𝟏𝟖

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𝐅𝐄𝐋𝐋, lamine yamal

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╰┈➤𝑏𝑢𝑡 ℎ𝑒 𝑓𝑒𝑙𝑙 ℎ𝑎𝑟𝑑𝑒𝑟 ִֶ ࣪˖ ་༘࿐











SONO PASSATI ormai tre giorni da quando Pablo e Pedri ci hanno raggiunti a Kos. Le giornate scorrono lente e piacevoli, come un lungo respiro che sembra durare per sempre. Il sole è sempre alto, le onde del mare continuano a cullarci con il loro ritmo costante, e io non posso fare a meno di pensare a quanto sia strano il modo in cui le cose si stanno sviluppando. Con Lucia è tutto... diverso.

Non abbiamo ancora parlato di quella notte, di quel bacio che ha fatto vibrare ogni singola cellula del mio corpo. Forse non ce n'è stato nemmeno il bisogno. È come se entrambi stessimo camminando su un filo sottile, sapendo che c'è qualcosa di importante, qualcosa che potrebbe cambiare tutto, ma non ancora pronti ad affrontarlo apertamente. Forse abbiamo paura che parlarne potrebbe spezzare l'incantesimo, o forse stiamo solo aspettando il momento giusto. In ogni caso, stiamo lasciando che le cose accadano naturalmente, godendoci ogni istante di questa vacanza come se fosse un dono.

La mattina inizia con un cielo limpido e il suono delle risate. Pablo e Pedri sono già in spiaggia quando li raggiungiamo. Estrella e Lucia camminano davanti a me, e non posso fare a meno di notare quanto Lucia sembri diversa, rilassata, ma anche un po' distante, come se avesse mille pensieri che le passano per la testa. Io, dal canto mio, cerco di mantenere la calma, anche se ogni tanto mi ritrovo a fissarla un po' troppo a lungo, chiedendomi cosa stia pensando, cosa provi davvero.

Appena arriviamo, Pedri ci saluta con un grande sorriso, facendoci segno di unirci a lui sotto l'ombrellone. «Finalmente! Vi stavamo aspettando da un'eternità!» esclama, mentre Gavi gli lancia un'occhiata divertita. È chiaro che anche loro si stanno godendo questi giorni di relax.

«Avete dormito fino a mezzogiorno?» chiede Gavi con una risata, facendo cenno a Lucia ed Estrella di sedersi accanto a loro.

Lucia sorride leggermente, scuotendo la testa. «Non proprio. Abbiamo solo preso le cose con calma. Non c'è fretta qui, no?»

«Giusto,» risponde Pedri, allungandosi pigramente sulla sua sdraio. «Questa è la bellezza delle vacanze. Nessun orario, nessuna pressione. Solo relax totale.»

Prendo posto accanto a Lucia, cercando di non dare troppo nell'occhio. Mi viene naturale sedermi vicino a lei, come se fosse la cosa più normale del mondo. Mi sto abituando alla sua presenza, al suo modo di muoversi, al suono della sua voce. E più passa il tempo, più mi rendo conto che stare con lei mi fa sentire... bene. È una sensazione che cresce dentro di me, che mi avvolge e mi tiene stretto.

La conversazione fluisce leggera, parlando del nulla e del tutto. Parliamo delle prossime giornate, di cosa faremo e di quanto ci stiamo divertendo. È bello vedere come siamo tutti a nostro agio l'uno con l'altro, come se ci conoscessimo da sempre. A un certo punto, però, mi ritrovo a perdere il filo del discorso, distratto dal semplice fatto di essere qui, seduto accanto a Lucia.

𝐅𝐄𝐋𝐋, 𝘭𝘢𝘮𝘪𝘯𝘦 𝘺𝘢𝘮𝘢𝘭.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora