𝟏𝟕

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𝐅𝐄𝐋𝐋, lamine yamal

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╰┈➤𝑠ℎ𝑒 𝑓𝑒𝑙𝑙 𝑓𝑖𝑟𝑠𝑡 ִֶ ࣪˖ ་༘࿐













MI SVEGLIO lentamente, ancora avvolta dal torpore del sonno. C'è una strana sensazione che mi avvolge, una combinazione di calore e familiarità che non riesco subito a identificare. Apro gli occhi e per un istante non riconosco dove sono. La luce soffusa del mattino filtra attraverso le tende della stanza, disegnando ombre leggere sulle pareti. Poi mi giro, ed è in quel momento che il mio cuore salta un battito.

Lamine è lì, a pochi centimetri da me, disteso sul letto, il respiro profondo e regolare di chi è ancora immerso nel sonno. Il suo petto nudo si solleva e si abbassa ritmicamente, e per un attimo rimango paralizzata, incapace di processare la situazione. Non mi ricordo che lui sia rimasto a dormire qui, e sicuramente non mi aspettavo di svegliarmi così vicina a lui. Mi sembra quasi surreale.

Il mio primo istinto è quello di scostarmi, ma il calore del suo corpo accanto al mio mi trattiene. Non posso negarlo, c'è qualcosa di rassicurante in questo momento, qualcosa che mi fa sentire incredibilmente a mio agio, nonostante la situazione sia... strana, per usare un eufemismo.

Il cuore inizia a battermi più forte, mentre la mente cerca disperatamente di recuperare i ricordi della notte precedente. Non riesco a ricordare come siamo finiti qui, insieme, nello stesso letto. La mia testa è un caos, e più cerco di mettere ordine, più mi perdo nei pensieri.

Ma una cosa è certa: non mi sento a disagio, non davvero. Anzi, c'è una parte di me che vorrebbe rimanere così, in silenzio, a guardarlo dormire, come se il tempo si fosse fermato. Eppure, non posso ignorare l'agitazione che inizia a farsi strada nel mio petto.

Mi accorgo che il mio telefono è lì accanto, sul comodino, e allungo una mano per prenderlo, cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliare Lamine. Appena lo schermo si accende, il mio cuore salta di nuovo. Dieci chiamate perse. Merda. Tutte da Estrella, Pedri e Gavi.

«Cazzo...» mormoro sottovoce, sentendo l'ansia salirmi in gola.

Perché mi hanno chiamato così tante volte? E, soprattutto, cosa cazzo ci fa Lamine nel mio letto?

Devo andarmene da qui, allontanarmi da questo caos di pensieri, ma è come se fossi radicata al materasso. Lamine si muove leggermente nel sonno, e io mi blocco. Non posso fare a meno di guardarlo: sembra così diverso, così vulnerabile. Non è il ragazzo sicuro di sé che conosco, quello che sa sempre cosa dire, come comportarsi. È semplicemente... lui. E questo mi spaventa un po', perché mi accorgo che mi piace, mi piace davvero. Forse più di quanto voglia ammettere a me stessa.

Stringo il telefono tra le mani e mi alzo lentamente dal letto, cercando di non svegliarlo. Ho bisogno di un po' di tempo per pensare, per capire cosa fare. Mi sposto verso la porta, ma prima di uscire mi fermo un attimo, lanciando un ultimo sguardo a Lamine. C'è qualcosa di incredibilmente intimo in questo momento, qualcosa che non riesco a spiegare, ma che mi fa sentire... bene. E forse è proprio questo che mi spaventa di più.

𝐅𝐄𝐋𝐋, 𝘭𝘢𝘮𝘪𝘯𝘦 𝘺𝘢𝘮𝘢𝘭.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora