14.

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Pov Hamilton

<Tuo padre ha accolto bene Lucia?> mi chiese Valentino

<Si certo, perchè?> chiesi confuso

<Tu mi piaci Lewis, ma devo sapere se le tue intenzioni sono serie oppure no> mi domandò serio lui

<Non credo di dover dare a te risposte del genere> affermai spazientito

<Invece si, ho promesso che mi sarei preso cura di lei, che l'avrei protetta e questo è ciò che farò> ringhiò Rossi

<Io sono pazzo di lei Vale, ma mi sento così spaesato e impacciato. Tutti sanno come muoversi e prenderla quando lei sta male, mentre io non so che fare..> confessai abbattuto

<Toto l'ho istruito io, qualcuno doveva essere pronto a soccorrerla in mia assenza ma tu non paragonarti a lui o a me... Noi c'eravamo nel suo periodo più buio ma posso assicurarti che lei di te si fida.. sii te stesso questo le basta> mi rassicurò lui

<Cosa centra mio padre?> provai ad indagare

Valentino non si è peritato a raccontarmi cosa fosse successo partendo dalla sera precedente in cui ho peccato di leggerezza ed effettivamente potevo gestire meglio la situazione anche se Lucia, essendo molto matura, mi ha capito.
Quando Rossi se ne andò, chiamai mio padre e gli chiesi di raggiungermi in camera per parlare, dovevo confrontarmi con lui in merito al suo exploit di oggi. Per fortuna il nostro fu un confronto molto breve e diretto, come eravamo soliti fare, ha ammesso di aver frainteso la situazione e che si scuserà con Lucia per essere stato duro nei suoi confronti; per fortuna almeno una cosa era sistemata.

Passai tutta la notte in camera di Lucia ad aspettare che si svegliasse ma più il tempo passava e più gli occhi si facevano pesanti e mi addormentai sul divanetto della sua stanza.
Quando aprii gli occhi, balzai in piedi in un istante e il mio sguardò analizzò ogni singolo angolo della camera in cerca di lei, ma non la vidi; sentii il rumore di acqua che scorreva e capii che era sotto la doccia, così mi tranquillizzai finalmente.

<Buongiorno stellina> mi disse lei sorridendo una volta uscita dal bagno

Io non le risposi, le corsi incontro e la strinsi forte a me, più che potevo. Solo allora le dissi
<Buongiorno bambolina> sorridendo contro la sua pelle profumata.

<Va tutto bene?> mi chiese teneramente

<Scusami se non sono stato in grado di proteggerti> risposi io, sprofondando il viso nell'incavo del suo collo

<Lewis, guardami> mi ordinò dolcemente. Scossi il capo, non volevo staccarmi da lei

<Forse, anzi sicuramente, non sono brava a esprimere i miei sentimenti e spesso finisco con il confondere o turbare le persone che mi stanno accanto.. quello che voglio dire è che senza di te, probabilmente non sarei così felice quindi non chiedermi scusa, okay?> mi confessò Lucia

Alzai il viso nella sua direzione, era imbarazzata, le guanciotte rosse e si mordeva il labbro, era uno spettacolo per i miei occhi. Sciolsi l'abbraccio, le disegnai il perimetro delle braccia, risalendo dalle dita , lentamente, un sorriso mi si formò spontaneo in volto; passai al collo e al viso e quando le mie mani si posarono sulle sue guance, la tirai a me per assaporare le sue labbra. Avevo aspettato fin troppo per poterle farle mie di nuovo; le morsi delicatamente il labbro inferiore e in risposta Lucia inarcò la schiena, incollando i nostri corpi, e prese possesso della mia lingua, le due si incastravano alla perfezione, la chimica e l'attrazione che provavamo l'uno per l'altra era talmente forte da creare elettricità nell'aria.

<Mm> mugugnai

<Lo so> rispose ansimante Lucia

<In questi casi odio essere un pilota> le confessai a fior di labbra e la vidi sorridere

Gara d'amore // Lewis HamiltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora