𝟎𝟗

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𝐅𝐄𝐋𝐋, lamine yamal

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╰┈➤𝑠ℎ𝑒 𝑓𝑒𝑙𝑙 𝑓𝑖𝑟𝑠𝑡 ִֶ ࣪˖ ་༘࿐











𝗠𝗜 𝗥𝗜𝗚𝗜𝗥𝗢 nel letto da non so quanto tempo. La testa non smette di ripensare a quella conversazione con Lamine. È strano, mi sento come se mi fossi tolta un peso di dosso, eppure non gli ho detto tutto. Certo, gli ho fatto capire cosa mi dà fastidio, ma non gli ho detto chiaramente quello che provo. Forse non era il momento giusto... o forse non sono ancora pronta. Però, almeno non devo più fingere che tutto vada bene.

Finalmente mi alzo e mi avvicino alla finestra. Apro le tende e lascio che la luce del mattino inondi la stanza. Berlino è già in movimento, ma qui dentro è tutto ancora tranquillo. Mi fa sorridere pensare a quanto siano cambiate le cose in così poco tempo. Ero arrivata qui con mille aspettative e altrettanti dubbi, e ora... beh, non sono spariti, ma almeno ho iniziato a fare chiarezza. Anche se in parte.

Mentre mi preparo per scendere a fare colazione, sento il cellulare vibrare. È un messaggio di Berta: «Colazione insieme? Voglio sapere tutto 😉». Sospiro e sorrido allo stesso tempo. Berta mi conosce troppo bene, sa che ho bisogno di parlare. Le rispondo con un semplice «Ci vediamo tra 10 minuti» e mi affretto a finire di vestirmi.

Arrivata nella hall, la vedo già seduta su uno dei divanetti vicino alla vetrata. Sta sorseggiando un caffè, e quando mi vede arrivare, mi accoglie con quel suo sorriso furbo. «Allora?» dice subito, senza nemmeno aspettare che mi sieda. «Cos'è successo tra te e Lamine ieri sera?»

Non posso fare a meno di ridere nervosamente. «Niente di che, davvero...» Provo a svicolare, ma Berta alza un sopracciglio in modo scettico.

«Lucía, seriamente? Non sono nata ieri. Hai sbattuto la porta, eri furiosa. Non mi dire che non c'è niente da raccontare.»

Abbasso lo sguardo e giocherello con il laccetto del mio cappuccio. «Ok, ok... Sì, abbiamo parlato. Gli ho detto quello che mi dava fastidio, ma non sono riuscita a dirgli tutto. Non so come spiegartelo... quando lo vedo con Alex, mi sale una rabbia assurda. È come se non riuscissi a controllarmi.»

Berta annuisce, ma continua a fissarmi con un'aria di chi ha già capito tutto. «Quindi ammetti che non è solo perché è un amico che passa del tempo con un'altra, giusto? C'è di più.»

Sospiro profondamente. «Non lo so, Berta. Forse sì. O forse no. È solo che quando sono con lui mi sento così... confusa. È come se fosse tutto perfetto e allo stesso tempo tutto un casino. E poi Alex, lei... non ce la faccio a vederli insieme.»

Berta mi prende la mano e la stringe, con un sorriso comprensivo. «È chiaro come il sole che provi qualcosa per lui, Lucía. Non devi dirlo a voce alta, ma lo stai vivendo. E fidati, si vede. Forse a te sembra complicato, ma dall'esterno è piuttosto evidente.»

Sento le guance scaldarsi. «E quindi cosa dovrei fare? Ieri mi sono sfogata con lui, ma non gli ho detto quello che sento davvero.»

«Non devi dirglielo subito», risponde Berta, mantenendo il tono calmo. «Ma non tenerti tutto dentro. Sai bene che non ti fa bene. Magari lasciagli il tempo di capire anche lui, ma non ignorare quello che provi. Alla fine, se è la cosa giusta da fare, te ne renderai conto.»

𝐅𝐄𝐋𝐋, 𝘭𝘢𝘮𝘪𝘯𝘦 𝘺𝘢𝘮𝘢𝘭.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora