Cap. 20 - Ti ha scelta

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La mattina si affacciava timidamente attraverso le tende semichiuse, inondando la stanza con una luce morbida e dorata che danzava sui mobili e le lenzuola arruffate. Lou, ancora avvolta nel tepore del letto, aprì gli occhi lentamente, e fu accolta dal viso pacifico di Debbie che, accanto a lei, ancora dormiva profondamente.
A Lou venne spontaneo sorridere, a quel dolce risveglio. Sgranò gli occhi assonnati per abituarli alle prime luci del mattino, poi poggiò il viso sul palmo della mano, e guardò Debbie con la stessa meraviglia con cui si ammira un'opera d'arte.
Le sue labbra, leggermente socchiuse, rivelavano un accenno di sorriso, come se stesse sognando qualcosa di dolce. Le guance erano lievemente arrossate dal calore del sonno, e la curva morbida del mento donava un'aria quasi angelica ai suoi lineamenti delicati, scolpiti sul suo viso con grazia. I suoi occhi chiusi, con ciglia lunghe e scure, custodivano il mistero dei suoi occhi.
Il respiro di Debbie era lento, regolare e profondo, un ritmo pacifico che scandì anche quello di Lou, persa nella sua contemplazione.
Con un sospiro leggero, Lou decise di alzarsi. Si mosse con cautela per non svegliare Debbie, e scivolò piano fuori dal letto, lasciando che la luce oro del mattino la guidasse. Raccolse i vestiti sparsi per la stanza con gesti lenti e silenziosi, e iniziò a rivestirsi.
"Mh..."- Debbie sgranchì le braccia, e si portò le mani sul viso.
"Ciao."- disse Lou, la voce bassa e roca, mentre si abbonava la camicia.
Debbie stropicciò gli occhi, ancora avvolta nei residui dei suoi sogni, e appena vide Lou, un sorriso le illuminò il viso.
"Buongiorno."- mormorò la mora, la voce ancora intrisa di sonno, ma colma di tenerezza.
Lou si fermò un istante, osservando quel sorriso che sembrava risplendere più dell'alba. Debbie piegò la testa di lato, e la seguì con lo sguardo mentre si avvicinava.
Lou si chino leggermente, lasciando che le dita scorressero sotto l'attaccatura dei capelli di Debbie, accarezzandole lo zigomo con il pollice.
La pelle di Debbie, come sempre, era calda.
Si chinò di più, i loro visi ora a pochi centimetri di distanza. Il respiro di Debbie, ancora lento e regolare, sfiorava le labbra di Lou.
La baciò con delicatezza, facendo aderire perfettamente le proprie labbra alle sue.
Debbie si aggrappò alla camicia di Lou con le mani.
Si staccarono piano, le loro fronti rimasero appoggiate l'una contro l'altra, i respiri intrecciati.
"Hai dormito bene?"-
"Sì."- rispose Debbie, accennando un sorriso. Lou le sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Come fai ad essere così bella anche di prima mattina?"-
"Oh, piantala."- ridacchiò la mora, prima di darle un altro bacio sulle labbra. Fece scorrere le dita sul tessuto della camicia di Lou, e si fermò sui fianchi. "Grazie, però. Le tue bugie sono molto dolci."- giocò, mentre Lou le accarezzava delicatamente il collo.
La bionda scosse la testa, però sorrise.
"Vuoi fermarti a fare colazione?"- chiese dolcemente Debbie. "L'altro giorno ho preparato dei biscotti all'avena, se ti piacciono."- le mani della mora tracciarono con delicatezza i contorni del corpo di Lou, e i ricordi dell'intensa notte d'amore le scaldarono le guance. "Alcuni hanno le gocce di cioccolato."- continuò, addolcendo gli occhi.
Le dita di Lou ancora indugiavano sul collo di Debbie, come se volessero trattenerne quel calore che sapeva di casa. Si allungò in avanti e le posò un bacio sulla fronte.
"Amo i biscotti."- disse, accarezzandole il mento. Debbie sorrise, un sorriso che brillava negli occhi prima ancora che sulle labbra. Non c'era fretta, solo il desiderio di prolungare quell'intimità, di lasciarsi cullare ancora un po' dalla magia della notte passata. Con un gesto dolce e invitante, Debbie avvicinò Lou a sé, tirandola delicatamente verso il letto.
Lou si lasciò guidare, il suo corpo seguendo con naturalezza quella trazione irresistibile, finché non si ritrovò a cedere sotto il peso di quel desiderio condiviso. Cadde sul letto accanto a Debbie, le lenzuola che si arricciavano intorno a loro come a volerle avvolgere in un abbraccio. Entrambe accennarono una risatina.
Debbie era sdraiata su un fianco, il suo corpo sinuoso parzialmente nascosto dalle lenzuola, ma abbastanza scoperto da far salire il battito del cuore di Lou. Indossava solo le mutandine, la sua pelle nuda che emanava un calore che Lou riusciva a percepire anche senza toccarla. Lo sguardo di Lou vagò per un istante sui contorni morbidi del seno di Debbie, sull'ombra leggera del suo ventre, e sentì un'ondata di desiderio travolgerla, rendendo difficile qualsiasi pensiero che non fosse legato a quel momento.
Debbie si accostò di più, il suo corpo aderendo perfettamente a quello di Lou, la pelle che trovava la pelle in un incontro delicato eppure elettrico.
Le mani di Debbie scivolarono lungo il fianco di Lou, esplorando con un tocco che era al contempo leggero e sicuro, come se stesse memorizzando ogni curva, ogni linea, mentre i loro corpi si sincronizzavano in un ritmo naturale, lento e inesorabile.
Lou respirava più profondamente, lottando tra il desiderio di lasciarsi andare completamente e la consapevolezza che il tempo scorreva inesorabile, avvicinando il momento in cui avrebbe dovuto alzarsi e andare al lavoro. Ma ogni volta che lo sguardo di Debbie incontrava il suo, ogni volta che le labbra morbide di Debbie si posavano sulle sue, anche solo per un attimo, sentiva il proprio proposito vacillare.
Debbie si strinse ancora di più a lei, il suo corpo caldo contro quello di Lou, le mani che tracciavano linee lungo la sua schiena, e poi più su, fino a fermarsi dietro il collo, tirandola dolcemente verso di sé per un altro bacio.
Questo bacio era diverso, più profondo, più lento, come se cercasse di assaporare ogni secondo, di imprimere quel momento nella memoria.
Lou rispose con altrettanta dolcezza, lasciando che le loro bocche si trovassero, che i loro respiri si intrecciassero in quel modo che era ormai diventato familiare eppure sempre nuovo. Sapeva che non c'era niente al mondo che avrebbe voluto di più in quel momento se non continuare a coccolarsi tra le lenzuola, a scambiarsi baci e carezze fino a perdere la nozione del tempo.
E anche Debbie lo sapeva, lo percepiva nel modo in cui Lou la stringeva a sé, nel modo in cui i suoi baci divenivano sempre più difficili da interrompere. E in quel momento, mentre le loro gambe si intrecciavano e il calore dei loro corpi cresceva, capì che non ci sarebbe stata nessuna colazione, nessun biscotto all'avena a interrompere quel flusso di emozioni.
Con un ultimo sorriso complice, Lou si lasciò completamente andare, decidendo che, per una volta, il tempo poteva aspettare. E fecero di nuovo l'amore.

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