Capitolo 13

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Oggi è finalmente il giorno del mio maledettissimo esame! Non so come spiegarlo... sono impaziente di farlo perché voglio mettere alla prova le mie capacità ma d'altro canto ho una paura immensa di fallire.

Iniziai a giochicchiare con la mia collana rigirandomela fra le dita, quando sentii un tocco sulla spalla.

Voltai la testa e trovai Hester che mi sorrideva raggiante, i capelli rossi raccolti in una coda alta che lasciavano scoperte le sue spalle muscolose e il collo affusolato. Un altro punto che giocava a suo favore era l'altezza visto che mi superava di quasi dieci centimetri!

Possibile che io debba essere proprio la più bassa?

Guardai i suoi indumenti e capii che era vestita da battaglia e purtroppo capii al volo...

Io avrei dovuto combattere contro di lei... Mi girai verso gli altri, no scusate contro tutti loro.

È già stata costruita la mia lapide? No? Allora è meglio farlo al più presto...

«Io... dovrò... Dimmi che non è vero!» esclami ammirando le sue iridi argentee che scintillavano divertite.

«Già, ma non preoccuparti tesoro, il test non è così difficile come sembra!» mi fece l'occhiolino, mentre studiavo il suo abbigliamento composto da: corsetto in pelle rossa (che le faceva risaltare la sua coppa D in un modo assurdo), leggins super attillati neri, mentre gli stivali erano anche loro alti e neri (le arrivavano fino al ginocchio).

Questa cosa però è un'ingiustizia!!

Sospirai affranta iniziando a studiare invece il territorio, ci trovavamo al limitare di una foresta, gli alberi verdi si elevavano ad altezze vertiginose, nel mezzo della foresta invece la vegetazione era lussureggiante eppure era talmente fitta che non si riusciva a vedere un bel niente. Il sole stava iniziando a sorgere dando alla foresta un'aria meno cupa.

A cosa andrò in contro?

Spostai gli occhi da un lato all'altro mentre in lontananza si vedeva un gruppo di persone che avanzano con un simbolo impresso sullo stendardo che si portavano appresso, ed era un... fantasma nero.

La giornata sta migliorando...

I Black Ghost si avvicinarono a noi, anche loro vestiti da combattimento. Possibile che l'unica vestita indecente sia io? Anzi no c'è anche Kevin che oggi ha avuto la bella idea di vestirsi con una maglietta blu elettrico e dei pantaloncini rossi fluo. Era inguardabile per il vestiario, ma rimaneva comunque il più bello.

Il capo del club, Cayden, si avvicinò a noi con un sorriso sornione stampato in faccia.

Nika scattò subito «Che cazzo ci fai qui!?! Brutto pezzo di...»

«Sono lieto di rincontrati Cayden, è da un po' che non ci si vede» la voce fredda di Kevin, riuscì a bloccare Nika che riuscì a ricomporsi.

L'altro lo squadrò da capo a piedi con fare snob spostano poi lo sguardo su di me.

«Oggi hai avuto la brillante idea di fare l'insegna a led Wind? Perché se è questo ci sei riuscito perfettamente» sogghignò il biondino che si credeva chissà chi.

«Tu guardi con gli occhi non con il cervello, Red» rispose Kevin di rimandò, studiandolo a sua volta.

Non sapendo controbattere ad una frase troppo intelligente per lui a quanto pare; si focalizzò su Nika.

«Ryan, Timothy e Darcy devono fare l'ultimo test, visto che i nostri novellini sono di più direi che sarebbe più logico lasciarci il campo d'esame» spiegò Cayden Red orami sicuro della vittoria.

Phoenix. La luce nelle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora