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Le sorprese per il mio compleanno non erano finite qui, dopo la splendida cena, Lewis mi portò in una sorta di magazzino abbandonato. Il luogo ai miei occhi appariva tetro, completamente al buio, con delle luci molto fioche al suo interno

<Vuoi per caso uccidermi e farmi a pezzettini?> domandai preoccupata

<Non mi dire che sei una fifona?!> scherzò Hamilton

<No no, questo pare solo l'inizio di un film horror, tipo "Non varcare quella porta"> risposi ironica

Lewis ridacchiò, ero contenta che la mia paura lo facesse ridere, perché per me non era lo stesso.

<Se finiamo nei guai, darò la colpa a te, sappilo, dirò che mi hai rapito!> lo informai nervosa 

<Mamma mia, quanto chiacchieri!> ridacchiò basito il pilota

Hamilton mi prese per mano e mi condusse in una stanza, ove le luci erano spente e non appena il pilota farfugliò qualcosa, la porta si chiuse alle nostre spalle, improvvisamente balzarono allo scoperto l'intero team, Arthur, Vale, tutti i piloti e perfino Toto Wolff.

<Buon compleanno Lucia!> urlarono in coro

<Oh mio dio!> gridai dallo spavento <Voi siete matti!> dissi portando una mano al petto e con gli occhi lucidi

Corsero tutti ad abbracciarmi, Arthur in particolare e poi mi mostrarono una torta che avevano fatto preparare per l'occasione, sopra c'era disegnato il circuito della mia prima vittoria e il numero della mia monoposto. Una lacrima mi rigò il viso, ho espresso un desiderio e soffiato sulla candelina. Dio lodi il giorno in cui hanno inventato il trucco waterproof, perché oggi, mi ha salvato la vita per tutte le lacrime versate.

<Discorso! Discorso! Discorso!> cantarono in coro i ragazzi

< Okay, okay.> risi. <Beh, che dire.. Grazie, a tutti, di cuore davvero. Gli ultimi anni sono stati molto difficili e anonimi per me, dopo l'incidente, la mia vita era grigia, senza emozioni e ora, grazie a tutti voi, la questione è ben diversa. Ho trovato una grande famiglia a cui sono onorata di far parte, quindi brindiamo a noi!> alzai il calice causando uno schiamazzo generale e poi brindammo tutti insieme.

Crearono addirittura una playlist per ballare tutti insieme, opera di Max e Lando, in quanto il loro migliore amico è Martin Garrix; mentre ci stavamo scatenando tutti, Lewis si avvicinò a me

<Hai ancora paura di essere licenziata?> mi sussurrò all'orecchio

<Tu sei pazzo, ma come ti è venuto in mente?> gli chiesi

<Io ho dato l'idea, Arthur ha scelto la location e George ha convinto Toto> ridacchiò il pilota

<Grazie> dissi teneramente

<Sei un disco rotto bambolina, è tutto il giorno che lo ripeti> mi prese in giro Hamilton

Gli tirai uno scappellotto e poi continuai a ballare con lui e con gli altri.

Quando fu ormai tarda notte, ci toccò pulire tutto e tornammo a casa, ringraziai infinite volte tutti i presenti, non avevano idea di quanto questo piccolo gesto significasse per me. Oggi finalmente avevo fatto un passo in avanti, un passo verso il presente, lasciando il passato alle spalle.

Proposi a Hamilton di venire a dormire a casa mia, il giorno dopo avrei pranzato con mia madre e avrei voluto che lui fosse presente; Lewis accettò senza nemmeno pensarci e a bordo della mia moto, ci dirigemmo a casa.

La mattina dopo, mi svegliai finalmente felice, tutte le emozioni che avevo provato il giorno precedente erano incise sulla mia pelle, così come il pesante e possente braccio di Hamilton, il quale ronfava ancora, accanto a me, e mi teneva salda a lui. Mi voltai lentamente, per non svegliarlo e mi limitai a guardarlo per qualche istante, dovrà essere stanchissimo, si sarà impegnato tanto in questi giorni per organizzare tutto e cercare di convincere gli altri a non far trasparire niente, soprattutto con Daniel e Lando che hanno la bocca larga. In questo preciso istante mi sentivo fortunata, avevo trovato degli amici, una famiglia e un fidanzato dolcissimo, persone vere e di cuore, alle quali sono legata e questo legame è reciproco. Qui mi sono sentita libera di essere me stessa dal primo giorno, nessuno mi ha guardato con pietà, ero prima di tutto Lucia, una persona, e poi, solo dopo, colei con la carriera distrutta. Stavo così bene in Formula 1, con la Mercedes, che non mi pesava più non essere un pilota, è proprio vero che dove c'è distruzione, vi è anche rinascita e che dalle ceneri nascono i fiori più belli.

Gara d'amore // Lewis HamiltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora