XVIII

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15/05/2006

Quel mattino fu particolarmente sgradevole,con i miei occhi che non riuscivano proprio ad aprirsi.

Non appena mi voltai vidi Bill accanto a me profondamente addormentato.
Mi avvicinai e delicatamente gli scostai un ciuffo di capelli che gli ricadeva sugli occhi.
Il ragazzo sorrise nel sonno e avvicinò il viso al mio petto,emettendo un lungo sospiro.

Guardai la sveglia,che segnava le nove e mezza.

Era domenica e avevo tutta la giornata a disposizione.

Rimasi a guardare il corvino che dormiva accanto a me. Era talmente adorabile da sembrare quasi un angioletto.
Lo osservai a lungo e con attenzione,soffermandomi sulla sua mascella perfettamente contornata e sulla pelle talmente morbida da sembrare quella di un bambino.
Il mio ragazzo era sempre troppo affascinante,anche quando dormiva.

Bill si svegliò un quarto d'ora dopo.
Aprì piano piano le palpebre per poi socchiudere gli occhi.
Quando mi vide accanto a lui un lento sorrisino gli comparì sulle labbra.
«Buongiorno,mein kleiner stern...» mi sussurrò prima di far scontrare le nostre fronti.

La mia mano si posò delicatamente sul suo viso,mentre il mio pollice iniziò ad accarezzargli la pelle. Il ragazzo chiuse di nuovo gli occhi,godendosi le mie carezze.
Rimasi in silenzio per una decina di minuti,osservandolo semplicemente,mentre le mie dita percorrevano le sue guance,arrivando fino alle sue labbra.

Le nostre bocche erano vicinissime.
I miei occhi erano fissi su quelle sue labbra carnose,che sembravano invitarmi ad avvicinarmi ancora di più. Feci quindi scivolare delicatamente le mie labbra sopra quelle del ragazzo,che ricambiò subito quel bacio.
Dopo qualche istante il corvino prese ad approfondire il bacio,attirandomi a sé.
Il bacio si fece gradualmente più passionale ma sempre dolce.
Bill mi attirò ancora più vicino,facendomi poggiare sopra di lui.
Il ragazzo iniziò a massaggiarmi delicatamente la schiena,mentre le sue mani scendevano fino ad arrivare sul mio fondoschiena,stringendo le dita su quel punto.

Il mio petto era premuto contro il suo.
Le nostre bocche erano ancora saldamente unite.
I nostri occhi rimasero chiusi,mentre i miei polmoni bruciavano,chiedendomi istintivamente di prendere un po' d'aria.

Quando finalmente ci separammo,avevo le guance arrossate e la vista un po' annebbiata.

Bill mi guardò negli occhi e io lo feci altrettanto.

«Ti amo...» mi sussurrò,attirandomi di nuovo tra le sue braccia.
Posai la testa sulla sua spalla.
Rimasi in quella posizione per un po',godendo semplicemente della sua vicinanza.
Il ragazzo iniziò ad accarezzarmi i capelli con dolcezza,mentre con l'altra mano mi teneva stretta intorno alla vita.

La mano di Bill giocava con i miei capelli,mentre io giocavo con la catenina d'argento che portava al collo.

Il ragazzo era talmente rilassato da sembrare quasi addormentato.
A lui piaceva essere coccolato quasi quanto essere lui a coccolarmi. D'altronde era estremamente sensibile alle carezze,proprio come un bambino.

Lo guardai e i nostri occhi si incrociarono.
Il corvino sorrise affettuosamente mentre una ciocca di capelli gli ricadeva sugli occhi.
Gli sfiorai delicatamente la guancia,spingendo di lato la ciocca per vedere meglio il suo viso.

Era talmente affascinante da non poter essere vero.
Sembrava più un modello di una rivista a cui avessero dipinto una vita normale.
Il mio ragazzo era assolutamente perfetto e assolutamente reale.

𝒯𝒽ℯ 𝓈ℯ𝒸𝓇ℯ𝓉 ℴ𝒻 𝓉𝒽ℯ 𝒽ℯ𝒶𝓇𝓉 | 𝑩𝒊𝒍𝒍 𝑲𝒂𝒖𝒍𝒊𝒕𝒛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora