Cap. 22 - Sentiero

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Kia aggrottò le sopracciglia.
"Claire... intendi la psicopatica che ha graffiato Lou in faccia? Quella Claire?"-
"La rossa."- rispose lui con calma. "La belloccia con cui Miller si divertiva ogni tanto. È da un paio di settimane che la cerca."-
"Ah sì?"- Kia appariva confusa. "Pensavo che non si fosse più fatta viva dopo l'ultima scenata..."- guardò l'amica in lontananza, domandandosi in silenzio perché non glie ne avesse parlato.
Forse aveva semplicemente di ignorare Claire. Forse se ne era solo dimenticata. Forse. "Lou non mi ha detto nulla."-
Il collega si accarezzò i baffi con le dita, riflettendo.
"Già. Chissà come reagirà Claire quando scoprirà che Lou l'ha rimpiazzata."-
"Debbie non è affatto un rimpiazzo."- ribatté Kia, scuotendo la testa.
"Certo."- replicò lui, trattenendo una risata. "Come no."-
"Che problema hai, Frank?"- chiese la mora, con un tono tagliente che richiamò l'attenzione di altri.
"Nessuno. Rilassati."- l'uomo alzò le mani in segno di resa, ma il sorrisetto beffardo che gli increspava le labbra fece comunque ribollire Kia. "Ma siamo onesti. Per Lou sono tutte uguali, e non c'è nulla di male in questo, dopotutto. Miller sa che la stimo molto."- disse. "Già la vedo...come hai detto che si chiama? Debbie giusto? Già me la immagino a supplicare Lou di tornare da lei appena si sarà stufata di starci assieme. È una storia già scritta."-
"Lo sai che se ti sente dire una cosa del genere ti prende a pugni di nuovo, vero, Frank?"- intervenne John.
L'uomo sorrise.
"Devi piantarla, mi hai capito?"- continuò John.
"Lou ha sempre apprezzato la sincerità."-
"I presuntuosi che credono di possedere la verità non molto, invece. E tu rientri di certo nei secondi."- John lo fulminò, sperando che questa volta tacesse per davvero. "Oggi è il suo giorno, quindi fai il favore a tutti di tenere le tue stronzate per te. Se sei così certo che Lou apprezzerebbe tanto ciò che hai appena detto, glie lo puoi riferire domani. Poi inviaci una foto dell'occhio nero, ok?"-
"John, amico, ti ricordo che a Lou non piace il cazzo, tanto vale arrendersi ancora prima di provarci."
"D'accordo, calmiamoci."- si aggiunse un'altro. "Non qui. Non in pubblico. Non adesso."-
John si morse con forza il labbro inferiore.
"Va bene."- rispose, fumante. Kia gli poggiò una mano sulla spalla, poi sorrise, e quel semplice gesto alleviò un pochino i nervi di John, che allora sospirò.
"Arriva Lou."- disse Ty.
I ragazzi e Kia cercarono di riacquistare un minimo di compostezza, sperando che gli animi accesi non fossero troppo ovvi.
"Ciao Deb."- Kia le rivolse un sorriso gentile, mentre le due donne si avvicinavano. "Mi fa piacere vederti."-
"Grazie. Anche per me vale lo stesso. Ciao a tutti."-
"Ragazzi, lei è Debbie Ocean."- disse Lou. "Deb, ti presento i miei ragazzi."-
Lou osservò il gruppo salutare Debbie con entusiasmo. Le loro voci si mescolavano in un chiacchiericcio piacevole, ma la bionda percepiva solo un tenue brusio di sottofondo. Ai suoi occhi, in quell'istante come ogni altro, c'era solo Debbie, che sembrava osservare tutto con una calma disarmante. Lou scivolò un braccio intorno alla vita della mora, stringendola appena, come a volerla proteggere da quel caos.
"Ti sta piacendo il festival?"- chiese uno dei ragazzi.
"Oh sì. Davvero moltissimo."- gli rispose Debbie. "Vengo a questi eventi da quando sono bambina e credo che questo li superi tutti quanti, dal primo all'ultimo. È tutto magnifico."-
I ragazzi si scambiarono sorrisi carichi di orgoglio e soddisfazione.
"Sentito, Miller?"-
"Sì. Ottimo lavoro, ragazzi."-
Kia era sicura di aver visto Lou arrossire un po'.
"Sei di New York, Debbie?"- chiese Miles, accanto a John.
"Sì. Sono nata e cresciuta qui. Sono affezionata. Ma è una città che mi è sempre piaciuta in ogni caso. Intensa."-
"Già, anche troppo, per me."- ridacchiò il ragazzo.
"Abitudine."-
"E lavori anche tu nel settore? Organizzi eventi?"-
"Beh, no."- Debbie accennò un sorriso. "Sono un architetto. Lavoro alla Inches' way."-
"Oh, wow."-
"Ed è la migliore."- aggiunse Lou, stringendola piano a sé. "Dovreste vedere i progetti che fa, sono da perderci la testa."-
"Grazie, Lou."- mormorò Debbie, perdendosi negli occhi blu della bionda.
"Forte."- disse Ty, che ascoltava con interesse.
"Sei la ragazza di Lou?"- chiese Frank, giocando con uno stuzzicadenti.
John lo incenerì con lo sguardo, e Lou a ruota.
"Ehm."- Debbie sollevò lo sguardo, come se cercasse un modo per formulare la risposta tra le nuvole.
"Ignoralo, Debbie."- disse Kia.
"È okay."- ridacchiò, "Domandare è lecito."-
Rispondere con un pugno in faccia è cortesia - pensò Lou.
"Non sempre."- lo canzonò John.
"Ci frequentiamo, credo."- disse Debbie. "È rilevante?"-
"No, non lo è."- sbottò Lou. "E di certo non sono affari suoi."-
"Chiedevo..."-
"Hai già mangiato, Debbie?"- soccorse un altro. "Vuoi sederti?"-
"Io ho appena mangiato, grazie. Ma se Lou deve finire..."-
"No, no."- la bionda raccolse il telefono dalla tavola e lo mise in tasca, "Direi, invece, che è arrivato il momento di lasciarvi un attimo, ragazzi."- annunciò con un tono leggermente più autoritario, tagliando qualsiasi replica. Poi si chinò leggermente verso Debbie. "Mi segui?"- sussurrò, ritrovando la calma solo quando lo sguardo di Debbie si fuse con il proprio.
Debbie non rispose a parole, ma il sorriso che le sbocciò sulle labbra era abbastanza.
"Andiamo."-
"Ciao a tutti."-
"Ciao Debbie."- fecero coro tutti. "Divertitevi."-

Valentine's curseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora