Capitolo 25

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SONIA

15/6/15

Caro Fede...

Sono molto agitata, in questa settimana non ho fatto altro che studiare per gli esami.
Gli scritti sono andati bene, all'inizio ero molto tesa, ma poi mi sono rilassata e alla fine sono riuscita a scrivere tutto quello che volevo.

Con Stefano non sta andando molto bene, ma io so che è per la tensione Pre esame. Oggi ho l'orale e sto morendo!

Ho studiato molto, ma ho paura di deludere tutti.
Sono entrata agli esami con 8, e spero di uscire con nove.
Non mi sono impegnata molto nell'anno, lo ammetto, ma io sono fatta così, odio studiare cazzo, è la merdata peggiore.

Ora devo andare, è l'ora.... sento che morirò!

*Due ore dopo*

Eccomi... non penso di essere andata molto bene, mi hanno fatto domande e mi interrompevano sempre.
Quando sono arrivata Sara ed Elisa erano ancora la, e mi hanno un po tranquillizzata.

Me lo sento, ho deluso tutti, ma per prima me stessa.
Mi odio per questo.

Sai, oggi ho visto Stefano, è cambiato, in questa settimana è davvero cambiato, ha studiato troppo e sembra davvero esausto.

Non so per quale ragione, ma sono davvero triste.
Mi sembra che ci stiamo gradualmente allontanando, e spero davvero di no, lui mi piace, mi piace davvero tanto... non sopporterei di perderlo.

Sono agitata anche perchè alla fine delle vacanze dovrò andare in una nuova scuola dove non conosco nessuno, e ho davvero molta paura. Paura di essere giudicata e di esistere vista la solita sfigata. Non lo sopporterei per altri 5 anni.

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Mentre sto scrivendo il mio diario sento che il telefono squilla, non ho voglia di rispondere, ma quando vedo che è Stefano mi tranquillizzo e gli rispondo allegra. La voce che sento dall'altra parte non è quella di Stefano, ma di un uomo, sulla trentina penso. 

"Ciao bella bimba" mi dice "Sei la fidanzatina del nostro caro amico Stefano? Beh, mi dispiace, ma lo stiamo facendo venire proprio ora" in sottofondo si sentono dei gemiti di dolore e la voce di quest'uomo che dice 'non sporcate i sedili di sangue' 

"Stefano, Stefano" mi metto a urlare, sono davvero terrorizzata. Lo stanno violentando. Pensavo che queste cose potessero accadere solo alle ragazze, ma cazzo, mi sbagliavo di grosso. Gli stanno facendo del male.

"Cosa cazzo volete da lui, lasciatelo stare!" grido con le lacrime agli occhi

"Eh no bella bimba, ci serve proprio un giocattolino nuovo per fare qualche soldo, è diventato il nostro schiavo ora, anzi, ti mando un video" parla un altro uomo adesso, sono tutti dei mostri. Stanno facendo del male a Stefano.

Lascio il telefono in viva voce e, sempre piangendo, ascolto quello che hanno da dirmi.

Dicono che lo stanno fottendo per bene, che il suo sperma caldo cola sul sedile del passeggero e che sta gemendo rumorosamente da mezz'ora. 

Non facendocela più mi allontano dal cellulare non mettendo giù però, e chiamo la polizia in modo che non sentano. Gli dico che stanno violentando il mio ragazzo e che non so chi siano e dove siano.

La polizia viene a casa mia e ascolta con me al telefono. Non so come, capiscono dove si trova e chi lo sta violentando. Io ormai non capisco più niente, vorrei seguirli, ma il mio corpo non reagisce agli stimoli. Sono bloccata nel mio dolore. Sento solo le lacrime rigarmi le guance, prima di cadere in un sonno inquieto, dettato dalla paura di perderlo...

Come Due Rette Parallele Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora