Eli

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Il giorno seguente, Celine sapeva che doveva affrontare Falco. Gli eventi recenti l'avevano turbata profondamente, ma sapeva anche che dietro l'arroganza e la spavalderia di Falco c'era ancora Eli, il ragazzo che aveva conosciuto e che una volta considerava un amico prezioso.

Lo trovò nel parco vicino al dojo, seduto su una panchina con lo sguardo perso nel vuoto. Celine si avvicinò lentamente, indecisa su come iniziare la conversazione. Si sedette accanto a lui, aspettando che fosse lui a parlare per primo.

Dopo un lungo silenzio, Falco sospirò profondamente. "Celine, c'è qualcosa che devo dirti."

Lei lo guardò con preoccupazione. "Sono qui per ascoltarti, Eli... o dovrei chiamarti Falco?"

Lui sorrise tristemente. "Eli... Falco... non so più chi sono veramente. Forse sono entrambe le cose, o forse nessuna delle due." Si prese una pausa, come se cercasse le parole giuste. "La notte dopo che Moon mi ha lasciato, ero arrabbiato, confuso... sentivo che tutto stava crollando intorno a me. Così sono andato al dojo, sperando di potermi sfogare sugli attrezzi. Ma invece, ho trovato Sensei Kreese."

Celine rimase in silenzio, ma il suo cuore cominciava a battere più forte. Sapeva che quello che stava per sentire sarebbe stato difficile da accettare.

"Kreese... lui sa esattamente come manipolare qualcuno quando è vulnerabile. Mi ha detto che dovevo dimostrare la mia forza, che dovevo riprendermi il rispetto che sentivo di aver perso. Mi ha spinto a fare qualcosa di estremo... qualcosa che avrebbe dimostrato che Cobra Kai non è debole."

"Che cosa ti ha chiesto di fare, Eli?" chiese Celine con un filo di voce, già intuendo la risposta.

Falco abbassò lo sguardo, la vergogna evidente sul suo volto. "Mi ha detto di distruggere il dojo di LaRusso. Di mandare un messaggio a tutti che Cobra Kai non si piega di fronte a niente e a nessuno." La sua voce si incrinò mentre continuava. "Quando sono venuto da te quella sera, ero tentato di dirtelo. Avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno, di qualcuno che mi tirasse fuori da quel vortice di rabbia. Ma non potevo farlo. Non volevo spaventarti e non volevo che ti intromettessi in una cosa così pericolosa."

Celine sentì una fitta al cuore, ricordando quella notte. Lui era lì, proprio accanto a lei, eppure così distante, con un peso così grande da portare.

"Quando ti sei addormentata," continuò Falco, "sono uscito di casa e ho raggiunto gli altri al dojo di LaRusso. Abbiamo distrutto tutto, e... e io ho rubato la Medaglia dell'Onore di Sensei LaRusso."

Celine lo guardò, scioccata. "Quella medaglia... è quello che ho visto sotto la tua maglietta?"

Falco annuì, incapace di guardarla negli occhi. "Sì, è quella. L'ho portata con me come un trofeo, ma ora... ora non so più cosa significare per me."

Celine si sentì soffocare dall'ondata di emozioni. Eli, il dolce e gentile Eli, si era trasformato in qualcuno che non riconosceva più. Eppure, vedendo il dolore e la confusione sul suo volto, sapeva che non poteva abbandonarlo in un momento così critico.

"Non posso credere che tu l'abbia fatto," disse lentamente, cercando di gestire il tumulto dentro di sé. "Ma capisco che eri... sei... in un momento difficile. E so che Kreese ha un'influenza terribile su di te. Non posso dire che vada tutto bene, Eli, ma non ti lascerò affrontare tutto questo da solo."

Falco la guardò con occhi pieni di rimorso e gratitudine. "Non so come riparare tutto questo, Celine. Non so nemmeno se sia possibile."

Lei si avvicinò un po' di più, mettendogli una mano sulla spalla. "Non so neanche io come si possa riparare, ma forse possiamo iniziare col fare un passo alla volta. Prima di tutto, devi restituire quella medaglia."

Falco annuì. "Hai ragione. Devo farlo. E devo anche fare ammenda con LaRusso... e con me stesso."

Rimasero in silenzio per un momento, entrambi riflettendo su quanto tutto fosse diventato complicato. Celine sapeva che il percorso davanti a loro sarebbe stato difficile, ma sentiva che, nonostante tutto, non poteva voltare le spalle a Eli. Anche se era cambiato, c'era ancora una possibilità di ritrovare quella parte di lui che conosceva e a cui teneva.

"Grazie per non avermi abbandonato, Celine," mormorò Falco, la sua voce piena di emozione.

Lei gli sorrise, un sorriso triste ma sincero. "Non ti lascerò, Eli. Non ora, non mai."

FIAMME nella Valley; FalcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora