Epilogo

99 9 9
                                    

Due anni erano trascorsi dalla nascita di Giovanni Jr., e la vita di Giovanni e Alessia era un susseguirsi di gioie e piccole sfide quotidiane. La loro famiglia si era rafforzata, trovando un equilibrio tra amore e complicità.

Era una mattina di primavera, il sole splendeva alto nel cielo e un'aria frizzante riempiva la casa dei Di Lorenzo. Alessia stava preparando la colazione mentre Giovanni Jr. giocava con i suoi giocattoli preferiti sul tappeto del soggiorno. Giovanni, seduto accanto a lui, lo osservava con un sorriso orgoglioso. Azzurra e Carolina, ormai più grandi, erano sedute al tavolo del salotto, disegnando tranquillamente.

Il numero 22 prese in braccio Giovanni Jr. e si avvicinò ad Alessia, che stava mescolando una ciotola di impasto per pancake.

«Guadda papà», disse il piccolo Giovanni, mostrando un camion giocattolo.

Giovanni sorrise e baciò la fronte del figlio.

«È fantastico, campione. Sai, quando eri appena nato, non riuscivo a immaginare come sarebbe stato vederti crescere. E ora, sei un piccolo uomo.»

La napoletana si girò, con un sorriso dolce sulle labbra.

«E sarà un grande uomo, proprio come suo padre.» Avvicinò una mano alla guancia di Giovanni Jr. e lo accarezzò teneramente. «Sai, piccolino, il tuo papà è molto orgoglioso di te.»

Il piccolo ridacchiò e abbracciò il collo di suo padre, mentre quest'ultimo lo stringeva più forte.

Azzurra, che stava colorando un disegno di una casa, si voltò verso la web designer e il suo fratellino.

«Ale, posso far vedere a Giovanni Jr. il mio disegno?»
«Certo, tesoro», rispose Alessia, sorridendo. «Sono sicura che lo adorerà.»

Carolina, che stava disegnando una famiglia di animali, si unì a sua sorella, mostrando i suoi disegni al piccolo Giovanni Jr., che guardava con occhi spalancati di ammirazione.

La famiglia Di Lorenzo riceveva frequenti telefonate dalle nonne Jacqueline e Sonia, desiderose di sapere come stavano i loro amati nipotini.

"Come stanno le mie principesse? E il mio campione?" chiedeva spesso Sonia, la mamma di Giovanni.
"Stanno tutti benissimo, mamma," rispondeva Giovanni con un sorriso. "Il piccolo cresce forte e sano, proprio come piace a te."

Anche Aurelio, il nonno materno, era un visitatore assiduo. Non c'era giorno in cui non andasse a vedere il suo nipotino. "Come sta il mio piccolo campione oggi?" diceva entrando in casa, pronto a giocare con Giovanni Jr.

Erano tutti innamorati di quel piccolo meraviglioso.

Dopo aver guardato i disegni delle sue sorelle, il bambino volle scendere dalle braccia di suo padre per andare a giocare con i suoi giocattoli preferiti sul tappeto del soggiorno.

Il capitano del Napoli, si accomodò immediatamente accanto a lui, osservandolo con affetto. Giovanni Jr. alzò uno dei suoi giocattoli, un piccolo dinosauro, e si rivolse a suo padre con un sorriso entusiasta.

«Papà, guadda! Dinozauo rawr!» disse Giovanni Jr., cercando di imitare il verso del dinosauro.

Il calciatore ridacchiò.

«Wow, che dinosauro spaventoso! Sei proprio bravo, tesoro.»

Il piccolo rise e fece muovere il dinosauro con più entusiasmo.

«Dinozauo mangia papà! Rawr!» esclamò, facendo finta che il dinosauro mordesse la mano del suo papà.

Giovanni fece una finta smorfia di dolore.

Destini IntrecciatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora