Capitolo 5

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Ero appena riuscita ad addormentarmi quando qualcuno iniziò a scuotermi per svegliarmi in modo tutt'altro che carino. Mi lasciò ricadere sul mio giaciglio mentre lo sentivo imprecare e sbraitare per cercare di farmi riconnettere al mondo reale, ma mi tappai le orecchie e feci il dito medio.

«Almeno siamo sinceri anche di prima mattina...» la voce di James mi costrinse ad aprire gli occhi, mentre mettevo a fuoco la situazione, 5 fantasmi color antracite ci stavano circondando e ammetto che non sembravano molto socievoli, così mi alzai con una finta calma recuperando la mia cintura di coltelli assicurandomela alla vita, sfoderando quello più lungo che avevo mettendomi a mia volta in posizione d'attacco.

Guardai con ferocia i nostri nemici, fatevi sotto è da un po' che non mi diverto... E ora ho proprio voglia di scatenarmi. James aveva tirato fuori arco e frecce, le ha forse tirate fuori da una delle sue tasche? Questo dubbio lo avrei risolto dopo... Mi caricai e iniziai ad attaccare, ognuno di loro era munito di armi diverse, il mio stava combattendo con una spada, ma ancora non sapeva che i miei coltelli grazie ad un incantesimo potevano ammazzare qualsiasi tipo di creatura. Quindi peggio per loro... Parata, rovescio, rotondo, affondo e centro. Il primo si dissolse senza fare troppi lamenti, così passai al secondo e continuai ad attaccare, buttando l'occhio verso James che a quanto pare anche lui se la stava cavando alla grande, notai proprio dietro le sue spalle nascosto bene tra la boscaglia, c'era qualcun altro.

L'essere alzò lo sguardò su di me e notai che era umano o per lo meno i suoi occhi lo erano, mi bloccai a guardare le sue iridi nere come il carbone, sentii la forza abbandonarmi, l'aria non entrava più, cercai di ascoltare il mio battito ma anche quello sembrava assente. Una specie di risucchio attirò la mia attenzione, mi girai cercando di mettere a fuoco...

A posto del fantasma di poco fa ora c'era un portale totalmente nero, aveva un moto a spirale che mi ammaliava, lo sentii risucchiarmi ancora più vicino e non opposi resistenza... Non ci riuscivo, non capivo più niente, la mia mente era totalmente vuota. Fortunatamente delle mani forti mi agguantarono cercando di tenermi stretta, ma il risucchio era troppo potente. La presa si sciolse lentamente, l'aria mi sferzò i capelli, l'ultima cosa che vidi fu il volto di James, scioccato e afflitto. Poi tutto divenne di un unico colore: nero.

Riaprii gli occhi guardando il soffitto dalle sfumature nocciola e capii subito dove mi trovavo. Sbuffai e schiaccia il volto nel cuscino, non avendo già voglia di rivedere mia sorella. Ma a quanto pare mi tocca... Mi voltai e la trovai seduta esattamente nello stesso posto dell'altra volta, il suo vestito bianco estivo le stava d'incanto, era semplicemente bellissima, anche se avesse indossato degli stracci lo sarebbe stata. Tralasciai i soliti convenevoli e inizia con le domande «Cosa mi è successo stavolta?» Light appoggiò l'indice sul suo labbro inferiore per riflettere a come darmi la risposta più adeguata «Sei stata risucchiata da un portale dell'Ombra. Questi portali portano direttamente al mondo dei morti, ma il suo potere di tele trasportazione era abbastanza debole perciò sono riuscita ad infilarmici in mezzo e deviare la sua rotta» la dovrei ringraziare? Sì forse.

Ma potrebbe anche avermi teletrasportato in un posto peggiore a quello a cui ero destinata... «Quindi dove mi hai mandata?» stavo perdendo la pazienza, come può essere così calma e gentile in un momento come questo dove io sto rischiando la vita!

«A dire la verità, non lo so neanche io... Mi sono fatta guidare dall'istinto» sorrise un po' imbarazzata mentre io non riuscivo neanche a trovare le parole per esprimere ciò che provavo ma prima che potessi esprimere tutto il mio dissenso attraverso parole non molto consone «Anzi no dal destino» la guardai stralunata. Ma che cavolo vuol dire: "mi sono fatta guidare dal destino"? Il destino è una cosa già programmata, giusto?

Si alzò e mi fece cenno di seguirla all'interno di casa sua, assomigliava ad un monolocale, ed era veramente grazioso. Attraversammo un lungo corridoio spoglio da qualsiasi quadro o mobile e arrivammo davanti ad una porta di legno all'apparenza uguale a tutte le altre che avevamo già oltrepassato, ma non c'era nessuna maniglia o pomello per entrare, solo una serratura a lato. Light prese fuori la chiave da una tasca nascosta del vestito e la inserì all'interno, subito dopo la porta in legno si riempì di intarsi dorati che sembravano volute di fumo e allo stesso tempo dei fiori bellissimi e astratti, quasi intangibili.

Ammirai lo spettacolo a bocca aperta mentre la porta si spalancava su una camera buia, entrammo e non riuscii a vedere più niente, Vuole per caso uccidermi dentro la mia stessa testa? Un applauso riecheggiò per tutta la camera, diverse volte... ma quanto era grande?

Un'infinità di fili di ogni colore e tessuto si illuminarono di tantissimi colori diversi e luccicanti. Rossi, gialli, dorati, argentei... Uno spettacolo meraviglioso! Iniziammo a passeggiare in quell'immensa sala di cui non si vedevano neanche le pareti per il buio, o forse non c'erano neanche. Notai anche che i fili ini certi tratti erano stati legati con dei nodi più o meno vigorosi creando una moltitudine di intrecci contorti, perciò fu abbastanza difficile per noi continuare a proseguire, visto che i filamenti partivano da ogni punto possibile.

Light si fermò bruscamente osservando un filo dai colori bellissimi, rosso e oro formavano un turbinio di sfumature impressionante, non cappi bene il motivo ma percepii come se mi appartenesse, come se fosse fatto apposta per me «Questo Aleys è il tuo destino» la guardai impressionata, mentre con un dito sfiorava il tessuto che subito dopo comincio ad incendiarsi. Sorrisi già era proprio il mio destino quello... Proseguimmo costeggiando sempre lo stesso filamento arrivando in un punto dove esso ne incontrava tantissimi altri, con colori sgargianti. Li osservai stupita e meravigliata. Chissà che cosa significano...

Come se Light potesse leggermi nel pensiero rispose «Tutti questi nodi indicano le persone che incontrerai durante la tua vita, i nodi sono più o meno robusti a dispetto di quanto sarà sentita la vostra amicizia, come vedi però ci sono anche dei filamenti neri senza luce...» ne indicò un paio che non avevo notato perché si conformavano con lo sfondo mimetizzandosi «Quelli sono i destini che si sono spenti troppo presto, appartengono a quelle persone morte precoci per un errore o per una disgrazia... In caso contrario il filo si disintegrerà da solo con il tempo» guardai quei fili orami spenti e privi di vita che continuavano a permanere anche se orami morti e spenti da ogni luce e forza vitale, deglutii con un groppo in gola provando dispiacere anche se non conoscevo le loro storie mi sarebbe piaciuto molto.

Questo posto aveva un che di storico ma anche di molto fragile «In più devi sapere che se qualcuno interagisce su qualche destino legandolo e slegandolo a suo piacimento potrebbero esserci conseguenze molto gravi, sia per chi compie questo scempio sia per chi lo subisce» continuò lei, sospirai estasiata. Ma il tempo lì dentro purtroppo era terminato perciò mi prese per mano e ricominciammo a cercare di uscire senza rompere o interferire in alcun modo.

Uscite da quella stanza maestosa continuammo il giro della casa, dopo aver visto un bagno immerso nelle profondità oceaniche e il suo laboratorio che rompeva la forza di gravità rimanendo saldamente appoggiato al soffitto, con sopra ogni genere di marchingegno e alambicco, ci fermammo nel salotto.

Un grande camino si stagliava al centro della stanza catturando totalmente l'attenzione di chi guardava, mentre posizionate a semicerchio le poltrone comode invitavano ad una sosta ed un momento di relax. Il tutto sui toni del nocciola che davano all'ambiente un aspetto accogliente e casalingo: le poltrone erano in pelle color nocciola, il pavimento stavolta però era di un marmo bianco purissimo quasi accecante mentre le pareti circostanti rimanevano invariate. 

Ci accomodammo e iniziammo a chiacchierare delle nostre passioni e hobby, accompagnate da un buon tè caldo, le ore scorrevano e il nostro rapporto sembrava stare funzionando ma...

Il salotto cominciò a diventare sfocato «Alla prossima chiacchierata sorellina, e buona fortuna!» sorrisi e tutto tornò a farsi buio. 

Phoenix. La luce nelle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora