Capitolo 9

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Erano trascorse tre settimane da quando Alessia aveva mandato quel messaggio di chiusura a Giovanni. Non aveva ricevuto risposta e, sorprendentemente, questo le aveva reso le cose più semplici per andare avanti.

Con Mathìas, invece, stava andando veramente alla grande. Ormai si erano fidanzati definitivamente e anche Aurelio ne era a conoscenza. Lui era felice perché vedeva sua figlia finalmente serena e sorridente. In realtà, tutti erano felici, soprattutto Clarissa, che si era messa l'anima in pace sapendo che Giovanni era solo suo e che non c'era più pericolo, poiché Alessia era fidanzata con un un altro uomo.

Durante quelle tre settimane, la partenopea aveva approfittato del tempo libero per godersi la vita. Aveva trascorso una settimana in viaggio con la sua famiglia e i suoi fratelli acquisiti a Capri, un'isola che lei aveva sempre amato per la sua bellezza e tranquillità. Aveva passato giornate intere a rilassarsi al sole, nuotare nel mare cristallino e gustare le delizie della cucina locale. Le altre due settimane le aveva trascorse tra Los Angeles e New York, esplorando le città, visitando musei, facendo shopping e vivendo esperienze indimenticabili.

Mentre era a New York, Alessia aveva iniziato a pianificare un altro viaggio a Rio de Janeiro. Ma prima di iniziare a organizzare tutto, aveva deciso di fare una sorpresa al suo fidanzato Mathìas, andando a trovarlo a Dimaro per gli ultimi due giorni di ritiro della squadra del Napoli, prima che si trasferissero direttamente a Castel di Sangro.

Con il cuore leggero e la mente libera, si era preparata per il viaggio a Dimaro. La sua valigia era pronta e piena di abiti comodi e sportivi, adatti per i giorni che avrebbe passato lì. Durante il tragitto, ripensava agli ultimi mesi e a quanto la sua vita fosse cambiata. Sentiva di aver finalmente trovato un equilibrio e una serenità che le erano mancati per tanto tempo.

•••

Quando Alessia arrivò a Dimaro, Mathìas la accolse con un grande sorriso. Dopo un duro allenamento, decisero di passeggiare insieme per le tranquille vie del paese, parlando e ridendo. Pranzarono insieme in un piccolo ristorante locale, godendosi il tempo trascorso insieme. Dopo qualche ora, l'uruguaiano dovette tornare agli allenamenti e Alessia ritornò in albergo, non prima di essersi scambiati un dolce bacio.

Mentre attraversava il corridoio per raggiungere la sua camera, notò Giovanni che arrivava dal lato opposto, cercando di entrare nella sua stanza.

Il fatto che le facesse sempre uno strano effetto non poteva negarlo, era stato il suo grande amore.

Quando lo vide, cercò di entrare subito nella sua camera, ma invano poiché il calciatore l'aveva già notata, e lei non aveva ancora il potere dell'invisibilità.

«Hey», la salutò con freddezza.
«Ciao», la napoletana ricambiò con la stessa freddezza, ma era curiosa di capire perché stesse impiegando tutto quel tempo per aprire una semplice porta. «Perché non riesci ad entrare?», gli chiese.
«Ho rotto la chiave», le rispose, mostrando la metà spezzata che aveva in mano, l'altra probabilmente era all'interno della serratura. «Stavo cercando di aprire la porta con troppa violenza e si è spezzata.»

Alessia annuì e si mosse subito ad avvisare la reception del problema. Nonostante tutto, cercava comunque di essere gentile. L'educazione le era pur sempre stata insegnata.

Nell'attesa, i due si guadarono con insistenza, sino a quando non fu Giovanni che prese parola.

«Sei felice con Mathìas?»

La domanda era scontata, e lui era sempre stato diretto, non gli piacevano i giri di parole, li considerava inutili.

«Sì, lo sono», affermò sinceramente. «E a te? Come vanno le cose con Clarissa e le bambine?»
«Vanno perfettamente», asserì, anche se Alessia poté percepire una leggera nota di fastidio nella sua voce. «Sono stato mandato in albergo per riposare almeno un'ora dopo un allenamento faticoso.»

Destini IntrecciatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora