Capitolo 7

176 8 15
                                    

Dopo la giornata trascorsa, Alessia si sentiva ancora turbata e combattuta.

Le parole di Giovanni risuonavano nella sua mente, facendola vacillare nei suoi propositi di andare avanti, per quanto stesse lottando e sforzandosi di farlo. Le emozioni che pensava fossero sopite erano tornate a galla con una forza inaspettata. La confusione e il dolore del passato sembravano riaffiorare, mettendo alla prova la sua determinazione a lasciarsi tutto alle spalle.

"Devo essere più forte", pensò, mentre cercava di scacciare quei pensieri.

Per distogliere la mente da Giovanni e concentrarsi su qualcosa di positivo, decise di chiamare Mathìas, sperando che una serata in sua compagnia potesse aiutarla a distrarsi.

Il numero 17 rispose al telefono con entusiasmo e, sentendo il tono preoccupato della napoletana, la invitò a cena, approfittando del fatto che fosse sabato sera. Ovviamente lei accettò l'invito con gratitudine, sperando che un'uscita potesse alleviare un po' la tensione che avvertiva dentro.

Quella sera Alessia si preparò con cura: indossò un elegante vestito lungo nero con uno spacco profondo sulla gamba sinistra, abbinato a dei tacchi argento che non erano né troppo alti e né troppo bassi. Si guardò allo specchio, cercando di convincersi che quella serata sarebbe stata l'inizio di una nuova fase della sua vita.

Mathìas arrivò puntuale a prenderla.

Quando la partenopea uscì fuori dalla sua villa, lui la stava attendendo in piedi, poggiato alla sua macchina, e rimase senza parole, estasiato.

«Sei splendida», le disse, ammirandola con occhi pieni di lussuria.
«Grazie», rispose la web designer, arrossendo leggermente.

Si sentiva lusingata dai suoi complimenti, e sperava che la serata potesse davvero farle dimenticare, anche solo per un po', i suoi tormenti.

Arrivarono al ristorante-pizzeria Antonio e Antonio a Mergellina, un locale rinomato per la sua cucina e l'atmosfera accogliente.

La serata sembrava promettente, finché non videro Clarissa e Giovanni seduti ad un tavolo con le loro due figlie; la più grande nel seggiolone e la piccola nel carrozzino.

Non poteva essere vero, non poteva davvero essere vero! Che scherzo crudele le stava facendo la vita? Ma soprattutto, perché?

Lei usciva per dimenticare quell'uomo e per trascorrere del tempo con una persona piacevole, e boom, se lo ritrovava davanti, ogni volta.

Mathìas, ignaro del passato tra loro, si avvicinò subito a salutare l'amico e compagno di squadra.

«Capitano! Che sorpresa vederti qui! Che coincidenza!», esclamò.

Capitano? Giovanni era il capitano del Napoli?

La web designer capì che avrebbe dovuto fare due ricerche, si sentiva veramente fuori dal mondo, e non poté evitare di avvertire un senso di orgoglio, perché essere il capitano di una squadra era una cosa importante, un ruolo davvero carico di responsabilità, e lui era arrivato ad essere il capitano. Così come lo era stato Maradona prima di lui. E se ci pensava, era stato lui ad alzare lo scudetto, lui, il secondo, dopo Diego.

Giovanni alzò lo sguardo, e per un momento, sembrò sconcertato.

«Mathìas, davvero che coincidenza! Come stai?»

Clarissa e Alessia si guardarono per un istante, entrambe visibilmente costernate. La napoletana cercava di mantenere la calma, mentre l'ex amica sembrava altrettanto sorpresa di vederla lì.

L'uruguaiano, entusiasta dell'incontro, propose di unire i tavoli.

«Perché non ci sediamo tutti insieme? Sarà divertente!»

Destini IntrecciatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora