Ostacoli

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Il ritorno di Miguel a scuola fu accolto con una certa trepidazione. Celine notò subito che camminava con cautela, ma lo sguardo determinato che tutti conoscevano era ancora lì. Durante la pausa, Miguel si avvicinò a Celine, Falco e agli altri membri del Cobra Kai con un'espressione che lasciava intendere che aveva qualcosa di importante da dire.

"Ragazzi, dobbiamo parlare," disse Miguel, cercando di attirare la loro attenzione.

Celine si avvicinò, seguita da Falco e dagli altri. "Che succede, Miguel?"

Miguel li guardò seriamente, prendendo un respiro profondo. "Voglio che lasciate il Cobra Kai. Johnny ha creato un nuovo dojo. Non ha un nome e non abbiamo ancora un posto fisico, ma è diverso. È per il meglio."

Le parole di Miguel caddero come una bomba. Celine e Falco si scambiarono uno sguardo, confusi e increduli. "Vuoi che lasciamo il Cobra Kai?" chiese Falco, il tono incredulo. "Dopo tutto quello che abbiamo fatto per te?"

Celine annuì, sentendo la stessa frustrazione che percepiva in Falco. "Abbiamo fatto di tutto per aiutarti, Miguel. E ora ci chiedi di voltare le spalle al Cobra Kai?"

Miguel sospirò, sapendo che non sarebbe stato facile convincerli. "Lo so che sembra assurdo, ma Kreese... Kreese non si preoccupa veramente di noi. Johnny sì. È stato lui a farci diventare chi siamo oggi."

Prima che potessero rispondere, una figura emerse dietro Miguel. Non era un liceale; era Johnny Lawrence in persona. Celine sentì un brivido lungo la schiena nel vederlo. Johnny non perse tempo e si rivolse direttamente a loro, il suo tono deciso ma non aggressivo.

"Kreese vi sta usando," disse Johnny, guardando ognuno di loro negli occhi. "A lui non importa di voi. Voi siete i miei allievi. Io vi ho creati, non lui. Ho intenzione di rimettere in piedi qualcosa di vero, qualcosa che non vi trasformerà in mostri. Vi aspetto al parco alle 4 di pomeriggio, se volete unirvi a me."

Johnny si voltò e se ne andò, lasciandoli a riflettere su quelle parole. Celine guardò Falco, il viso indeciso e pensieroso. "Cosa facciamo?" chiese, cercando nei suoi occhi una risposta.

Falco strinse la mascella, combattuto. "Non lo so. Dobbiamo parlarne con Kreese."

Più tardi, al dojo, raccontarono tutto a Kreese. Il loro sensei ascoltò in silenzio, il viso impassibile. Quando ebbero finito, Kreese si limitò a sorridere freddamente. "Andremo tutti al parco," disse, con una voce che non lasciava spazio a discussioni. "Voglio vedere cosa ha da dire Johnny di persona."

Arrivarono al parco alle 4:10 pm, e come concordato, Celine e Falco si fecero avanti per primi, cercando di mantenere la calma mentre si avvicinavano a Johnny. Celine, sentendo il peso della tensione nell'aria, decise di mantenere il volto impassibile. Volevano far credere a Johnny che si sarebbero uniti a lui, ma prima che potessero dire qualcosa, gli altri membri del Cobra Kai emersero dalle ombre, seguiti da Kreese.

Johnny li guardò con disappunto, ma non mostrò segni di sorpresa. Kreese prese la parola, la sua voce tagliente come una lama. "Johnny, ti do un'ultima possibilità di tornare al Cobra Kai. È l'unico posto dove puoi davvero avere potere e controllo."

Johnny scosse la testa, il suo viso pieno di disprezzo. "Non tornerò mai al Cobra Kai sotto la tua guida, Kreese. Non voglio creare un esercito di bulli."

Kreese ridacchiò, un suono freddo e senza umanità. "Almeno io non ho studenti deboli che finiscono in coma," disse, lanciando uno sguardo tagliente a Miguel.

Quelle parole fecero sobbalzare Miguel. Ferito nell'orgoglio, si mise accanto a Johnny, il viso segnato dall'indignazione. Celine vide il dolore negli occhi di Miguel e sentì un'ondata di rabbia montare dentro di lei. Ma prima che potesse fare qualcosa, Falco si mosse. Si avvicinò a Kreese, mettendosi al suo fianco, come a voler dimostrare la sua lealtà.

"Non permetterò a nessuno di insultare il nostro dojo," disse Falco, fissando Johnny con sguardo duro.

La tensione aumentò fino a un punto di rottura. Alla fine, Kreese fece un cenno ai suoi allievi, ordinando loro di andarsene. Mentre si allontanavano, Celine non poté fare a meno di lanciare un ultimo sguardo a Miguel. Con un sorriso provocatorio, gli mandò un bacio in aria, un gesto che lo prese di sorpresa.

Ma prima che potesse vedere la reazione di Miguel, Falco la tirò verso di sé, afferrandola per la vita e baciandola con forza. Celine rispose al bacio, sentendo la passione e la determinazione di Falco. Quando si staccarono, Celine lo guardò negli occhi, cercando di leggere i suoi pensieri.

"Perché hai fatto quello?" chiese, la sua voce un misto di curiosità e divertimento.

Falco sorrise leggermente, il suo sguardo ancora intenso. "Non voglio che nessuno metta in dubbio dove stanno le nostre lealtà," rispose. "Siamo una squadra, Celine. Io e te contro il mondo, giusto?"

Celine annuì, ancora incerta ma confortata dalla sicurezza di Falco. "Giusto," disse, stringendosi a lui. "Ma dobbiamo stare attenti, Falco. Le cose stanno cambiando, e non possiamo permetterci di sbagliare."

Falco la guardò con serietà, accarezzandole il viso. "Non sbaglieremo. Non finché siamo insieme."

FIAMME nella Valley; FalcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora