Capitolo 18 |seconda parte|

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SONIA

Siamo arrivati alla gelateria e io sono ancora in braccio ad Alessandro, mi guarda negli occhi e si morde il labbro in un modo decisamente sexy, all'improvviso provo una strana sensazione allo stomaco e una gran voglia di baciarlo si impossessa di me, ma la tengo a freno e mi faccio mettere giù.

Dopo aver mangiato il gelato al cioccolato, ci avviamo per fare un giro, andiamo a finire in una specie di pacchetto abbandonato, ridiamo e scherziamo come matti ma all'improvviso mi viene un collasso perché vedo che sono le 18 e devo essere a casa alle 19. Merda

"Ragazzi, scusate, sono le 18 e io doveri andare; scusate se vi rovino la serata.. anzi, se volete restare ancora qua io non ho problemi, posso pure tornare a casa da sola, tanto la strada la so" dico ridacchiando

Alla fine dopo una lunga discussione stanno la tutti e io torno a casa con Alessandro, al solo pensiero di tutta quella strada solo noi due arrossisco di botto e mi sento in ansia.

Non riesco a capire che mi prende...ma io non amavo quello stronzo che mi ha spezzato il cuore meglio noto come Stefano?

Il primo tratto lo facciamo in silenzio, ma poi sono io a romperla dicendo:

"Ci sei anche tu al campo?"  Ma che cazzo?! Il campo è tra 2 mesi Sonia!

Lo vedo annuire e domandò ancora "Anche tua mamma vero?"

"Sì, adora fare la cuoca al campo" risponde

E da li cominciamo a parlare della settimana in montagna e di come ci piace, di cosa ci aspettiamo per gli esami e di come ci mancheranno gli amici l'anno prossimo, un po' di tutto...

Ma, mentre sta andando tutto alla grande, ovviamente la mia natura di donna deve rovinare tutto!

Infatti, mentre stiamo parlando degli esami mi viene una fitta dolorosissima all'addome e sono costretta a piegarmi dal male.

"Oddio Sonia, stai bene' cos'hai?"

-ma ti sembra che stia bene?- penso

"Mhmm" rispondo

"Merda" "Oh cazzo-cazzo-cazzo" mi lascio sfuggire imprecazioni di ogni tipo mentre il dolore aumenta, ma dopo sono costretta a rivelargli il motivo del mio dolore

"Sonia, ma cos'hai?" chiede visibilmente preoccupato mentre si inginocchia accanto a me

"Cazzo, non si vede?" sbotto mentre respiro profondamente "Ho il ciclo cretino e non mi guardare in quel modo!" affermo decisa dopo una sua occhiata mortificata e sorpresa.

"No ehm...è che io... insomma..." si ferma dopo una mi occhiata gelida

Mi piego ancora per un crampo ancora più forte e vedo Alessandro chinarsi, non faccio neanche in tempo a chiedermi cosa stia per fare che mi prende in braccio e comincia a camminare.

Io mi lascio trasportare perché sto morendo di male; ma, quando una fitta ancora più dolorosa mi fa piangere decido di prendere la pastiglia.

"Ale fermati, d-devo prendere la p-pastiglia" dico con voce tremante e delle lacrime che mi bagnano le guance

Lui si ferma e sempre tenendomi in braccio mi porge la borsa dove trovo la mia salvezza.

Dopo un po' siamo davanti alla stradina di sassi che porta a casa mia e la pastiglia ha fatto effetto.

Ci fermiamo e io sono ancora tra le sue braccia.
Lo guardo negli occhi e lui guarda i miei, mi perdo in quei pozzi nocciola e il cuore comincia a battere forte e le mani a sudare e sento uno strano movimento all'interno del mio stomaco.

Senza rendermene conto le mie labbra sono sulle sue, bisognose di quel contatto da tempo, il mio primo bacio,  un sabato sera, tra le braccia del ragazzo che sto baciando e davanti alla stradina di casa mia.

La mia mente si spegne, ed è in momenti come questo che il mondo non esiste più; può esserci un terremoto, un uragano o qualsiasi cosa, ma niente cancellerà la magia di questo momento.

Le nostre labbra si separano solo per quei pochi istanti  che mi permettono di scendere, poi, le sue labbra di nuovo sulle mie, le sue mani sui miei fianchi e le mie tra i suoi capelli.

Lui vuole approfondire il bacio e io glielo lascio fare, le nostre lingue si incontrano, si intrecciano, giocano tra loro, si allontanano e si ritrovano, si temono e si vogliono.

In questo momento mi sento completa, non sento più quel peso opprimermi il cuore, quel peso che indicava che nessuno mi ha mai  amato, ora è scomparso, perché so che se lui non mi amasse non continuerebbe a baciarmi... ma ora il problema è: io lo amo abbastanza?

E mentre penso queste cose, le nostre lingue si incontrano di nuovo: la mia inesperta contro la sua già abile.

L'attrazione che c'è tra di noi è palpabile, lui spinge il mio corpo contro il suo, in modo da essere ancora più vicini, ancora più a contatto, pelle contro pelle.

Quando ci stacchiamo è solo perché siamo entrambi senza fiato, ci guardiamo negli occhi e in questo momento non servono parole, tra le sue braccia sono completa.

Ora ho capito cos'era quell'agitazione nello stomaco, erano le famose farfalle, che svolazzavano li dentro, perché io lo amo, io amo lui, Alessandro, la magnifica persona che ho qui davanti.

#fine flashbak#

Hai capito caro Fede? Ora sono nei casini... non sono molto certa di amare DEFINITIVAMENTE Ale... insomma... Stefano è ancora nella mia mente, non sarà facile dimenticarlo... cosa ne pensi?

Ora ti lascio... ciao ciao

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