Persona sconosciuta
Sorpassai i vari cadaveri dei combattenti che erano rimasti lì a marcire ormai privi di vita.
I combattimenti e le guerre mi facevano ribrezzo, preferivo di gran lunga un confronto a parole ed una battaglia di frecciatine. Quelle le adoravo.
Arrivata alla camera che mi era stata indicata trovai la persona che stavo cercando ed imprecai.
«Cazzo non ci credo!» strepitai incazzata.
Mi abbassai davanti al corpo del ragazzo sentendo il battito. Era flebile e tra non molto si sarebbe spento e nessuno avrebbe assistito alla morte di questo tipo oltre a me.
«Se lui muore, io ti ammazzo»
Le parole del ragazzo che avevo salvato poco tempo fa mi riecheggiarono nella testa come una sorta di avvertimento ed un brivido di paura mi sconquassò il corpo.
«Ookay ragazzone siamo io e te. E visto che devo portarti fuori da qui ti conviene darmi una mano» esordii mentre mi feci passare un suo braccio dietro la nuca e con l'altro iniziai a sostenerlo per la vita, quando riuscii ad alzarmi in piedi dopo varie imprecazioni, ci avviammo verso l'uscita.
O dovrei dire: "mi avviai" visto che il ragazzo non aveva ancora ripreso i sensi.
Kevin
Serrai la mascella vedendo la scena che mi si presentava davanti.
Le loro due labbra in collisione mentre io me ne stavo lì fermo a guardare. Ma non potevo fare alcun che.
Appena era entrata in contatto con l'albero la sua anima aveva iniziato a contaminarsi, ma si vedeva lontano un miglio che della maledizione non c'era rimasta neanche l'ombra ormai.
I tatuaggi che le si erano inerpicati sul braccio stavano fluendo sul corpo di Cedric partendo dalle sue labbra che... cazzo.
Mi guardai attorno spazientito con un incredibile voglia di spaccare qualcosa. E tra i primi posti c'era la faccia di quello stronzo di Cedric.
Si scostò dalle sue labbra e la vidi riprendere un po' più di colorito.
Le braccia di Cedric l'avevano avvolta in un abbraccio per riscaldarla, lui mi rivolse uno sguardo d'intesa.
Sapevo già cosa fare.
Sarei dovuto andare io a prendere quel cavolo di frutto.
Sarei voluto rimanere con lei e proteggerla ma come mi aveva spiegato Cedric, se la maledizione si fosse ripresentata lui sarebbe stato pronto ad assorbirla.
Mi sfilai la maglietta e sentii il peso delle ali gravarmi sulla schiena.
«Buona fortuna angioletto» la sua voce profonda ed ironica mi fece saltare i nervi, gli lanciai un'occhiataccia e lui rispose posando un tenero bacio sulla fronte di Aleys.
Quanto avrei voluto spaccargli la faccia.
Guardai vero l'alto e focalizzai il mio bersaglio.
Mi diedi la spinta e iniziai a risalire l'enorme albero.
Questo era il piano B nel caso che fosse successo questo. Il piano A invece consisteva in Aleys che mangiava il frutto, e successivamente apriva i portali per farci scappare da questo mondo ed infine Cedric le avrebbe tolto la maledizione. Atterrai ,sul ramo più vicino al frutto che trovai, ed una scossa elettrica mi provocò dolore in tutto il corpo.
Cazzo
Serrai la mascella per non urlare dal dolore, iniziai ad inspirare ed espirare. Sentii il dolore via via svanire gradualmente, quando fui sicuro di aver ripreso il controllo mi avvicinai al frutto e lo colsi.
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Phoenix. La luce nelle tenebre
FantasyOgnuno riuscirà mai ad avere il suo "per sempre felici e contenti"? Questo dubbio assilla Aleys da quando il suo mondo è stato stravolto, da quando ogni sua certezza è crollata. Ma per uno strano scherzo del destino incontra un altro ragazzo che se...