facendo anche adesso e mi stai facendo incazzare》mi avverte con voce dura mentre stringe il volante.

Resto in silenzio voltando lo sguardo verso il finestrino.

Dal riflesso osservo la mia guancia arrossata e la copro con i capelli.

Lo sento sospirare prima che una mano grande e calda si posi con delicatezza sul mio ginocchio.

《Ti chiedo scusa. Se non vuoi parlarne va bene, ma sappi che a me puoi dire tutto》mi dice con voce improvvisamente calma.

Annuisco senza replicare e attendo che la sua mano si sposti ma questa resta sul mio ginocchio.

La toglie solo per cambiare marcia per poi tornare dove era prima, anzi più in alto sulla coscia.

Mi rilasso beandomi di quel calore mentre la città scorre attorno a noi.

《Questa non è la strada per casa mia》gli faccio presente non riconoscendo la zona.

《È quella per casa mia infatti》risponde tranquillo.

Cosa?

《Ehm Byron devo tornare a casa》gli faccio presente.

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