Quando atterrammo in Portogallo, fui accolta dall'intera famiglia Hamilton al completo con l'aggiunta di alcuni amici di famiglia. Devo ammettere di essere stata molto rigida all'inizio, non ero più abituata a stare in compagnia di tante persone, inoltre non mi era mai capitato che qualcuno mi presentasse con tanto orgoglio ai suoi familiari. Vi posso assicurare che un'accoglienza così calorosa, cordiale non credo di averla mai vista, nemmeno nei più bei film.
<Lucia è un piacere conoscerti! Lewis mi ha parlato tantissimo di te, sento di conoscerti già> esordì il fratello del pilota
<Ah si? Spero abbia detto solo cose positive> risi mentre mi voltai nella direzione di Lewis, il quale era diventato rosso in viso, come il colore della sua futura monoposto.
Ci dirigemmo ai mezzi che ci avrebbero condotto al villaggio, quando mi accorsi che erano tutte auto, mi ghiacciai e improvvisamente le mie gambe non si mossero più; avevo gli occhi spenti e fissi su di esse. Hamilton se ne accorse, stoppò la sua camminata e venne verso di me
<Tutto okay?> mi chiese
<Io... io> balbettai
<Tranquilla, non salirai su questi catorci, per te ho prenotato una moto> mi informò soddisfatto
Mi voltai di scatto di guardare negli occhi del mio pilota, la mia sorpresa era evidente, lui sorrise e mi asciugò con l'indice una lacrima che non mi ero nemmeno accorta che fosse scesa, mi prese per mano e mi fece oltrepassare le vetture. Quando i miei occhi si posarono sulla Ducati Panigale V4 R, ebbi quasi un colpo al cuore, quel rosso lampante mi aveva ammaliata,
< É perfetta!> dissi voltandomi verso Lewis, il quale mi diede il casco
<Il colore era d'obbligo visto che il prossimo anno verrai con me in Ferrariu> affermò mentre mi fece l'occhiolino
Rimasi sorpresa, imbambolata per un attimo; poi montai in sella, tolsi il cavalletto e la misi in moto, quel suono era musica per le mie orecchie, stupendo. Lewis poggiò una mano sulla mia, lo guardai e mi disse di fare attenzione. Mi diede la via del resort e mi chiese di aspettarli lì. Ero felice come una bambina, presi la mano di Hamilton, lo tirai a me e lo abbracciai; inizialmente rimase immobile per la sorpresa del mio gesto, poi contraccambiò subito l'abbraccio.
<Ciao pappamolle, ci vediamo a destinazione> gli dissi buttando giù la visiera
<Fai a modo o ti faccio arrestare bambolina> mi rispose lui e poi partii
Pov Hamilton
La vidi sfrecciare via a bordo della sua moto, ero contento di averla resa felice, l'espressione che aveva assunto anche solo all'idea di salire in auto mi aveva trafitto il cuore; salii a bordo della mia macchina e accanto a me c'era mio fratello, che come suo solito iniziò a psicanalizzarmi e riempirmi di domande.
<Carina la tua amica> iniziò lui
<Non so nemmeno se siamo amici> risposi dubbioso, effettivamente non saprei come definire il nostro rapporto
<Perché ti piace> tuonò lui e quasi mi fece sbandare
<Non diciamo sciocchezze!> lo rimproverai
Staccai la spina e mi chiusi nei miei pensieri, effettivamente non capivo perché mi importasse così tanto, quando si trattava di Lucia, la testa smetteva di ragionare e agivo solo di pancia, il mio istinto e le mie sensazioni prevalevano sul resto.
<Terra chiama Lewis! Hai sentito almeno una parola di quello che ti ho detto?> mi domandò mio fratello
<Scusami ero distratto, dicevi?> confessai ancora pensieroso
STAI LEGGENDO
Gara d'amore // Lewis Hamilton
Short Story"Perché era una vita che non ero così felice e non me ne frega un cazzo di quello che pensano gli altri. Io ho deciso di fare quello che mi fa stare bene e penso che dovresti farlo anche tu; guarda che le occasioni non capitano due volte" A volte si...