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𝐅𝐄𝐋𝐋, lamine yamal

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╰┈➤𝑏𝑢𝑡 ℎ𝑒 𝑓𝑒𝑙𝑙 ℎ𝑎𝑟𝑑𝑒𝑟 ִֶ ࣪˖ ་༘࿐







𝗜𝗟 𝗦𝗨𝗢𝗡𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 voci si mescola al rombo incessante dei tamburi e delle trombette che riempiono lo stadio. I tifosi sono un fiume di colori che ondeggia all'unisono. Rosso e giallo da una parte, bianco e blu dall'altra. La pressione dell'attesa è tangibile, come un'energia elettrica che scorre tra noi. Siamo tutti in fila, pronti a dare il massimo. Questa è la partita per cui abbiamo lavorato duramente, la finale di un torneo che potrebbe segnare il nostro destino. È impossibile ignorare l'importanza del momento.

Mentre gli inni nazionali svaniscono nell'aria, scambio un ultimo sguardo con Lucía. Lei è lì, tra la folla, con il suo sorriso che mi ha sempre dato forza. Mi dà una rapida occhiata e poi un piccolo cenno con la testa, come a dire: "Ce la puoi fare". Lo prendo come un segnale, come un messaggio di fiducia che si incastra perfettamente tra la tensione e l'adrenalina che già mi scuotono. Ricambio con un cenno appena accennato, consapevole che ogni dettaglio di oggi sarà scolpito nella memoria.

Il fischio d'inizio risuona potente e improvviso. Il tempo sembra rallentare per un istante, poi tutto si mette in moto. Iniziamo subito con aggressività, vogliamo controllare il ritmo e non concedere spazi agli inglesi. La palla viaggia rapida tra i nostri piedi, fluida come abbiamo provato in allenamento mille volte. Ogni passaggio deve essere perfetto, ogni movimento studiato al millimetro.

Il primo tempo è una battaglia. L'Inghilterra è solida, difende con ordine e cerca di sfruttare la velocità dei suoi esterni. Noi restiamo compatti, ma sento la tensione crescere. Ogni scatto, ogni contrasto, è una scarica di adrenalina che brucia i muscoli. In una delle azioni, mi trovo a pochi metri dalla porta avversaria dopo aver superato il terzino con un dribbling secco. Alzo lo sguardo e vedo Nico Williams che taglia verso l'area. Il tempo di pensare e la palla è già in volo verso di lui. Con un tocco morbido la dirigo sul suo piede, e lui non perdona: destro secco e preciso. Il pallone gonfia la rete.

GOL! Il boato dei tifosi spagnoli esplode, è un uragano di gioia che ci travolge tutti. Corro verso Nico, lo abbraccio e sento l'energia travolgente della squadra. È il momento in cui capiamo che possiamo davvero vincerla.

Andiamo al riposo sull'1-0. Nell'intervallo, l'atmosfera nello spogliatoio è un mix di concentrazione e tensione. L'allenatore ci incoraggia a mantenere la calma e a restare fedeli al nostro gioco. Ma so che dentro di noi c'è una consapevolezza nuova: possiamo farcela.

Il secondo tempo inizia con l'Inghilterra che alza il ritmo. Ci pressano con più decisione, costringendoci a difendere più bassi. I minuti passano e la tensione cresce, le gambe iniziano a sentire la fatica. Al 73', una distrazione difensiva e veniamo puniti. Palmer trova spazio al limite dell'area e lascia partire un tiro preciso che si insacca all'angolino. Tutto lo stadio trattiene il fiato per un attimo. 1-1.

Il pareggio ci ferisce, ma non ci abbattiamo. Ci guardiamo negli occhi, ci incitiamo a vicenda. Questo non è il momento di crollare, non ora. Riprendiamo a giocare con grinta, decisi a non farci schiacciare. Mancano pochi minuti alla fine, e l'aria è carica di tensione. Ogni azione potrebbe essere quella decisiva.

𝐅𝐄𝐋𝐋, 𝘭𝘢𝘮𝘪𝘯𝘦 𝘺𝘢𝘮𝘢𝘭.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora