THE SEVENTEEN'S SECRETS- Nona Parte

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THE SEVENTEEN'S SECRETS- Nona Parte

La preparazione della festa si rivelò più impegnativa di quanto avessimo immaginato, ma anche incredibilmente divertente. Ognuno di noi aveva un ruolo preciso: Joshua si occupava della musica, e sapevo già che la sua playlist sarebbe stata perfetta. Jeonghan e Jun erano incaricati delle decorazioni, mentre Mingyu e DK si erano offerti di preparare il cibo. Io e Hoshi eravamo stati assegnati all’organizzazione generale, il che significava che passavamo la maggior parte del tempo a correre da un lato all’altro della casa di Jeonghan, assicurandoci che tutto fosse pronto.

Mentre sistemavo alcuni palloncini nella sala principale, sentii Hoshi avvicinarsi da dietro. “Stai facendo un ottimo lavoro, sai?” disse con quel sorriso che ormai conoscevo così bene.

Mi girai per guardarlo e non potei fare a meno di sorridere a mia volta. “Grazie, ma credo che siano i ragazzi a fare il grosso del lavoro.”

Hoshi scrollò le spalle. “Forse, ma tu sei il cuore di tutto questo. Senza di te, non saremmo nemmeno qui a festeggiare.”

Quelle parole mi scaldarono il cuore, e per un attimo il mio sguardo si incrociò con il suo, sentendo quella connessione speciale che avevamo costruito negli ultimi giorni diventare ancora più forte. Non c’era bisogno di dirci niente; sapevamo entrambi cosa provavamo.

La festa iniziò al tramonto, quando il cielo si tinse di sfumature arancioni e viola. La casa di Jeonghan era illuminata da luci soffuse e lanterne, creando un’atmosfera calda e accogliente. I ragazzi avevano fatto un lavoro straordinario con le decorazioni: la sala principale era adornata con ghirlande di fiori, candele e centrotavola eleganti. La musica, come previsto, era perfetta, e il cibo preparato da Mingyu e DK non deluse le aspettative.

Gli invitati arrivarono a poco a poco, riempiendo la casa di risate, chiacchiere e una gioia palpabile che sembrava contagiosa. Era strano pensare a quanto fossero cambiate le cose in così poco tempo. Da una situazione di paura e oscurità, eravamo riusciti a creare un momento di pura felicità, un momento che nessuno di noi avrebbe dimenticato.

Mentre la sera avanzava, i Seventeen si mescolarono tra gli invitati, salutando amici e scambiando sorrisi sinceri. Io restavo vicina a Hoshi, godendomi ogni istante della festa che avevamo organizzato insieme. Non c'era niente di speciale nella musica o nelle decorazioni, ma sapevo che il vero valore di quella serata stava nelle persone che la riempivano. Quella era la nostra vittoria, la nostra celebrazione di tutto ciò che avevamo superato.

A un certo punto della serata, mentre la musica si faceva più dolce e le luci si abbassavano, Hoshi mi prese per mano. “È il momento,” disse con un sorriso che rifletteva il mio.

Mi condusse al centro della sala, dove altre coppie stavano già ballando. Sentii gli occhi degli altri su di noi, ma non mi importava. In quel momento, c'eravamo solo io e Hoshi, il suono della musica che riempiva l’aria e il battito dei nostri cuori che sembrava seguire lo stesso ritmo.

Mentre ballavamo, sentii le sue mani stringersi dolcemente attorno alla mia vita, il calore del suo corpo vicino al mio. “Sai,” mormorò vicino al mio orecchio, “questa è la prima volta che mi sento davvero felice da molto tempo.”

Mi strinsi a lui, lasciando che il significato delle sue parole si sedimentasse dentro di me. “Anch’io,” risposi, il cuore colmo di emozioni che non riuscivo nemmeno a descrivere. “Non avrei mai immaginato che potesse finire così.”

Hoshi mi guardò negli occhi, e per un attimo il mondo sembrò fermarsi. “Non è la fine, Hayun. Questo è solo l’inizio.”

Quelle parole mi colpirono profondamente, e capii che aveva ragione. Tutto ciò che avevamo passato, tutto ciò che avevamo superato, ci aveva portato a questo momento, a questa nuova vita che stavamo iniziando insieme. Ero pronta a lasciare andare le paure del passato e ad abbracciare tutto ciò che il futuro aveva in serbo per noi.

“Qualunque cosa accada, so che possiamo affrontarla insieme,” dissi, la mia voce tremante per l’emozione.

“E lo faremo,” rispose Hoshi con un sorriso. “Sempre.”

Ballammo per quello che sembrò un’eternità, persi nel nostro piccolo mondo mentre tutto intorno a noi svaniva. La musica, le voci, persino il tempo sembravano farsi da parte per lasciarci vivere quel momento nella sua pienezza. Sentivo il suo respiro contro il mio collo, il suo cuore battere forte vicino al mio, e sapevo senza ombra di dubbio che qualsiasi cosa sarebbe successa dopo, l’avremmo affrontata insieme.

Quando finalmente la musica rallentò, Hoshi si fermò e mi guardò con un’espressione che non avevo mai visto prima. Era piena di speranza, di promesse non dette, di un futuro che non vedevamo l’ora di costruire. “Hayun,” disse dolcemente, “ti prometto che farò di tutto per renderti felice.”

Mi sorrise, e in quel momento capii che quelle parole erano più che una semplice promessa. Erano una certezza, un impegno che entrambi eravamo pronti a prendere. Con la mano ancora stretta nella sua, mi accostai di nuovo a lui, appoggiando la testa contro il suo petto.

“Lo so,” sussurrai. “E io farò lo stesso per te.”

“Lo so,” sussurrai. “E io farò lo stesso per te.”

Restammo lì, sotto le luci soffuse e con la musica che suonava in sottofondo, due persone che avevano finalmente trovato la loro strada l’una nell’altra. E mentre il mondo intorno a noi continuava a girare, noi restammo fermi, consapevoli che la nostra vera avventura era appena iniziata.

THE SEVENTEEN'S SECRETSWhere stories live. Discover now