Capitolo 10

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Erano trascorsi quattro mesi da quando Alessia aveva deciso di lasciarsi alle spalle il passato e costruire una nuova vita con Mathìas. La loro relazione era cresciuta in maniera straordinaria; l'uruguaiano si era rivelato essere un uomo dolce, premuroso e presente, qualcuno con cui Alessia poteva immaginare un futuro sereno. Le loro giornate erano piene di piccoli momenti di felicità: colazioni insieme, lunghe passeggiate nei parchi e risate condivise fino a tarda notte.

Giovanni, invece, era ormai un'ombra lontana nella sua vita. Lo vedeva raramente, ma incrociava spesso Clarissa al supermercato vicino casa. Le due donne, sebbene il loro rapporto non fosse tornato quello di un tempo, riuscivano a mantenere una conversazione civile. Inoltre, si trovavano spesso vicine durante le partite dei loro compagni, scambiandosi qualche parola cortese. Questo nuovo equilibrio le faceva sentire più serene, meno oppresse dal peso del passato.

La vita di Alessia era piena di impegni e affetti. Spesso andava a pranzo o a cena con la sua famiglia, i De Laurentiis, godendo della compagnia dei suoi fratelli acquisiti. Mathìas, che ormai era diventato una presenza costante nella sua villa, condivideva con lei questi momenti. Dormivano insieme, pranzavano insieme e organizzavano cene nella splendida casa di Alessia, creando ricordi e rafforzando il loro legame.

Tuttavia, non tutto andava per il meglio. Il Napoli, che aveva iniziato la stagione con grande slancio, stava attraversando un periodo difficile. Giovanni, il capitano, era irriconoscibile in campo. Non era più il giocatore determinato e brillante che aveva guidato la squadra alla vittoria dello scudetto l'anno precedente. Sembrava assente, distratto, come se la sua mente fosse da tutt'altra parte. Questo stato d'animo si rifletteva sull'intera squadra, che non riusciva a risollevarsi dalle difficoltà. Ogni partita portava nuove speranze, ma solo una su cento andava bene, mentre le altre erano deludenti.

La situazione era preoccupante e nessuno sembrava capire cosa stesse succedendo a Giovanni. Tuttavia, la speranza era l'ultima a morire, e tutti si auguravano che presto la squadra potesse ritrovare la sua forma e Giovanni tornare ad essere il leader carismatico di un tempo.

•••

Era un lunedì mattina e Alessia era immersa nel lavoro, dedicandosi anima e corpo al progetto che ormai stava quasi per terminare. Era al telefono con il suo amico e socio, Francesco, che nel frattempo gestiva l'azienda a Milano. La mattinata era stata estremamente piena e frenetica, e lei si sentiva esausta.

Nel pomeriggio, Mathias arrivò a casa di Alessia. Lei lo accolse con un sorriso stanco ma affettuoso, felice di vederlo dopo una lunga giornata di lavoro. Si sedettero insieme in cucina, dove Alessia gli preparò un caffè.

«È stata una giornata dura, vero?» le domandò.
«Sì amore, non ne posso più. Ma il progetto è quasi finito, finalmente. E tu? Com'è andata la tua giornata?»

L'uruguaiano assottigliò le labbra.

«Abbastanza pesante. Aurelio è molto arrabbiato per come stanno andando le cose nel Napoli. Non è facile vedere il presidente così deluso.»

La web designer si avvicinò carezzandogli una spalla, per confortarlo.

«Posso immaginare. Papi è una persona esigente, vuole sempre il meglio per la squadra. Ma capisco anche la sua frustrazione. Il Napoli ha iniziato bene la stagione, ma ora sembra che tutto stia andando a rotoli.»
«Sì, è proprio così. Mi ha detto che dobbiamo assolutamente migliorare, ma è difficile quando il capitano stesso sembra perso nei suoi pensieri», asserì sbuffando.
«Giovanni sta attraversando un momento difficile, a quanto pare. Ma non so esattamente cosa gli stia succedendo. Sembra che ci sia qualcosa di molto personale che lo sta turbando.»

In realtà avrebbe voluto saperlo, avrebbe voluto capire di più, perché Giovanni dava anima e corpo per quella squadra, e invece sembrava spento e fuori fase. Ma non erano affari suoi, non più, e già da anni ormai.

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