THE SEVENTEEN'S SECRETS-Undicesima Parte

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THE SEVENTEEN'S SECRETS- Undicesima Parte

La settimana successiva alla festa fu un periodo di serenità inaspettata. Tornare a scuola, vedere i ragazzi ogni giorno, sapendo che avevamo superato qualcosa di tanto oscuro e misterioso, ci dava un senso di stabilità. Io e Hoshi ci frequentavamo sempre di più, e quella connessione che avevamo trovato sembrava diventare più forte ad ogni giorno che passava.

Era una mattina luminosa e fresca, una di quelle che sembravano anticipare l'arrivo dell'autunno. Mi trovavo in biblioteca, sfogliando un libro che avevo scelto per un progetto scolastico, quando sentii una presenza accanto a me. Alzai lo sguardo e vidi Joshua che mi osservava con un'espressione seria.

"Hayun, possiamo parlare un momento?" chiese, la sua voce bassa e tesa.

"Certo," risposi, chiudendo il libro e seguendolo in un angolo tranquillo della biblioteca. C'era qualcosa nel suo tono che mi fece preoccupare, un senso di urgenza che non avevo visto in lui da quando avevamo sconfitto la maledizione.

"Cos'è successo?" chiesi una volta che fummo lontani dalle orecchie indiscrete.

Joshua abbassò la voce, quasi come se non volesse che nessuno sentisse. "È Minghao... stamattina è successo qualcosa di strano. Si è svegliato con dei lividi sul corpo, come quelli che avevamo quando eravamo sotto l'influsso della maledizione."

Un brivido gelido mi percorse la schiena. "Stai dicendo che... potrebbe essere tornata?"

"Non ne siamo sicuri," rispose Joshua, ma la preoccupazione nel suo sguardo parlava chiaro. "Abbiamo cercato di esaminare tutto, ma non riusciamo a capire come sia possibile. Pensavamo di averla sconfitta."

Mi sentii improvvisamente sopraffatta da un senso di terrore. La maledizione era stata un incubo da cui pensavamo di esserci finalmente svegliati, e l'idea che potesse tornare era semplicemente inaccettabile.

"Dobbiamo riunirci tutti e capire cosa sta succedendo," dissi, cercando di mantenere la calma. "Forse c'è qualcosa che abbiamo trascurato, qualche dettaglio che ci è sfuggito."

Joshua annuì. "Hoshi è già con Minghao e gli altri. Vieni con me, dobbiamo parlare di cosa fare."

Lo seguii rapidamente fuori dalla biblioteca, il cuore che batteva forte nel petto. Mentre ci dirigevamo verso la sala dove sapevo che gli altri stavano già aspettando, i ricordi di ciò che avevamo passato ritornarono a galla, portando con sé una marea di emozioni contrastanti. Avevamo creduto di essere al sicuro, ma ora quella sicurezza sembrava frantumarsi davanti ai miei occhi.

Quando entrammo nella stanza, trovai Hoshi seduto accanto a Minghao, che appariva pallido e visibilmente agitato. I lividi sul suo braccio erano chiaramente visibili, scuri contro la sua pelle chiara. Gli altri ragazzi erano intorno a lui, il volto di ognuno segnato da un'ombra di paura.

"Come ti senti?" chiesi a Minghao, avvicinandomi a lui.

Non lo so," rispose, scuotendo la testa. "Mi sento... debole. E confuso. Non capisco come sia possibile, credevamo di aver rotto la maledizione."

"Lo abbiamo fatto," disse Seungcheol, la sua voce ferma ma con una nota di preoccupazione. "Dobbiamo capire cosa l'ha fatta tornare, o se c'è qualcos'altro in gioco."

Tutti annuirono, ma era evidente che nessuno di noi sapeva da dove cominciare. La sensazione di impotenza era schiacciante, come se fossimo tornati al punto di partenza, nonostante tutti i nostri sforzi.

"Siamo sicuri che non ci sia nessun altro oggetto o luogo che potrebbe essere collegato alla maledizione?" chiese Jeonghan, rompendo il silenzio. "Abbiamo controllato tutto?"

"Abbiamo fatto tutto quello che potevamo," rispose Joshua. "Ma se la maledizione è tornata, significa che ci deve essere qualcosa che ci è sfuggito."

Un lungo silenzio cadde sulla stanza mentre tutti cercavamo di capire cosa fare. Il senso di sicurezza che avevamo costruito era andato in frantumi, e non c'era una risposta facile alla domanda che ci attanagliava.

Hoshi mi prese la mano, cercando conforto nel contatto. Gli strinsi la mano con forza, cercando di trasmettergli la mia determinazione. Non avremmo permesso che questa oscurità ci distruggesse di nuovo.

"Dobbiamo trovare l'origine di questi nuovi segni," dissi infine, la mia voce più forte di quanto mi sentissi. "Non possiamo permettere che la maledizione ci tenga in scacco ancora una volta. Se c'è qualcosa che abbiamo trascurato, lo scopriremo."

Gli altri annuirono, sebbene l'incertezza fosse palpabile. La minaccia era reale, ma questa volta non eravamo soli. Avevamo già affrontato l'oscurità insieme, e avremmo fatto lo stesso anche adesso, costi quel che costi.

Mentre iniziavamo a discutere del nostro piano d'azione, una determinazione feroce si fece strada dentro di me. Qualunque fosse l'origine di questa nuova minaccia, l'avremmo affrontata e sconfitta, insieme. Non avrei permesso che la maledizione tornasse a separarci, non dopo tutto quello che avevamo passato. Questa volta, la storia sarebbe finita diversamente.

THE SEVENTEEN'S SECRETSWhere stories live. Discover now