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POV: ETHAN

Cammino avanti e indietro.

Avanti.

E.

Indietro.

Mi fa male la clavicola e il collo. La pelle brucia sotto la benda.

Mi hanno detto di restare fermo.

Ma io vado avanti e indietro.

Avanti.

Indietro.

Destra.

Sinistra.

Passo davanti alla porta numero trenta.

Trentuno.

Trentadue.

Trentatré.

Trentaquattro.

Trentacinque.

Trentasei.

Il cuore batte così forte che potrei vomitarlo. O forse è solo altro alcool che ancora non ho sboccato.

Avanti e indietro.

Avanti.

E.

Indietro.

Mi tremano le dita e, nonostante in questo corridoio del cazzo faccia un fottutissimo freddo, mi sudano le mani. E il collo. E la fronte.

Ho i capelli attaccati alle tempie bagnate e delle piccole goccioline mi scorrono sulla pelle, proprio come la pioggia di ieri sera.

Avanti e indietro.

Avanti.

E.

Indietro.

Stanza trentasette.

Trentasei.

Trentacinque.

Trentaquattro.

Trentatré.

Trentadue.

Trentuno.

Ventinove.

Mamma continua a piangere. Papà fissa il vuoto mentre la stringe tra le braccia.

E io cammino avanti e indietro.

Non mi ricordo più come si respira.

Avanti e indietro.

Avanti.

E.

Indietro.

Ripetono che devo stare calmo e fermo.

Ventinove.

Trenta.

Trentuno.

Trentadue.

Trentatré.

Trentaquattro.

Trentacinque.

Devo vomitare.

Trentasei.

Raggiungo il bagno ed entro senza bussare. Poi sbocco di nuovo. Per la sesta volta.
Ieri sera.

Melancholy: oltre il buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora