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𝐅𝐄𝐋𝐋, lamine yamal

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╰┈➤ 𝑢𝑠 ִֶ ࣪˖ ་༘࿐









LA CALDA luce dorata del sole al tramonto si rifletteva sulle onde cristalline del mare, avvolgendo Kos in un'atmosfera magica e surreale. Lucía si sistemò gli occhiali da sole, cercando di godersi il panorama, ma sentiva che il cuore le batteva più forte del solito. Era il terzo giorno di vacanza sull'isola, eppure nella sua mente continuavano a tornare i ricordi di quell'incontro imprevisto con Lamine. Non riusciva a smettere di ripensare a quanto fosse stato strano e al tempo stesso perfetto trovarlo proprio lì, in Grecia, lontano dalle pressioni della vita di tutti i giorni.

Estrella le stava accanto, sdraiata sul lettino accanto al suo, con gli occhi chiusi e un sorriso rilassato sulle labbra. «Che bellezza, vero?» disse all'improvviso, interrompendo il flusso dei pensieri di Lucía.

«Sì, è davvero un paradiso» rispose lei, forzando un sorriso. Ma la sua mente era altrove. Continuava a chiedersi cosa stesse facendo Lamine in quel momento, se anche lui stesse pensando a lei come lei pensava a lui.

Il giorno prima, quando si erano incontrati per caso sulla spiaggia, Lucía aveva avvertito un miscuglio di emozioni che le avevano fatto quasi perdere l'equilibrio. Non era solo sorpresa: c'era qualcosa di più, una sensazione che non riusciva del tutto a spiegarsi. Vedere Lamine lì, rilassato e sorridente, l'aveva messa di fronte a un sentimento che cercava di ignorare da giorni.

La giornata era iniziata con la solita routine: colazione leggera al bar dell'hotel, un po' di sole in piscina, e poi una lunga passeggiata sul lungomare. Era stato durante quella passeggiata che avevano notato un piccolo bar sulla spiaggia, con musica dal vivo e un'atmosfera allegra e vivace. Decisero di fermarsi per un drink, cercando di cogliere al meglio il senso di libertà e spensieratezza che quella vacanza prometteva.

Mentre sorseggiavano i loro cocktail freschi, il suono della chitarra riempiva l'aria, e Lucía si lasciava cullare dal ritmo della musica, dimenticando per un attimo le sue preoccupazioni. Tuttavia, quella pace fu interrotta quando, girandosi verso l'ingresso del bar, vide due figure familiari avvicinarsi: Lamine e un suo amico, evidentemente sorpresi quanto lei di vedersi lì.

Per un attimo, il cuore le saltò in gola. Sentì un calore improvviso salirle alle guance mentre cercava di mantenere la calma. «Ma guarda chi c'è!» aveva esclamato Estrella, con il suo solito tono scherzoso, dando una spintarella a Lucía. Lamine si era avvicinato con quel sorriso disarmante che le faceva sempre venire le farfalle nello stomaco. «Non mi aspettavo di trovarvi qui!» aveva detto lui, con quella naturalezza che Lucía invidiava così tanto.

Si erano seduti insieme, e presto la conversazione era diventata fluida, passando da argomenti leggeri a battute, senza mai toccare però quelle note più profonde che Lucía sperava di esplorare. Ma c'era qualcosa nei suoi occhi, uno scintillio che sembrava dire più di quanto le parole potessero esprimere. Durante quei momenti di silenzio, quando i loro sguardi si incontravano, Lucía sentiva crescere dentro di sé un sentimento sempre più forte, qualcosa che non poteva più negare.

𝐅𝐄𝐋𝐋, 𝘭𝘢𝘮𝘪𝘯𝘦 𝘺𝘢𝘮𝘢𝘭.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora