il buono, il duro e il cattivo

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Le notizie si diffusero rapidamente tra i dojo: il torneo di Karate All Valley era stato cancellato. L'evento più atteso da tutti gli studenti, il momento in cui avrebbero potuto dimostrare il loro valore, era stato strappato via a causa delle varie risse che avevano sconvolto la Valley nei mesi precedenti.

Kreese non poteva accettarlo, e nemmeno Johnny Lawrence o Daniel LaRusso. Per questo motivo, i tre sensei decisero di partecipare a una riunione del consiglio comunale per cercare di salvare il torneo. Kreese chiese a Celine di accompagnarlo, mentre Johnny portò con sé Miguel e LaRusso sua figlia, Sam. Ognuno di loro aveva una missione precisa: convincere il consiglio che il torneo doveva essere riammesso, che il karate era una forza positiva nelle loro vite.

La sala del consiglio comunale era austera e illuminata da luci al neon che davano all'ambiente un'atmosfera fredda e impersonale. I membri del consiglio sedevano in fila dietro a una lunga scrivania, con sguardi severi e disinteressati. Celine si sedette accanto a Kreese, sentendo il peso della responsabilità sulle spalle. Non era nervosa, ma sapeva che ogni parola contava.

I Seinsei provarono a parole loro a spiegare il bene dello sport, senza ottenere risultati.

Così, il primo a prendere la parola fu Miguel. Johnny gli aveva dato un'occhiata incoraggiante prima di avvicinarsi al microfono, e Miguel aveva annuito, prendendo un respiro profondo.

"La mia vita è cambiata quando ho iniziato a fare karate," iniziò Miguel, la sua voce ferma ma carica di emozione. "Vengo da una famiglia che ha lottato per sopravvivere, e il karate mi ha dato disciplina, forza e un senso di appartenenza. Ma non riguarda solo me. Il karate ha cambiato la vita di molti adolescenti nella Valley. Ci ha dato uno scopo, ci ha aiutato a superare le nostre paure e a diventare persone migliori. Non possiamo permettere che un paio di risse rovinino tutto questo."

Celine guardò Miguel mentre parlava, ammirando la sua sincerità e la passione con cui difendeva il torneo. Quando finì, ci fu un momento di silenzio, seguito da alcuni mormorii tra i membri del consiglio. Poi, il presidente del consiglio fece cenno a Celine di avvicinarsi. Kreese le diede una pacca sulla spalla, un gesto raro ma significativo da parte sua.

Celine si alzò e si diresse verso il microfono, i tacchi delle sue scarpe che risuonavano sul pavimento di marmo. Si fermò un momento, raccogliendo i suoi pensieri, poi iniziò a parlare.

"Mi chiamo Celine, e prima di trasferirmi qui vivevo a New York," disse, la sua voce calma ma sicura. "A NY, la mia vita era un caos. Ho affrontato situazioni difficili, ero persa e non sapevo chi ero o cosa volevo fare. Quando mi sono trasferita qui, ho scoperto il karate, e tutto è cambiato. Grazie al karate, ho trovato la forza di rialzarmi, di credere in me stessa e di affrontare le difficoltà con determinazione. E tutto questo lo devo al mio sensei, Kreese."

Fece una pausa, cercando di catturare l'attenzione del consiglio. "So che ci sono state delle risse, e capisco le preoccupazioni. Ma non possiamo ignorare tutto il bene che il karate ha fatto per noi. Per molti di noi, è più di un semplice sport. È una via, una filosofia di vita. Vi chiedo di non toglierci questa opportunità, di non toglierci il torneo. Dateci la possibilità di dimostrare che possiamo essere migliori, che possiamo usare il karate per fare del bene."

Le sue parole riecheggiarono nella sala, lasciando un'impressione sui membri del consiglio. Mentre tornava al suo posto, Kreese le lanciò uno sguardo approvante, che per lui valeva più di mille parole. Celine sentì una scarica di adrenalina attraversarle il corpo; sapeva di aver fatto tutto il possibile.

Infine, fu il turno di Sam. Si avvicinò con una certa esitazione, ma la sua voce si rafforzò man mano che parlava. Raccontò del legame tra la sua famiglia e il karate, di come suo padre aveva usato questa disciplina per superare le difficoltà della sua vita e di come sperava che il karate potesse fare lo stesso per la nuova generazione.

Dopo le loro dichiarazioni, il consiglio comunale si ritirò per discutere. I minuti passavano lentamente, e l'attesa era quasi insopportabile. Celine incrociò lo sguardo con Miguel e Sam, sapendo che tutti e tre condividevano la stessa ansia.

Quando il consiglio tornò, il presidente si schiarì la voce prima di annunciare la decisione. "Abbiamo ascoltato le vostre testimonianze e considerato attentamente le vostre parole. Abbiamo deciso di riammattere il torneo di Karate All Valley, ma con una serie di nuove regole e controlli per garantire che simili incidenti non si ripetano."

Un sospiro di sollievo collettivo attraversò la sala. Miguel abbracciò Johnny, mentre Sam corse da suo padre. Celine si voltò verso Kreese, che si limitò a fare un cenno con la testa, ma i suoi occhi trasmettevano una rara fierezza. Lei sorrise, sapendo di aver fatto la sua parte.
"Sono molto fiero di te, Celine, sapevo di potermi fidare di te" disse con il suo solito ghigno.

Mentre uscivano dalla sala, Celine si avvicinò a Falco, che l'aveva aspettata fuori. "Ce l'abbiamo fatta," disse, il volto illuminato da un sorriso.

Falco la abbracciò, stringendola forte. "Lo sapevo che ce l'avresti fatta," rispose, baciandola sulla fronte. "Hai dimostrato a tutti quanto vali, Celine."

Lei annuì, sentendosi finalmente in pace. "Ora possiamo prepararci per il torneo. Non vedo l'ora di mostrare a tutti di cosa siamo capaci."

Falco sorrise, la determinazione che li aveva sempre uniti brillando nei suoi occhi. "Insieme, non c'è nulla che non possiamo affrontare. Questo torneo sarà nostro."

FIAMME nella Valley; FalcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora